domenica 23 giugno 2013

«L'ITALIA È UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA…»


CHI HA PAURA DELLA COSTITUZIONE?
Appello per la difesa della Costituzione della Repubblica italiana

L’ossessivo quanto generico richiamo, da parte delle massime Autorità della Repubblica, alla necessità di non ancora precisate ‘riforme istituzionali’ non può che destare preoccupazione in quanti vedono nella carta costituzionale, repubblicana e antifascista, la principale difesa della democrazia nel nostro Paese, forse perciò oggetto di ripetuti tentativi di stravolgimento.
Lascia perplessi anche la procedura scelta dalla attuale anomala maggioranza di governo, che assegna la predisposizione delle modifiche costituzionali a una ‘commissione’ di esperti selezionati con criteri sconosciuti e, successivamente, esautora di fatto il Parlamento in favore di una ennesima commissione bicamerale.
In una fase di grande difficoltà come l’attuale, in cui il Paese avrebbe assoluta necessità di decisioni che, combattendo corruzione, sprechi e privilegi, contribuiscano a una ripresa sul piano economico e occupazionale, appare assolutamente strumentale attribuire alla Costituzione la responsabilità della situazione, frutto invece di scelte sbagliate di gruppi dirigenti sempre più lontani dalla realtà sociale.
Modifiche al dettato costituzionale sono naturalmente possibili e sono state già effettuate in passato (non sempre con effetti positivi), ma devono essere approvate separatamente nel rispetto delle procedure previste all’articolo 138 e ne devono essere chiaramente definiti i contenuti e gli obiettivi.
E’ inoltre necessario valutare attentamente se eventuali obiettivi di razionalizzazione non siano ottenibili con leggi ordinarie, o addirittura semplicemente intervenendo sui regolamenti parlamentari, come nel caso della fissazione di termini certi per l’esame delle proposte di legge di iniziativa popolare.
Le modifiche alla Seconda Parte indicate nel disegno di legge governativo sono ipotizzabili solo se totalmente coerenti con i principi di fondo cui si ispira la Prima Parte e con l’ispirazione democratica, solidaristica e egualitaria che è alla base dell’intero sistema istituzionale.
Ci dichiariamo perciò sin da ora fermamente contrari a tentativi di trasformazione in senso presidenzialistico della nostra repubblica, alla riduzione della autonomia e della indipendenza della Magistratura, alla limitazione del complesso degli strumenti di controllo democratico e di garanzia e alla loro subordinazione alle maggioranze politiche pro-tempore, alla rinuncia agli obiettivi di eguaglianza dei diritti per tutti i cittadini.
Sottolineiamo anche la dubbia legittimazione ad attuare modifiche costituzionali dell’attuale Parlamento, frutto di una legge elettorale che la stessa Corte di Cassazione considera incostituzionale e caratterizzato da una forte deformazione della volontà popolare a causa del cosiddetto ‘premio di maggioranza’.
Proprio l’approvazione di una nuova legge elettorale, rispettosa del diritto degli elettori di scegliere i propri rappresentanti, del principio della uguaglianza del voto, della incandidabilità di chi sia condannato anche solo in primo grado per gravi reati, appare oggi una assoluta priorità per restituire alle Istituzioni democratiche la credibilità necessaria alla efficacia del loro funzionamento.
Riteniamo a questo proposito indispensabile, prima di affrontare le riforme che si ritenessero effettivamente utili, procedere al rafforzamento dell’art. 138, non riducendone i tempi, ma elevando il quorum richiesto e rendendo sempre possibile il ricorso al referendum confermativo .
Per questi motivi riteniamo necessario opporci alle attuali strumentali campagne di disinformazione, ribadendo che la realizzazione delle finalità di riequilibrio sociale che la Costituzione affida alla Repubblica è il più efficace strumento per uscire dalla attuale crisi economico-finanziaria, che colpisce fasce sempre più ampie di Italiani.

Il Comitato unitario pistoiese per la difesa della Costituzione
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Per aderire all’appello inviare una email a comxlacostituzionept@email.it
Hanno finora aderito:
  • ANPI Pistoia
  • ARCI Pistoia
  • Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea, Pistoia
  • Rosanna Crocini per il Comitato Provinciale Acquabenecomune di Pistoia
  • Michelangelo Minghi per la Rete per i beni comuni della Valdinievole
  • Luca Rossi per il Movimento 5 Stelle Pistoia
  • Lista civica ecologista Per un’altra Pistoia
  • Rosalia Billero per il Partito Rifondazione Comunista Pistoia
  • Francesco Baicchi per l’Associazione Nazionale ‘Salviamo la Costituzione’
  • Rete 13 Febbraio Pistoia
  • Rossella Amodeo
  • Rosalba Bonacchi
  • Mirella Bresci
  • Giuliano Ciampolini
  • Carla Contini
  • Paola Cecilia Corsi
  • Dario Guastini
  • Enrico Guastini
  • Simone Piazzesi
  • Renza Sasso
  • Sonia Migliano 

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[Domenica 23 giugno 2013 | 10:44 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Aderisco pienamente all'appello, che contiene già tutti gli elementi utili ad un giudizio compiuto.
    Aggiungo che, se qualcuno vuole davvero insistere sul tema del presidenzialismo, magari citando Stati, a cominciare dagli U.S.A, in cui questa forma è presente, è bene sottolineare che nei parlamenti degli Stati civili e democratici, ma anche non del tutto nè civili nè democratici, certa gente che qui è arrivata ai vertici e magari ci tiene tutti sotto ricatto, non viene neppure ammessa alla competizione; anzi, più di uno che qui è "onorevole", altrove sarebbe in carcere...e senza tanti ignobili ed insultanti vittimismi.
    Piero Giovannelli

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