PISTOIA-AGLIANA. Una delegazione di cittadini è
stata ricevuta dal segretario generale del servizio 118, Alessandro Vannucchi, per ascoltare i motivi di doglianza sulle
vicende della Misericordia di Agliana.
L’incontro è
durato quasi due ore. Di grande effetto la lettura del documento del dott. Ferdinando
Santini, socio storico della Misericordia di Agliana e Tesoriere dell’Ordine
dei Medici di Pistoia, portato e allegato al verbale dell’assemblea dei soci
del giorno 11 settembre, sul quale il Segretario generale ha espresso totale
condivisione e apprezzamento.
Non così fecero
– a nostro giudizio assai incautamente – i soci dell’assemblea, che votarono
contro il documento stesso con un plebiscito bulgaro di 74 su 75.
Fu quella l’assemblea
dei tre contrari e un astenuto con cui fu decisa l’azione di ‘tutela dell’immagine’,
fu detto, della Misericordia: in realtà del Presidente eterno e dei suoi ‘immortali’.
ale.rom.
PARERE DEL SOCIO
FERDINANDO SANTINI
SULLA ‘TUTELA DELL’IMMAGINE’
DELLA MISERICORDIA
DI AGLIANA
Documento
letto in assemblea il giorno 11.09.13
e allegato al verbale
LA ‘PENOSA VICENDA’, che ci riguarda, nasce nei primi giorni di quest’anno,
quando il blog Quarrata/news, venuto a conoscenza del contenzioso con
i progettisti della nostra nuova sede, risultato a noi sfavorevole e oneroso,
chiese chiarimenti e pose la richiesta per avere lo statuto della onlus ed i nostri bilanci.
Fu risposto in un’assemblea popolare,
mi si dice, in un clima di tifo da stadio.
Invocai ascolto ed accoglienza, in un civile confronto, riconoscendo i
diritti costituzionali e di legge, propri del giornalismo, ma rimasi inascoltato
e visto in una posizione non allineata alla onlus.
Temevo le conseguenze e la
determinazione a non cedere mai, di Bianchini, direttore di Q/n che ha
poi ottenuto, per le vie che la legge gli consente, tutti i documenti
richiesti e da noi negati, compresi gli atti giudiziari che ci hanno visti
soccombenti, dovendo rifondere una somma ragguardevole.
Dunque il nostro diniego, a mo’ di
sfida, non ebbe i risultati previsti.
Siamo entrati sotto la loro lente di
ingrandimento: ci contestano la nostra ‘non aderenza’ allo Statuto
– non avvenuta elezione delle cariche
istituzionali nel 2010;
– chiusura per associarsi a socio,
solo adesso riaperta, che definiscono in modo discriminatorio ad personam;
– assenza sostanziale del nostro
Correttore, al quale verrebbe anche addebitata la non apposizione della firma
alla lista dei candidati alle cariche per l’elezione del 2013;
– critiche alla figura del proboviro,
riconosciuto non autonomo, ma dipendente dal volere del Consiglio Direttivo.
Infine tutte quelle ‘pillole’,
mandate ad orologeria. Tutto ciò per non averli ricevuti, ascoltati e
risposto alle loro richieste.
Si sono invece dati risposte da soli
e portato fatti, che hanno pubblicato e che hanno destato sospetti, nelle
persone che non sono a stretto contato con la vita della onlus, e non solo in Agliana: il blog Q/n ha raggiunto
oltre il milione di consultazioni.
Inoltre aver coinvolto i volontari,
crea un altro problema, facendoli apparire di parte: questo fatto potrebbe
avere risultati deleteri nel loro reclutamento e nella raccolta delle
offerte, in cittadini che vivono di pregiudizi.
Per questo ho cercato di interloquire
e dialogare, invitando la nostra onlus e
la controparte a un civile confronto. Al contrario, usato dal blog come socio
autorevole e, creduto dalla onlus come
connivente con gli ‘attacchi dei
giornalisti’, ho visto vanificati i miei desideri.
