di FELICE DE MATTEIS
SAN MARCELLO-MONTAGNA. Se la politica è l’arte dell’impossibile, il Consigliere
Gambetta Vianna ne è fulgido esempio: dopo avere urlato che il voto di fine
giugno sul Comunone sarebbe stato l’ultimo treno, adesso che il voto in
Regione è slittato a ottobre, ci dice che “Più Toscana, dimostrando grande
responsabilità politica, non si è opposta al nuovo slittamento”.
È evidente che questa improvvisa
retromarcia nasconde ben altro che con la politica ha poco a che fare – o molto. Dipende dai punti di vista ed il nostro ve lo
chiariremo a brevissimo.
Qui ci interessano tre aspetti:
1° – la
Politica, quella di apparato del Pd, è stata messa al tappeto con un colpo d’artista
dalla Silvia Cormio e dal caccia-intercettore S.S. Gori (che i più ritengono l’artefice
prima di questa rivolta) per ragioni di mantenimento delle proprie cadreghe,
magari supportate anche da uno scatto di personale orgoglio.
Una cosa è certa: la Montagna respira e
si prepara con calma e visione reale dei problemi a pronunciarsi a favore o contro
il Comunone. Quando sarà il momento e senza fretta, fretta – diciamo noi
– di “abbuiare” il fetore che la Comunità Montana, madre di
tutti gli scandali trentennali della Montagna, ancora promana. Magistratura
permettendolo.
Con questa politica di apparato il Pd della
Montagna, se ancora ne avesse la dignità, potrebbe dare il ben servito ai tanti
rottami/rottamatori che “muovevano” alle spalle del Dynamone, pronti a “riamministrare”
con la sperimentata competenza, attenzione e lungimiranza i destini della
Montagna.
Rien ne va plus, amici-compagni. Che botta, eh?
2° – Il
Sindaco di Cutigliano, sostenitore a livello personale del Comunone e
non come primo cittadino…, esce anch’egli con le ossa rotte dal voto in
Regione; è evidente che i suoi santi in Paradiso – Matteoli in primis –
lo hanno scaricato e poiché non avrà la faccia di ripresentarsi a Sindaco non
potrà più dire: “dopo di me il vuoto” (cioè il Comunone)!
Posso dire che con il cuore, pulsante
di vecchia amicizia, sono dispiaciuto? Lo dico.
Posso dire, razionalmente, che mai
Cutigliano ha avuto un Sindaco così volutamente incapace e praticamente
impotente anche quando poteva, in Comunità Montana, in qualità di Presidente, “scoprire
le carte” e pretendere di fare chiarezza su trent’anni di vomitevole gestione
del potere, non certo figlia della sua parte?
Non lo ha fatto, perché…?
Caro Amico, la tua scialuppa si è
bucherellata: adesso nuota!
3° – Quale
che sia l’eventuale risultato del referendum a gennaio 2014, referendum,
ricordiamolo, solo consultivo e senza quorum e al 90% sicuramente contrario al Comunone,
nei Comuni di Abetone, Piteglio e Cutigliano, si andrà comunque al rinnovo
delle cariche amministrative.
Sono gradite presenze pulite, non
compromesse e, possibilmente, senza personali interessi sul territorio.
Comunque, astenersi dai perditempo, dagli amici degli amici e dai paracadutati
esterni.
Se la Montagna non sarà in grado di
trovare forze nuove e pulite perché i vecchi apparati di partito non lo
consentiranno, allora, amici, preparatevi a nuotare come Carluccio!
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[Martedì 25 giugno 2013 | 19:44 - © Quarrata/news]
Personalmente credo che l'idea di un Comune unico sulla Montagna Pistoiese non sarebbe male.
RispondiEliminaMa è purtroppo vero che fra le ambiguità del Dynamone (almeno nei suoi massimi dirigenti), il rintronamento del ceto politico (difficile trovare un politico, in Montagna, che sia e appaia ancora sveglio) e i "misteri" dell'ammanco comunitario (vicenda allucinante. Un dirigente pubblico impegnato anchje in politica ammette di aver rubato per decenni e nessuno fra gli altri dirigenti e soprattutto fra i politici, di tutti i partiti, che se ne sia mai accorto: impossibile, ovviamente, crederlo) stanno facendo di tutto per sputtanare anche il buono che ci sarebbe in quell'idea.
E la comunità che vive su una montagna sempre più marginale ed emarginata ha sempre meno possibilità di uscire viva da una crisi evidentissima. Per rendersene conto, basta stare qualche ora in qualcuno dei paesi un tempo (neppure troppo lontano) ancora vivi e oggi con due piedi nella fossaa !!!
Forse il signor De Matteis non conosce le dinamiche esistenti in Consiglio regionale. A noi ciò che interessa non è il mero svolgimento del referendum, bensì l'arrivo alla costituzione del Comune unico della Montagna Pistoiese. Per poter proseguire l'iter, è stato necessario arrivare al documento firmato da tutti i consiglieri regionali pistoiesi. Ben venga il referendum se alla fine verrà il Comune unico. Non sono 3 mesi in più o in meno che cambiano l'ordine delle cose. Certo, se il referendum fosse stato fatto a ottobre, nel caso di vittoria del "sì", nel 2014 si sarebbe andati al voto già per Montagna Pistoiese. Addirittura, col referendum a gennaio si potrebbe già arrivare al voto amministrativo di Montagna Pistoiese a giugno 2014.
RispondiEliminaAntonio Gambetta Vianna
(presidente gruppo consiliare "Più Toscana")