Sabato 30 novembre al Funaro
PISTOIA. Sabato 30 novembre il Funaro di Pistoia dedica un’intera
giornata ad Antonio Catalano che del Funaro-struttura ha anche dipinto una
facciata e che col Centro Culturale condivide lo sguardo attento sui dettagli e
piccoli mondi dalle sconfinate possibilità.
Antonio Catalano sta sviluppando in
molti Paesi progetti dedicati alla “poetica della fragilità”: spettacoli,
narrazioni, installazioni d’arte, percorsi da esplorare, vivere, ascoltare e in
cui soprattutto meravigliarsi. Re-imparare a lasciarsi meravigliare dai
piccoli, grandi prodigi che la natura ci offre ogni giorno, affermando la forza
delle cose fragili e l’obiettivo che Catalano persegue con scanzonata
caparbietà. Al Funaro due saranno le occasioni per provarci. Alle ore 17 verrà
presentata l’installazione “Mondi Fragili”. Dopo i grandi allestimenti che l’artista
ha realizzato in tutto il mondo (giostre, padiglioni delle meraviglie, cappelle
dei meravigliati…), Catalano sceglie ora di costruire i suoi universi sul
posto, con i materiali trovati di volta in volta, realizzando creazioni sempre
diverse, sempre nuove: i “mondi fragili”. “Mondi fragili” è un’Installazione eco-logica,
un bio-lunapark fatto di rifugi primitivi creati con materiali naturali
(rami, foglie, terra, semi, …), mondi creati nel mondo, ascoltando il genius
loci, lo spirito del luogo. In questo villaggio fragile Catalano propone
momenti di incontro narrativo, vere proprie visite guidate che attraverso
storie, racconti, filastrocche animano poeticamente l’installazione. Non
mancano momenti di laboratorio, durante i quali i visitatori diventano
creatori, realizzando nuovi elementi “fragili”, collocandoli e piacere e
integrandoli in questo villaggio che si fa via via più ricco. Il pubblico –
adulti e bambini – è invitato a portare rami, foglie, conchiglie, piccoli
oggetti naturali che verranno utilizzati per comporre l’installazione.
Alle ore 21 sarà il momento dello
spettacolo – Conferenza Buffa: lo storico incontro teatrale del “Mago
Povero”, diretto da Luciano Nattino negli anni ‘80, ripreso da
Catalano, per svelare tutte le sfumature del comico. Un “Bignami” dell’esperienza
teatrale e dei suoi linguaggi, dal mimo, al grammelot, alla narrazione, al
sussurro, al silenzio, per affermare che “il teatro deve ritrovare la sua
capacità di essere indispensabile” per rivelare al pubblico che “la malinconia
a volte è la zia dell’allegria”.
Una riflessione semi-seria per invitare
a misurare il tempo con la fatica degli occhi e i ricordi del cuore, ad aprirsi
ai nuovi tempi antichi, al tempo dell’ascolto e della meraviglia, all’elogio
dei tonti, del sole, del vento, del bambino appena nato, della luna che sa solo
di sé e non sa niente di noi…
Per pubblico di tutte le età.
Antonio Catalano nasce a Potenza nel 1950. Dal 1977 è presente sulle scene
italiane, qualificandosi come uno dei più originali e interessanti attori del
teatro di ricerca. Con gli Alfieri ha realizzato molti spettacoli che hanno
visto la collaborazione con Leo De Berardinis, Luciano Nattino, gli attori del
Living Theatre di New York e Judih Malina.
Il suo grande percorso d’arte
interattivo, “Universi sensibili” (in particolare la sezione “Armadi sensibili”)
debutta alla Biennale di Venezia nel 1999. In Svizzera (nel 2002), per
la grande Esposizione Internazionale (Expo.02), il famoso architetto Jean
Nouvel realizza per le opere di Antonio Catalano due enormi “contenitori” a
forma di piramide.
Le sue opere hanno fatto il giro del
mondo.
[il
funaro centro culturale]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 25 novembre 2013 | 17:45 - © Quarrata/news]
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