martedì 5 novembre 2013

MISERICORDIA-AGLIANA. ALESSANDRO VANNUCCHI RICEVE UNA DELEGAZIONE DI CITTADINI PRESSO LA SEDE DI PISTOIA SOCCORSO


PISTOIA-AGLIANA. Una delegazione di cittadini è stata ricevuta dal segretario generale del servizio 118, Alessandro Vannucchi, per ascoltare i motivi di doglianza sulle vicende della Misericordia di Agliana.
L’incontro è durato quasi due ore. Di grande effetto la lettura del documento del dott. Ferdinando Santini, socio storico della Misericordia di Agliana e Tesoriere dell’Ordine dei Medici di Pistoia, portato e allegato al verbale dell’assemblea dei soci del giorno 11 settembre, sul quale il Segretario generale ha espresso totale condivisione e apprezzamento.

Non così fecero – a nostro giudizio assai incautamente – i soci dell’assemblea, che votarono contro il documento stesso con un plebiscito bulgaro di 74 su 75.
Fu quella l’assemblea dei tre contrari e un astenuto con cui fu decisa l’azione di ‘tutela dell’immagine’, fu detto, della Misericordia: in realtà del Presidente eterno e dei suoi ‘immortali’.
ale.rom.

PARERE DEL SOCIO FERDINANDO SANTINI
SULLA ‘TUTELA DELL’IMMAGINE’
DELLA MISERICORDIA DI AGLIANA

Documento letto in assemblea il giorno 11.09.13
e allegato al verbale


LA ‘PENOSA VICENDA’, che ci riguarda, nasce nei primi giorni di quest’anno, quando il blog Quarrata/news, venuto a conoscenza del contenzioso con i progettisti della nostra nuova sede, risultato a noi sfavorevole e oneroso, chiese chiarimenti e pose la richiesta per avere lo statuto della onlus ed i nostri bilanci.
Fu risposto in un’assemblea popolare, mi si dice, in un clima di tifo da stadio.
Invocai ascolto ed accoglienza, in un civile confronto, riconoscendo i diritti costituzionali e di legge, propri del giornalismo, ma rimasi inascoltato e visto in una posizione non allineata alla onlus.
Temevo le conseguenze e la determinazione a non cedere mai, di Bianchini, direttore di Q/n che ha poi ottenuto, per le vie che la legge gli consente, tutti i documenti richiesti e da noi negati, compresi gli atti giudiziari che ci hanno visti soccombenti, dovendo rifondere una somma ragguardevole.
Dunque il nostro diniego, a mo’ di sfida, non ebbe i risultati previsti.
Siamo entrati sotto la loro lente di ingrandimento: ci contestano la nostra ‘non aderenza’ allo Statuto
– non avvenuta elezione delle cariche istituzionali nel 2010;
– chiusura per associarsi a socio, solo adesso riaperta, che definiscono in modo discriminatorio ad personam;
– assenza sostanziale del nostro Correttore, al quale verrebbe anche addebitata la non apposizione della firma alla lista dei candidati alle cariche per l’elezione del 2013;
– critiche alla figura del proboviro, riconosciuto non autonomo, ma dipendente dal volere del Consiglio Direttivo.
Infine tutte quelle ‘pillole’, mandate ad orologeria. Tutto ciò per non averli ricevuti, ascoltati e risposto alle loro richieste.
Si sono invece dati risposte da soli e portato fatti, che hanno pubblicato e che hanno destato sospetti, nelle persone che non sono a stretto contato con la vita della onlus, e non solo in Agliana: il blog Q/n ha raggiunto oltre il milione di consultazioni.
Inoltre aver coinvolto i volontari, crea un altro problema, facendoli apparire di parte: questo fatto potrebbe avere risultati deleteri nel loro reclutamento e nella raccolta delle offerte, in cittadini che vivono di pregiudizi.
Per questo ho cercato di interloquire e dialogare, invitando la nostra onlus e la controparte a un civile confronto. Al contrario, usato dal blog come socio autorevole e, creduto dalla onlus come connivente con gli ‘attacchi dei giornalisti’, ho visto vanificati i miei desideri.