Ecco perché non condivido e non mi
sento responsabile di questo clima di scontro e di questa cortina, innalzata
attorno alla onlus, che credo non
faccia parte della nostra storia e che determina un’immagine nella comunità,
che mi addolora quanto voi.
Stiamo seguendo una strada che ha
fatto e fa il gioco del blog, che ci dipinge allora, come un’associazione ‘chiusa’,
come fossimo un club privato che ha
negato anche la visione dello statuto ed i suoi bilanci. Mentre altre
associazioni uguali alla nostra e, mi riferiscono, anche la Curia Vescovile,
hanno ricevuto il ‘nemico’ giornalista.
Non si pone fine all’inchiesta,
commentandola fra di noi, ritenendola un affronto ingiusto e incomprensibile
o ritenendo i giornalisti nostri nemici: per noi, i fatti che ci addebitano,
sono errori indirizzati per un fine di bene per la onlus, per essi, invece, sono gravi mancanze. Ce le sottolineano.
Anche le esortazioni rivolte loro, da
più parti, per soprassedere a questo ‘attacco’, ha sortito risposte piccate e
risentite, rivendicando essi, legalità e loro diritto per farlo.
Forse aspettano anche una nostra
denuncia giudiziaria per vedere ancora di più esposta la Misericordia, magari
in qualche testata giornalistica a tiratura nazionale: allora sì che l’immagine,
che di noi hanno dato, verrebbe divulgata!
Se questi sono i fatti, che hanno
creato la necessità per noi, di dover difendere la nostra immagine è
dimostrato ancor più, come la strada fino ad ora intrapresa, abbia dato
risultati dannosi e contrari al nostro volere.
Pertanto lascio a voi, se riterrete,
adire le vie legali, o chiudervi ancora come in una fortezza, per avere
soddisfazione dell’indagine dissacrante o se, altresì, non sia più consono
aprirsi all’accoglienza ed al dialogo.
Confesso che, per alcuni rilievi,
alquanto pesanti, che ci hanno mosso per il passato, mi sento responsabile,
poiché come socio, sono stato assente per molti anni, non partecipando alle
assemblee ed alla vita della onlus.
Non ho giustificazioni da dare, se non quella, altrettanto colpevole, di aver
delegato.
Anche il vecchio Cd al contrario, sul
versante delle decisioni, dell’impegno e dell’azione che ha profuso, e sulla
strada in cui ci ha indirizzato, dovrebbe fare delle riflessioni e dare
risposte.
Il blog attacca principalmente alcuni
componenti del precedente Cd, dicendo di portare prove e fatti a sostegno,
invocando conflitti di interesse: la risposta dovrebbe essere data dagli
interessati.
Non abbiamo alcunché da temere dalla
trasparenza.
Prego invece di voler riconoscere che
i diritti costituzionali vanno riconosciuti ed accettati, fino in fondo, e
non presi alla leggera.
Rappresentiamo una tradizione
popolare, centenaria di Agliana, rivolta ai suoi bisogni socio-sanitari, che
non deve avere timore di nessun commento, se si è cercato di agire per il
fine del bene comune, nel rispetto del nostro statuto. Le critiche e le
inchieste che ci hanno indirizzate, devono essere valutate e, se ritenuto,
usate a migliorarci.
Pertanto rivolgo un appello all’Assemblea
e al Consiglio Direttivo affinché considerino con spirito cristiano le cause, che ci hanno portato a dover tutelare
l’immagine della Misericordia: la dottrina sociale della Chiesa, nel nostro ‘servizio’
costante e in chi ha l’autorità del potere, raccomanda ‘responsabilità ed
esercizio costante di pazienza, modestia, moderazione, carità, sforzo di condivisione.
Il mio parere e dunque, il mio
appello, è rivolto all’accoglienza, al chiarimento e al dialogo.
Ferdinando Santini
|
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[Martedì 5 novembre 2013 | 19:57 - © Quarrata/news]
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