di Ivano Bechini [*]
Necessario boicottare istituzioni che
riportano la storia a un Ottocento censuale e antocostituzionale – Il paradosso
della lista del Consorzio Ombrone-Bisenzio infarcita di avversari di Bargellini
oggi suoi compagni di cordata
LAMPORECCHIO. Da alcune settimane i media locali riportano appelli al
voto per le assemblee dei Consorzi di Bonifica toscani e notizie relative alle
varie liste che si contendono i numerosi posti in tali organismi.
Io penso, invece, che sia cosa giusta
boicottare queste elezioni. Per ribadire che strutture come i Consorzi di
Bonifica, che dovevano essere seriamente snelliti e avvicinati ai cittadini
attraverso una attesa riforma della Regione Toscana, la quale invece ha salvaguardato
i tratti più insopportabili di tali Enti che, così come si sono delineati
storicamente negli ultimi 4-5 lustri, sono solo posti di sottogoverno e di vero
e proprio riciclaggio di qualche vecchio politico non più presentabile. E sfido
chiunque a dimostrare il contrario, a partire dai Commissari che hanno
governato il lungo trapasso (tutti gli ex presidenti sono diventati
Commissari).
Altro elemento inaccettabile (e
stranamente non riformato dalla Regione Toscana con gravi responsabilità del
duo Rossi-Bramerini), le modalità di voto: i consorzi sono l’unico ente dove si
vota ancora per censo, perpetuando sistemi medioevali: se sei un contribuente
modesto voti nella prima sezione, se hai soldi voti in altre due sezioni con
liste specifiche, alla faccia della Costituzione, la quale prevede che il voto
sia uguale per tutti i cittadini e della stessa legge regionale che ha abolito
la differenza tra regime urbano e regime agrario.
Se poi si vanno a leggere i nomi delle
varie liste presenti sul territorio della provincia di Pistoia, si hanno delle
sorprese: gente che ha fatto la guerra per anni contro la Presidenza del
Consorzio Ombrone P.se. Bisenzio e oggi è in lista proprio con quell’ex
Presidente (peraltro sotto processo per atti del Consorzio) alla faccia della
coerenza, oppure in Valdinievole l’incredibile “lista dei Sindaci” che
evidentemente è pensata per garantire a qualche futuro ex Sindaco un posticino
retribuito anche dopo l’esperienza di amministratore locale e che odora
intensamente di guerra per bande interne al partito di maggioranza, il Pd,
oltre ad aver provocato un ricorso (che potrebbe far annullare le stesse
elezioni) da un’altra lista (evidentemente di elettori di ceto modesto essendo
presente, quest’ultima, solo nella prima fascia).
E poi questo incessante appello al voto
per organismi che fino ad ora erano – e io penso, lo saranno anche questa volta
– votati dal 2% massimo dei contribuenti, non è un appello alla partecipazione
ma a “coprire” con modestissimi consensi formali, vere e proprie consorterie
che, tra l’altro, oscurano anche il prezioso lavoro di tecnici e maestranze
che, spesso, hanno dimostrato ottime professionalità.
Contro Enti come questi e contro gli
atteggiamenti da casta politica che sempre hanno avuto le dirigenze di questi
enti, l’unica cosa seria a cui pensare (in attesa di un’ipotesi di referendum
per il loro scioglimento) è il boicottaggio attivo il 30 novembre p.v. e l’apertura
immediata, il giorno dopo, di vertenze per una spesa corretta dei soldi loro
assegnati dalle contribuenze dei cittadini e dai contributi regionali e
provinciali, copiosi e spesso non solo mal spesi ma anche spesi con gravi
ritardi.
[*]
– Capogruppo Consiliare di Sinistra per Lamporecchio
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[Lunedì 25 novembre 2013 | 15:58 - © Quarrata/news]
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