di EDOARDO BIANCHINI
L’ex Consorzio Ombrone-Bisenzio l’ente
più costoso della Toscana? – Si parla di una spesa quasi doppia rispetto alle altre
realtà
PISTOIA. Nella lista dell’uscente commissario del fu Consorzio
Ombrone, Paolo Bargellini, Legambiente Circolo di Pistoia entra con tre nomi:
Graziano Bonacchi, Paolo Tesi e Daniele Manetti.
Stamattina è stato spiegato perché
e per come da Antonio Sessa. È stato chiarito alla stampa, presso la
libreria Lo Spazio di via dell’Ospizio, in che termini Legambiente (peraltro
sempre assai critica con Bargellini) abbia finito per inserirsi nella lista 2 Insieme
in difesa del territorio.
Si tratterebbe, come è stato ribadito a
più riprese, di una scelta mirata a poter cambiare il sistema dall’interno –
anche se, come ho personalmente puntualizzato, questo metodo non ha mai
funzionato: almeno dal 1968 ad oggi.
L’ottica generale delle scelte
rientrerebbe in un discorso di vicinanza al territorio e della conoscenza
diretta (lo hanno sottolineato anche Bonacchi e Tesi) dei problemi di una delle
aree più disastrate della Toscana: le altre due, oltre Pistoia, sono il
Grossetano e il Carrarino.
Personalmente nutro fortissimi dubbi su
questa operazione: a partire immediatamente dalla politica di questa provincia
che, in mano alle sinistre dal dopoguerra (sinistre che si sono sempre fatte antesignane
e paladine dell’ambiente, almeno a parole), altro non ha fatto che devastare e
far devastare sistematicamente l’aria, l’acqua e il suolo pistoiese nei modi
più vari, facendo perfino costruire sugli argini stessi dei fiumi. Il tutto
senza che con l’opera del Presidente prima e del Commissario Bargellini poi,
sia stato neppur minimamente sfiorato e rimesso in riga un chilometro di fiume:
tantoché se le alluvioni della Piana e della Bassa Quarratina, quando ero
ragazzo, si verificavano una volta ogni 4-5 anni, oggi siamo arrivati fino al
punto di doverne vedere anche un paio all’anno, con tutte le indignazioni di un
Manetti che (stamattina assente perché impeganto, è stato detto, a Quarrata)
ora potrà far vedere a tutti quanto potrà essere incisivo con Bargellini nel
caso che le cose restino – bene o male – al cosiddetto status quo.
Ma diamo pure il beneficio d’inventario
ai tre che scendono in campo. Saranno – comunque – testati a dovere e messi
alla prova se la lista 2 dovesse “saltare il fosso” e farcela. Pur se – come è
stato fatto notare in sede di conferenza stampa – i
problemi, le frizioni e i malumori che si registrano in area pistoiese e sotto
la conduzione-Bargellini non sono neppur lontanamente pensabili nell’area
fiorentina, finora guidata da Marco Bottino. E questo è stato pacificamente riconosciuto.
Ma un altro dato rilevante – e di cui
sarebbe bene che gli elettori tenessero conto – è pur sempre il fatto che la
gestione Bargellini, in termini aritmetici di finanza, è costata (sembra) il
doppio rispetto agli altri Consorzi di bonifica della Toscana: perché molte
delle opere sono state “date fuori”, come si dice; e gran parte di esse – è il
caso di aggiungere – non sono neppure partite: colpa della miseria della
Provincia (hanno sostenuto).
Non è il caso di andare oltre; ma il
dato che resta è la loro non-realizzazione: che poi è il motivo per il quale la
gente ha avuto l’acqua in casa più volte del dovuto e del necessario.
Ci fermiamo qui. E invitiamo i lettori
a ponderare bene le loro scelte (di voto e di deleghe).
Personalmente ho detto come la penso. E
non esito ad aggiungere che – pur con tutta la fiducia e la simpatia che posso
manifestare e nutrire per il terzetto di Legambiente – a volte una sana legnata
potrebbe far bene alla salute.
Voglio dire che, forse, ai pistoiesi
non farebbe male diventare, almeno per un po’, colonizzati da orde
esterne.
L’endogamia – lo sanno bene perfino
nelle tribù più primitive – il più delle volte fa male alla salute…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 27 novembre 2013 | 20:06 - © Quarrata/news]
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