venerdì 29 novembre 2013

DICONO SUI CONSORZI DI BONIFICA: «UN MILIONE DI EURO PER LE ELEZIONI: SI CHIUDONO LE PROVINCE, PROLIFERANO ENTI E CARROZZONI»


Comunicato sindacale della RSU della Provincia di Firenze

FIRENZE. Il prossimo 30 novembre in tutta la Regione Toscana si svolgeranno le elezioni per la nomina dei consigli di amministrazione dei 6 Consorzi di Bonifica istituiti a livello regionale. La Regione Toscana, pur non essendo tenuta a farlo, ha concordato con tutti i soggetti istituzionali una campagna d’informazione su radio, tv locali e siti web, al fine di informare al meglio i cittadini e di garantire una maggiore partecipazione alle prossime elezioni. Il costo complessivo di questa tornata elettorale è stimato in oltre 1 milione di euro che verranno così distolti dalle opere di manutenzione.

Rimane alquanto difficile partecipare a questa giornata di “alto esercizio di democrazia”, considerando come la Regione Toscana – forse anche più di altre –, auspichi da tempo che nessun Consiglio Provinciale o Presidente di Provincia debba essere rinnovato, prevedendo addirittura l’eliminazione dell’istituzione Provincia, perché inutile e costosa.
Rimane difficile consolarsi di fronte a questo strano senso civico, in cui liste e candidati sono gli stessi che proclamano di voler chiudere i Consorzi, eliminare le Province e ridurre burocrazia e carrozzoni. Come è impossibile rimanere in silenzio di fronte alla contraddizione che è uno spreco far eleggere i rappresentanti delle Province mentre è alto senso democratico impegnarsi nelle elezioni dirette di un gruppo ristretto di elettori (pari al 2-3% di cittadini), eletti per casta, reddito e addirittura per delega , magari con liste di candidati di parte, o che il giorno prima hanno fatto ricorsi legali proprio contro i Consorzi stessi.
Difficile non ricordare a tutti i cittadini come le Province svolgano già questo compito su fossi maggiori e canali diversi, e che sarebbe più semplice assegnare loro anche le competenze di questi nuovi Enti, da subito e con il personale proprio oltre a quello dei consorzi; in questo modo si eviterebbe di spendere il 30% circa del contributo dei cittadini in nuovi apparati, stipendi ai Presidenti, costi dei consigli, sedi etc.. Sarebbe sufficiente impiegare parte del contributo insieme alle risorse della difesa del suolo per garantire una maggiore e più efficace presenza sul territorio e investimenti pubblici ed evitando nuovi doppioni.
Il 30 Novembre la Toscana mentre deve procedere a garantire, per le proprie antiche radici democratiche, questo esercizio di partecipazione, rimane invece indifferente e inerme di fronte allo svuotamento e prossima soppressione di una vera istituzione prevista dalla Costituzione.
Noi come dipendenti e lavoratori delle Province non possiamo rimanere indifferenti davanti a una Regione così poco sensibile e incurante dell’evidente peggioramento dei servizi e dell’aumento dei costi per i cittadini dovuto al proliferare di Enti e carrozzoni che, anche con le nuove Unioni dei Comuni, si stanno creando in sostituzione delle Province.

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[Venerdì 29 novembre 2013 | 09:21 - © Quarrata/news]

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