Interrogazione del consigliere regionale Nuovo Centrodestra,
Gian Luca Lazzeri
FIRENZE. «Ci è stata segnalata la possibile presenza di lastre di
eternit in prossimità del torrente Brana esposte, secondo quanto rappresentato,
agli agenti atmosferici e quindi a rischio danneggiamento e dispersione fibre.
Chiediamo all’Arpat di verificare se quanto lamentato corrisponda al vero e
quindi , se del caso, quali provvedimenti siano stati presi per risolvere la
situazione, garantendo la massima tutela per la salute delle persone.
Senza scadere in allarmismi quanto
segnalato, se vero, potrebbe essere la punta dell’iceberg dell’emergenza
eternit nella provincia di Pistoia dove dal 1988 al 2010 si sono registrati 95
casi di mesotelioma maligno, quasi l’8% dei 1.258 casi registrati in tutta la
Toscana. Si tratta di una grave forma di tumore la cui origine è nel 90% dei
casi rilevati, legata a probabile esposizione all’amianto». È quanto dichiara
il consigliere regionale del Nuovo Centrodestra di Alfano e membro della IV
commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri che punta l’attenzione sull’emergenza
amianto nel territorio pistoiese.
«Fra 3 mesi la Giunta licenzierà il
piano regionale di tutela dell’amianto, chiediamo che parte dei fondi vengano
destinati alla mappatura dei siti civili dei comuni toscani fra cui Pistoia. Il
territorio toscano – spiega – è a rischio per la presenza di amianto, in base
alla risposta alla mia interrogazione presentata a marzo 2012 in Toscana sono
presenti 806 edifici pubblici nei quali è presente questo materiale. Secondo
l’assessorato regionale all’Ambiente la mappatura fatta dalla Regione fu
finanziata con 256.000 euro e ha riguardato solo edifici pubblici, dopodiché
non vennero stanziati altri fondi. Quello che manca dunque è un quadro chiaro
dei siti civili e privati che faccia luce sulla situazione della provincia di
Pistoia che, secondo dati ufficiali in nostro possesso, appare critica.
Le strutture ospedaliere di Pistoia e
provincia nell’arco di tempo analizzato ha diagnosticato almeno 23 casi di
mesotelioma mentre i casi di tumore alla pleura derivanti dall’esposizione
all’amianto in città e relativa provincia sono stati 69 cioè il 7,7% dei 289 casi
registrati nelle Asl dell’Area Vasta Centro (Pistoia, Firenze, Prato ed
Empoli). È bene precisare che quasi l’80% dei casi derivano da un’esposizione
all’amianto dovuta a motivi professionali, ben 55 casi di mesotelioma infatti
sono stati registrati su personale di ditte pistoiesi. Quello che desta
ulteriore preoccupazione è l’alto tasso di diagnosi di mesotelioma nel settore
edile dove si sono registrati 173 casi in Toscana e chiediamo di sapere quanti
afferenti la singola provincia di Pistoia.
Quest’anno la Giunta regionale
licenzierà il Piano di protezione regionale di tutela dall’amianto che, oltre a
consentire l’individuazione di ulteriori finanziamenti, promuoverà un
intervento congiunto per consentire la sostituzione delle coperture a rischio
con pannelli fotovoltaici, favorendo così l’utilizzo di energie da fonti
rinnovabili. La nostra richiesta è che parte dei fondi venga destinata alla
mappatura del settore civile (soprattutto l’edilizia popolare) e privato, da
effettuarsi tramite una sinergia fra Asl ma soprattutto associazioni di
categoria, senza oneri sugli imprenditori. È proprio in questi settori infatti
che spesso si sono compiute morti silenziose a causa dell’impiego di eternit e
della sua scarsa manutenzione, morti che forse oggi ricadono in quel 20% (232
casi) sul totale dei mesoteliomi regionali per i quali non i è riusciti a
chiarire l’origine dell’esposizione. Chiediamo ai cittadini di essere,
nell’interesse della loro salute, sentinelle anti-amianto segnalando ogni caso
che possa essere ritenuto rilevante».
[lazzeri
nuovo centrodestra]
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[Martedì 26 novembre 2013 | 18:35 - © Quarrata/news]
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