di EDOARDO BIANCHINI
Qualche domanda al Prof. Paci dopo una
noterella comparsa ieri sul Corriere/Economia
SIENA-PISTOIA. Leggete con attenzione questo passaggio: «Ieri Palazzo Sansedoni ha incontrato le banche creditrici
cui ha illustrato gli effetti della vendita dei 500 milioni lordi di bond
Fresh: l’incasso dovrebbe essere di poco inferiore ai 100 milioni, una parte
dei quali sarà girata alle banche esposte per 350 milioni. E ha annunciato che
l’ente guidato da Antonella Mansi sarà presente all’assemblea del 27-28-30
dicembre e che farà conoscere alcuni giorni prima la decisione sul voto (l’ente
ha diritto di veto)».
Stiamo citando dal Corriere
della sera/Economia, pag. 37. E stiamo parlando dei Fresh del Monte dei
Paschi, proprio quelli di cui anche il Prof. Ivano Paci, a suo tempo, fece
incetta per ben 10 milioni di €, alla ricerca – si direbbe – di facili guadagni:
c’è tutta una letteratura in proposito, su questo blog; basta digitare Fresh
e Monte dei Paschi nel riquadro in alto a sinistra.
Noi non siamo bravi in ragioneria,
perché, purtroppo, abbiamo studiato più greco, latino e italiano che matematica
finanziaria. Tuttavia il contenuto del passo ci sembra particolarmente chiaro:
500milioni di Fresh (& clean, per pulirsi le lacrime,
ovviamente) sono stati venduti per circa 100 milioni; hanno quindi realizzato
il 20% del valore nominale con una svalutazione dell’80%.
Mutatis mutandis (che vuol dire qualcosa come: passando ad altro, ma
restando sempre nello stesso solco), prendiamo in esame i 10 milioni di € di
Ivano Paci e della sua Fondazione, e proiettiamoci sopra l’andazzo
indicato dal Corriere.
L’80% di svalutazione-minusvalenza, o come
diavolo si chiama, si trasforma in 8 milioni di euro: vale a dire ben 6 milioni
di euro in più rispetto a quella modica cifra di appena 2 milioncini che il
Chiar.mo Prof. ha accantonato o segnato nell’ultimo suo bilancio.
Secondo il nostro modesto parere di incompetenti,
che sanno più latino e greco che non ragioneria, se Ivano avesse giustamente
scritto in bilancio la somma di 8 milioni, non avrebbe certo raggiunto il
risultato che si è attribuito, poi, pubblicamente e con squilli di fanfare,
come – se non sbagliamo – miglior bilancio della Fondazione Caripit.
Ma se davvero le cose stanno come le
abbiamo lette e descritte noi (e se non stanno in questi termini bene farebbe a
spiegarci il perché ci saremmo sbagliati), il Prof. Paci non starebbe spendendo
risorse patrimoniali, dato che attinge non da veri avanzi di gestione, ma da
qualcosa che sembra somigliare di più a un arancia rossa di Sicilia di quelle
meglio note come tarocco?
Siamo qui che attendiamo una sua
autorevole smentita – pur se dubitiamo molto che voglia degnarci, dato che
cristianamente si considera troppo al di sopra dei miseri filologi per poter
scendere al nostro umillimo livello.
Noi, però, lo facciamo ugualmente,
perché crediamo che la gente che gli si è opposta sul tema dei Fresh (&
Clean) ne aveva ben d’onde; e anche perché siamo convinti che, dal momento
che si parla di quattrini pubblici dei pistoiesi, è bene che il dibattito (e se
non c’è il coraggio per il dibattito, almeno la riflessione) sia, più che utile,
un vero e proprio dovere.
E siccome, come professionisti dell’informazione,
siamo anche un po’ sfacciati, aggiungiamo altre due domanducce molto meno
pesanti dei 6 milioni di euro dimenticati in bilancio. Eccole:
1. è
vera, Prof., la voce secondo cui starebbe per congedare Guiducci?
2. e
com’è che gli appartamenti della Vergine stanno venendo su così bene nonostante
la chiesa che, a occhio e croce, dovrebbe essere monumento da salvaguardare con
una zona di rispetto?
Attendiamo risposte sbucciando arance
per non passare il tempo senza far niente…
Grazie.
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Sabato 30 novembre 2013 | 20:01 - © Quarrata/news]
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