Alla riscoperta dello spirito dei
ferrovieri del secolo scorso
PISTOIA-CORBEZZI. Un paio di anni fa uscì un articolo su un quotidiano di
Pistoia che definiva questa zona della Montagna Pistoiese attraversata dalla
Ferrovia Porrettana “Il deserto dei Tartari”. È così che molti ci vedevano dall’esterno
e probabilmente è questo che siamo stati per troppo tempo anche agli occhi
delle istituzioni.
Eppure domenica mattina, a Corbezzi,
quasi cento persone e i rappresentanti di numerose associazioni, (le Pro Loco
della zona, Fermodellisti, C.D.S.F.P., Legambiente Pistoia e Comitato Viva la
Porrettana Viva) hanno affollato la piccola stazione e assistito all’evento
Organizzato da Maurizio Panconesi, uno dei più illustri studiosi della Ferrovia
Porrettana e dagli amici del gruppo Facebook “Salviamo la Porrettana”.
Panconesi ha raccontato le storie
appassionanti ed eroiche di quelli che furono i ferrovieri al tempo dei treni a
vapore, storie dal sapore antico, di dedizione, passione e orgoglio per un
lavoro considerato una missione, un servizio da onorare per la nazione e per il
prossimo.
Effettivamente oggi la condizione della
Montagna Pistoiese non è delle migliori; viviamo una crisi nella crisi, con una
situazione drammatica di quel poco di tessuto economico ancora presente, la
mancanza di opportunità per i giovani e i crescenti disagi per le fasce più
deboli come gli anziani, che rappresentano la maggior parte degli abitanti.
La minaccia più grande è il continuo
taglio dei servizi, che innesca un circolo vizioso con il calo della
popolazione. L’ufficio postale per riscuotere la pensione e pagare le bollette,
l’ambulatorio medico, una mobilità decente per andare a scuola e a lavoro, una
piccola bottega dove comprare il pane, il giornale, dove incontrarsi, sono
essenziali per la vita di questi luoghi. Senza questi servizi i paesi si
spopolano, vengono abbandonati, lentamente muoiono.
Eppure si è visto che questo non è un
deserto, è un territorio ricco di risorse ambientali, storiche, culturali e
architettoniche. Le ferriere, le ghiacciaie, i musei, le chiese, la Linea
Gotica, la Via Francigena, non ultima la Ferrovia Porrettana (in qualunque
altro paese al mondo ne avrebbero fatto un vanto nazionale). Nondimeno la
Montagna Pistoiese ha una grande ricchezza di risorse umane, persone attive e
intraprendenti, fortemente radicate a questi luoghi, che con dedizione e con
passione attraverso le Pro loco e le associazioni cercano di mantenerli vivi e
di preservare le tradizioni locali, o piccoli imprenditori come i Ciuti, gli
storici gestori del bar di Corbezzi, che ancora resistono, nonostante le
innumerevoli difficoltà. Persone in cui brucia ancora quella passione e quello
spirito di servizio al prossimo proprio di quei ferrovieri di allora.
Quell’articolo del 2010 aprì una pagina
nera della nostra storia, fu preludio alla vicenda dei tagli alle corse dei
treni, che tutti abbiamo sentito come una condanna a morte per la ferrovia e di
conseguenza per questo territorio, ma quelle vicende negative, hanno scosso gli
abitanti della montagna e tutti coloro che la amano.
Per questo abbiamo visto mobilitarsi,
pendolari, storici, appassionati, gente comune e numerose associazioni, ponendo
ciascuno l’accento sull’importanza del servizio per i pendolari, oppure
evidenziando il valore della risorsa dal punto di vista storico, architettonico
e culturale. Ciascuno con la propria sensibilità e la propria metodologia, ma
tutti uniti nelle diverse iniziative, come questa di oggi e consapevoli che i
due aspetti sono entrambi essenziali e complementari per mantenere viva la
linea.
Tutta questa mobilitazione e questa
manifestazione di interesse e di vitalità hanno fatto sì che molte cose siano
cambiate. Nonostante il servizio sia ancora palesemente inadeguato e mostri
grossi limiti progettuali e alcuni nodi di disaccordo in merito alle corse di
autobus, finalmente si riscontra un impegno serio da parte della Provincia di
Pistoia e dalla Regione Toscana perlomeno sul fronte della promozione
turistica.
Gli enti si sono resi promotori della
manifestazione “Estate sulla Porrettana” che prevede il reinserimento di due
corse di treno per 15 domeniche e la diffusione, on line e tramite dépliant
cartacei, degli eventi che si svolgono nei vari paesi, che sarà certo utile a
ridare un po’ di ossigeno all’economia della zona. Ma che soprattutto viene
svolta in un clima di dialogo e collaborazione con le associazioni sul
territorio e rappresenta quindi quel fronte unico che è condizione
indispensabile in vista della scadenza del contratto di servizio con Trenitalia
nel 2014 che genera incertezza e forte preoccupazione.
Facciamo quindi appello a tutte le
associazioni, alle imprese e ai cittadini della montagna ad unirsi in uno
sforzo comune con la passione, le capacità e l’orgoglio che ci
contraddistinguono, per avviare, una stagione di iniziative senza precedenti
che possa, mostrare al mondo il valore delle nostre risorse, dei nostri
prodotti tipici, del nostro artigianato locale, della nostra cultura, della
nostra ferrovia e dell’ambiente meraviglioso che gli incornicia. Così che
vengano universalmente conosciute e apprezzate come meritano e così che nessuno
ci veda più come un deserto dei Tartari, ma invece come un territorio vivo e
vitale, una miniera d’oro da scoprire e da valorizzare.
E facciamo appello a tutti i cittadini
dell’area metropolitana a trascorrere qui vacanze e fine settimana per
sostenerci in questa nostra voglia di rinascita e per sorprendersi nello
scoprire che vicino casa ci sono luoghi che non hanno niente da invidiare alle
più rinomate mete esotiche.
Samuele Pesce
Legambiente Pistoia
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[Martedì 18 giugno 2013 | 09:13 - © Quarrata/news]
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