Ecco perché non condivido e non mi sento responsabile di questo clima di scontro e di questa cortina, innalzata attorno alla onlus, che credo non faccia parte della nostra storia e che determina un’immagine nella comunità, che mi addolora quanto voi.
Stiamo seguendo una strada che ha fatto e fa il gioco del blog, che ci dipinge allora, come un’associazione ‘chiusa’, come fossimo un club privato che ha negato anche la visione dello statuto ed i suoi bilanci. Mentre altre associazioni uguali alla nostra e, mi riferiscono, anche la Curia Vescovile, hanno ricevuto il ‘nemico’ giornalista.
Non si pone fine all’inchiesta, commentandola fra di noi, ritenendola un affronto ingiusto e incomprensibile o ritenendo i giornalisti nostri nemici: per noi, i fatti che ci addebitano, sono errori indirizzati per un fine di bene per la onlus, per essi, invece, sono gravi mancanze. Ce le sottolineano.
Anche le esortazioni rivolte loro, da più parti, per soprassedere a questo ‘attacco’, ha sortito risposte piccate e risentite, rivendicando essi, legalità e loro diritto per farlo.
Forse aspettano anche una nostra denuncia giudiziaria per vedere ancora di più esposta la Misericordia, magari in qualche testata giornalistica a tiratura nazionale: allora sì che l’immagine, che di noi hanno dato, verrebbe divulgata!
Se questi sono i fatti, che hanno creato la necessità per noi, di dover difendere la nostra immagine è dimostrato ancor più, come la strada fino ad ora intrapresa, abbia dato risultati dannosi e contrari al nostro volere.
Pertanto lascio a voi, se riterrete, adire le vie legali, o chiudervi ancora come in una fortezza, per avere soddisfazione dell’indagine dissacrante o se, altresì, non sia più consono aprirsi all’accoglienza ed al dialogo.
Confesso che, per alcuni rilievi, alquanto pesanti, che ci hanno mosso per il passato, mi sento responsabile, poiché come socio, sono stato assente per molti anni, non partecipando alle assemblee ed alla vita della onlus. Non ho giustificazioni da dare, se non quella, altrettanto colpevole, di aver delegato.
Anche il vecchio Cd al contrario, sul versante delle decisioni, dell’impegno e dell’azione che ha profuso, e sulla strada in cui ci ha indirizzato, dovrebbe fare delle riflessioni e dare risposte.
Il blog attacca principalmente alcuni componenti del precedente Cd, dicendo di portare prove e fatti a sostegno, invocando conflitti di interesse: la risposta dovrebbe essere data dagli interessati.
Non abbiamo alcunché da temere dalla trasparenza.
Prego invece di voler riconoscere che i diritti costituzionali vanno riconosciuti ed accettati, fino in fondo, e non presi alla leggera.
Rappresentiamo una tradizione popolare, centenaria di Agliana, rivolta ai suoi bisogni socio-sanitari, che non deve avere timore di nessun commento, se si è cercato di agire per il fine del bene comune, nel rispetto del nostro statuto. Le critiche e le inchieste che ci hanno indirizzate, devono essere valutate e, se ritenuto, usate a migliorarci.
Pertanto rivolgo un appello all’Assemblea e al Consiglio Direttivo affinché considerino con spirito cristiano le cause, che ci hanno portato a dover tutelare l’immagine della Misericordia: la dottrina sociale della Chiesa, nel nostro ‘servizio’ costante e in chi ha l’autorità del potere, raccomanda ‘responsabilità ed esercizio costante di pazienza, modestia, moderazione, carità, sforzo di condivisione.
Il mio parere e dunque, il mio appello, è rivolto all’accoglienza, al chiarimento e al dialogo.
Ferdinando Santini

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 5 novembre 2013 | 19:57 - © Quarrata/news]

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