di LUIGI SCARDIGLI
Presentato il volume di Andrea
Ottanelli sull’ex Ospedale Psichiatrico di Pistoia
PISTOIA. Per non dimenticare, certo; ma soprattutto perché questo
prezioso volume, che raccoglie dati ed immagini di oltre 150 di storie, spesso
di profondo dolore, rappresenti la base d’asta
dalla quale partire per iniziare a parlare come non perdere e disperdere la
meravigliosa cittadella delle Ville
Sbertoli.
È stata questa l’anima della conferenza
con la quale, stamani, in una delle sale della Sede centrale della Cassa di
Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, in via Roma, è stato presentato Le Ville Sbertoli. Da Casa di Salute a Ospedale Neuropsichiatrico Provinciale – un’imponente
raccolta di dati della vita delle Ville Sbertoli dalle sue nobili origini del
1868 fino alla sua definitiva chiusura come istituzione manicomiale del 1996,
passando attraverso l’acquisizione pubblica della Provincia avvenuta nel 1950.
«È stato un lavoro lungo, faticoso, ma decisamente
affascinante – ha detto Andrea Ottanelli, l’autore, al quale è stato assegnato
il compito di questa certosina ricostruzione storica, fotografica, emotiva ed
emozionale in qualità di esperto collaboratore della Soprintendenza
Archivistica per la Provincia – che rappresenta un documento indispensabile per
la storia di questa struttura e dei suoi innumerevoli risvolti storico e
sociali avuti con il resto della città di Pistoia, che si è trasformata, nel
tempo e con il tempo, alla luce dell’evoluzione sanitaria degli istituti
manicomiali, da spettatrice inerme, inerte e impaurita a collant prezioso per
la sua definitiva chiusura».
La storia delle Ville Sbertoli, come
quella di ogni altra struttura manicomiale, del resto, è tristemente nota,
seppur ovattata dalla diffidenza chirurgica con la quale, le istituzioni, han
sempre cercato di isolarla dal resto della comunità attraverso una cortina
spessa e impenetrabile, di misteri, silenzi, violenze e repressioni. La
maturazione civile e sanitaria delle società hanno progressivamente allentato
la morsa di totale isolazionismo nel quale venivano reclusi strutture ed
ospiti, fino al loro totale smantellamento; di quelle stanze di tortura, per
fortuna, resta soltanto la memoria fotografica e quella, decisamente meno
nitida, di quanti (ormai pochi, anche per inesorabilità anagrafica) abbiano
avuto a che fare con quella realtà.
«È una delle pagine dolorose della nemesi sanitaria – ha
aggiunto Roberto Abati, Direttore Generale dell’Asl – che è fortunatamente alle
spalle e, nonostante qualche che preoccupante revanchismo, forse del tutto
sepolta. E visto che non possiamo e non vogliamo dimenticare, questo lavoro,
mirabile, puntuale, esaustivo, assume ancora di più un’importanza probabilmente
inevitabile dell’archivio storico, sociale e politico, oltre che sanitario, di
questa città».
«Resto incantato dalla bellezza e dalla puntualità della
raccolta – ha poi detto Alessio Colomeiciuc, Presidente della Cassa di Risparmio
che ha totalmente finanziato il volume – e non posso che rallegrarmi con il
felice connubio che si è istituito tra noi e queste fonti storiche e mnemoniche
che hanno dato alla luce il volume, una preziosa e tragica testimonianza di una
realtà che tutti ci auguriamo definitivamente superata».
Ora che i portoni bui e blindati dei
manicomi sono stati divelti e colorati, però, occorre investire e riesumare
quelle strutture che, come le Ville Sbertoli, rischiano, altrimenti, di
incenerire, oltre che la memoria, anche e soprattutto un patrimonio,
semplicemente inestimabile, di bellezza architettonica e strategica.
«Ci auguriamo infatti – ha aggiunto Andrea Ottanelli – che
questo libro rappresenti il primo passo per una ristrutturazione di un intero
parco altrimenti destinato all’abbandono e per una sua
riqualificazione-ricollocazione: le Ville Sbertoli appartengono, oltre che alla
storia di Pistoia, anche alla sua popolazione; sono state acquistate, nel 1950,
con un mutuo edilizio di 50 milioni di lire e oggi non possono rischiare di
cadere in uno stato di abbandono e prostrazione che rappresenterebbero, al di
là di un abbaglio storico e incuria, anche e soprattutto una imperdonabile
dispersione di un’incredibile ricchezza».
Se ne riparlerà presto, di questo annoso
onere ed onore pistoiese e della pubblicazione, perché venerdì prossimo, alle
ore 17, presso la Sala Sinodale dell’Antico Palazzo dei Vescovi, in piazza del
Duomo, a Pistoia, sarà proiettato il Cd-rom, contenuto nel volume, alla
presenza dell’autore e di altre autorità cittadine.
Sulle economie della città pesano come
macigni già altre impellenze: questa però, potrebbe essere, al tempo stesso, un’interessantissima
sfida imprenditoriale e una risposta, meravigliosa, ad una città che vanta e si
inorgoglisce al cospetto del proprio verde.
Tra le tante possibili soluzioni, ha
fatto bene, l’autore, a considerare a dovere, tanto da iscriverla nel registro
delle fonti, quella suggerita dai ragazzi dello Spazio Liberato: di queste cose, Luca Privitera e gli altri, se ne
intendono. Parecchio.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Mercoledì 26 giugno 2013 | 20:27 - © Quarrata/news]
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