venerdì 22 novembre 2013

COMUNONE-DYNAMONE. ORA I SIGNORI DEL COMITATO, PREOCCUPATI CHE SI ROMPA IL LORO GIOCATTOLINO, AMMONISCONO I CONSIGLIERI REGIONALI


di GRILLO PARLANTE

Non sarebbe meglio lasciare questa patata bollente agli amministratori che usciranno dalle elezioni della primavera 2014?

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Questa mattina su questo blog è apparso un comunicato stampa in cui i lobbysti del Comunone-Dynamone – preoccupati dal fatto che la loro sagace costruzione del Comune Unico a quattro (Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello Pistoiese) non riesca a sfondare – lanciano ai Consiglieri Regionali una sorta di diktat per spingerli a decidere ed in tutta fretta ad approvare la proposta di legge da loro partorita e propagandata in lungo ed in largo sulla montagna pistoiese magnificandone i positivi aspetti che avrebbe apportato alla montagna e ai montanari.

Il diktat ha il pregio di non nascondere metodi del più vieto e dittatoriale modo di fare tipico di chi ha impostato la sua carriera all’ombra di gruppi industriali indubbiamente capaci di influire pesantemente sulla politica e l’azione di alcuni noti capataz politici pistoiesi.
I primi perseguendo una logica di valorizzazione delle loro vaste proprietà addossano le spese al solito pantalone e i secondi, con l’intendimento di restare appiccicati alle loro cadreghe e continuare a gestire un potere da essi per anni ed anni così malamente gestito (vedi: Comunità Montana, reindustrializzazione di Campo Tizzoro, problemi scaturenti da una forma di organizzazione sanitaria, sociale, turistica e via di seguito), hanno finito per affossare la montagna.
Questo Comitato di “unti dal Signore” all’atto della fondazione contava 17 soci ridotti poco dopo a 16 per il ritiro di Rolando Galli, così ripartiti:
– 6 geometri (Arcangeli, Corsini, Nesti, Orlandini e i due Tonarelli )
– 7 amministratori ed ex amministratori (Marco Bonomini, Carluccio Ceccarelli, Luca Marmo, Lorenzo Pieracci, Paolo Pistolozzi, Valerio Sichi, Carla Strufaldi)
– 2 professionisti (Luca Tanganelli e Paolo Vivarelli)
– 1 scrittore-poeta (Giampaolo Merciai).
Tutti, riuniti nei locali del Dynamo Camp di cui è direttore Roberto Orlandini, nell’atto costitutivo probabilmente non redatto da un notaio) hanno fatto inserire questa dichiarazione “Il costituito comitato ha sede in San Marcello Pistoiese Via Marconi n. 92, non ha fini di lucro ed è apartitico e aconfessionale” e l’impegno di “garantire la rappresentatività, nei limiti del possibile, dei territori interessati”.
Da quanto sopra illustrato si evince che 16 persone – sorpassando le istituzioni (i sindaci e gli assessori in carica hanno sempre detto di agire come privati) hanno deciso di proporre la fusione in Comune Unico dei Comuni di Abetone, Cutigliano e Piteglio (tenuti a fondersi per norma di legge nazionale) e quello di San Marcello Pistoiese escluso da questa norma cogente. Il progetto della fusione a quattro fu varato nel corso di una riunione del Comitato del Pd sanmarcellino alla quale – si dice – prese parte anche il Consigliere Regionale Gianfranco Venturi. Poi, forse per evitare imbarazzi anche a livello di Pd provinciale e regionale, si ripiegò su un Comitato apposito sedicente apartitico e aconfessionale.
Nacque così per definizione popolare il cosiddetto Comitato Dynamone-Comunone con cui – secondo indiscrezioni – tra l’altro si poteva dar vita ad una profonda revisione di Piani urbanistici e territoriali della montagna nel senso illustrato dal presidente della KME, Lorenzo Manes, a capo anche della vastissima proprietà ex Smi di Limestre. Piani che – a quanto sembra – il Sindaco di San Marcello pistoiese, Silvia Cormio, non intenderebbe sottoscrivere.
Ora – con l’ultimo intervento a gamba tesa – il Comitato per asseverare il suo diktat rammenta: «Preme ricordare e sottolineare come dal primo momento questo argomento è stato affrontato da parte di importanti soggetti istituzionali con veri e propri sotterfugi. Cambiamenti improvvisi di orientamenti, rinvio di incontri con il Comitato; lettere contraddittorie in Regione un giorno in un senso ed il giorno dopo un altro, da aprile a settembre; ordini del giorno a geometria variabile e che più ne ha più ne metta; percorso partecipato si fa, non si fa, non si sa quando. La finalità di tutti gli espedienti messi in campo è sempre la stessa, prendere tempo per spostare il momento delle decisioni in una fase tale che non fosse più compatibile con la tempistica elettorale».
In soldoni: il Comitato per il Comunone-Dynamone vuole che il Consiglio Regionale approvi integralmente e subito il provvedimento da lor signori partorito e con un quesito imposto da loro stessi che vuol a forza infilare dentro la fusione anche il Comune di San Marcello Pistoiese. E tutto questo nonostante l’avversione conclamata dal Sindaco di Abetone, degli assessori di Piteglio, dei dubbi del Sindaco di San Marcello e senza che gli elettori chiamati al referendum siano stati compiutamente messi a conoscenza dei pro e dei contro di una siffatta scelta.
Ma ciò che è da chiedersi è se sia o meno possibile per un Consiglio Regionale accogliere la manifesta ingiunzione avanzata dal Comitato di 16 privati in cui, con questa veste, fanno parte alcuni sindaci giunti a scadenza i quali, fiutata l’aria e per il timore di venire rottamati tanto sono contestati sulla montagna, dichiarano di aver deciso di non ripresentarsi.
Non sarebbe davvero cosa più opportuna lasciare che questo affare dai contorni assai discutibili sia sciolto dagli amministratori che verranno eletti nelle imminenti elezioni di primavera 2014 ?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 22 novembre 2013 | 17:03 - © Quarrata/news]

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