di LUIGI SCARDIGLI
A Pescia come a Quarrata – Un mercato notturno salvato da sette straordinari musicisti
PESCIA. Le temperature rigide che continuano ad imperversare hanno
leggermente ridotto lo spirito di falsa allegria che altrimenti si sarebbe
riversato nelle strade di Pescia esattamente come è successo qualche giorno fa
a Quarrata.
L’unica differenza, ma notevolissima,
ieri sera, è stata offerta da chi ha avuto il buon gusto, tra croccantini,
sfilate, ricchi premi e cotillons, di invitare, in uno degli angoli più
suggestivi della cittadina, sette straordinari musicisti, tra i quali mi corre
l’obbligo di segnalare, prima e più dei suoi sei colleghi, Valentina Bartoli,
all’organo Hammond.
Certo, senza Gianfranco Biagini alla
batteria, Massimo Morrone alla chitarra, Italo Andriani al basso e tre fiati di
notevole spessore che rispondo a Maurizio Danti, Davide Pucci e Luigi Pieri, la
giovane, ma sempre più autorevole Valentina Bartoli, una gemma del nutrito e
nobile vivaio musicale di Pistoia, il risultato-spettacolo sarebbe stato
decisamente meno entusiasmante. Ma non è un caso che la giovane organista,
sempre meno timida e sempre più autoritaria, a groove e dimestichezza timbrica,
inizi ad essere strumentalmente appetita da vecchi pezzi pregiati del
background toscano.
Me la ricordo, qualche anno fa, quando
si è affacciata sulla scena delle esibizioni live, tra blues e rock blues:
aspettava timorosa ed intimorita, ad ogni fine brano, il placet silente dei
colleghi con i quali spartiva il palcoscenico. Da un po’ di tempo a questa
parte, invece, Valentina Bartoli divide i suoi sguardi tra la testiera, sempre
più familiare ai suoi spostamenti, e un punto fisso nel vuoto che individua per
concentrare i suoi sforzi immaginativi e di concentrazione.
I vecchi marpioni che le suonano
attorno sanno di potersi fidare ciecamente del suo tempo, tanto che si prendono
la licenza di riproporre pezzi di un gruppo che mette soggezione solo a proferirne
il nome: Yellowjackets, una delle band più importanti del panorama jazz,
fusion e worldmusic internazionale, nato 40 anni fa circa per volere del
chitarrista Robben Ford, uno dei tre che animerà, domenica prossima, la quinta
ed ultima serata del 34esimo Festival Blues di Pistoia.
Il resto della notte bianca di Pescia è
stato il solito già visto altrove e lo stesso che si celebrerà in altri comuni
del circondario pistoiese, con l’appendice, simpatica, di un gruppo di ragazzi
e ragazze travestiti da Manga
(fumetti giapponesi) e con quella tristissima voglia trasversale di far finta
che la crisi sia passata e che si possa tornare a sorridere.
Il peggio, invece, senza essere
catastrofista, credo proprio che debba ancora venire.
Ad iniziare dalle condizioni
climatiche, solidali con le ridottissime possibilità di moltissimi italiani che
fortunatamente, la voglia di andare al mare, non riescono proprio ad
avvertirla.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Domenica 30 giugno 2013 | 08:42 - © Quarrata/news]
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