di GRILLO PARLANTE
Non sarebbe meglio lasciare questa
patata bollente agli amministratori che usciranno dalle elezioni della
primavera 2014?
SAN MARCELLO-MONTAGNA. Questa mattina su questo blog è apparso un
comunicato stampa in cui i lobbysti del Comunone-Dynamone – preoccupati
dal fatto che la loro sagace costruzione del Comune Unico a quattro (Abetone, Cutigliano,
Piteglio e San Marcello Pistoiese) non riesca a sfondare – lanciano ai
Consiglieri Regionali una sorta di diktat per spingerli a decidere ed in
tutta fretta ad approvare la proposta di legge da loro partorita e propagandata
in lungo ed in largo sulla montagna pistoiese magnificandone i positivi aspetti
che avrebbe apportato alla montagna e ai montanari.
Il diktat ha il pregio di non
nascondere metodi del più vieto e dittatoriale modo di fare tipico di chi ha
impostato la sua carriera all’ombra di gruppi industriali indubbiamente capaci
di influire pesantemente sulla politica e l’azione di alcuni noti capataz
politici pistoiesi.
I primi perseguendo una logica di
valorizzazione delle loro vaste proprietà addossano le spese al solito
pantalone e i secondi, con l’intendimento di restare appiccicati alle loro cadreghe
e continuare a gestire un potere da essi per anni ed anni così malamente
gestito (vedi: Comunità Montana, reindustrializzazione di Campo Tizzoro,
problemi scaturenti da una forma di organizzazione sanitaria, sociale, turistica
e via di seguito), hanno finito per affossare la montagna.
Questo Comitato di “unti dal Signore”
all’atto della fondazione contava 17 soci ridotti poco dopo a 16 per il ritiro di
Rolando Galli, così ripartiti:
– 6 geometri (Arcangeli, Corsini, Nesti, Orlandini e i due
Tonarelli )
– 7 amministratori ed ex amministratori (Marco Bonomini,
Carluccio Ceccarelli, Luca Marmo, Lorenzo Pieracci, Paolo Pistolozzi, Valerio
Sichi, Carla Strufaldi)
– 2 professionisti (Luca Tanganelli e Paolo Vivarelli)
– 1 scrittore-poeta (Giampaolo Merciai).
Tutti, riuniti nei locali del Dynamo Camp
di cui è direttore Roberto Orlandini, nell’atto costitutivo probabilmente non
redatto da un notaio) hanno fatto inserire questa dichiarazione “Il
costituito comitato ha sede in San Marcello Pistoiese Via Marconi n. 92, non ha
fini di lucro ed è apartitico e aconfessionale” e l’impegno di “garantire
la rappresentatività, nei limiti del possibile, dei territori interessati”.
Da quanto sopra illustrato si evince
che 16 persone – sorpassando le istituzioni (i sindaci e gli assessori in
carica hanno sempre detto di agire come privati) hanno deciso di proporre la
fusione in Comune Unico dei Comuni di Abetone, Cutigliano e Piteglio (tenuti a
fondersi per norma di legge nazionale) e quello di San Marcello Pistoiese escluso
da questa norma cogente. Il progetto della fusione a quattro fu varato nel
corso di una riunione del Comitato del Pd sanmarcellino alla quale – si dice – prese
parte anche il Consigliere Regionale Gianfranco Venturi. Poi, forse per evitare
imbarazzi anche a livello di Pd provinciale e regionale, si ripiegò su un
Comitato apposito sedicente apartitico e aconfessionale.
Nacque così per definizione popolare il
cosiddetto Comitato Dynamone-Comunone con cui – secondo indiscrezioni – tra
l’altro si poteva dar vita ad una profonda revisione di Piani urbanistici e
territoriali della montagna nel senso illustrato dal presidente della KME, Lorenzo
Manes, a capo anche della vastissima proprietà ex Smi di Limestre. Piani che –
a quanto sembra – il Sindaco di San Marcello pistoiese, Silvia Cormio, non
intenderebbe sottoscrivere.
Ora – con l’ultimo intervento a gamba
tesa – il Comitato per asseverare il suo diktat rammenta: «Preme ricordare e sottolineare come dal primo momento questo
argomento è stato affrontato da parte di importanti soggetti istituzionali con
veri e propri sotterfugi. Cambiamenti improvvisi di orientamenti, rinvio di
incontri con il Comitato; lettere contraddittorie in Regione un giorno in un
senso ed il giorno dopo un altro, da aprile a settembre; ordini del giorno a
geometria variabile e che più ne ha più ne metta; percorso partecipato si fa,
non si fa, non si sa quando. La finalità di tutti gli espedienti messi in campo
è sempre la stessa, prendere tempo per spostare il momento delle decisioni in
una fase tale che non fosse più compatibile con la tempistica elettorale».
In soldoni: il Comitato per il
Comunone-Dynamone vuole che il Consiglio Regionale approvi integralmente e
subito il provvedimento da lor signori partorito e con un quesito imposto da
loro stessi che vuol a forza infilare dentro la fusione anche il Comune di San
Marcello Pistoiese. E tutto questo nonostante l’avversione conclamata dal Sindaco
di Abetone, degli assessori di Piteglio, dei dubbi del Sindaco di San Marcello e
senza che gli elettori chiamati al referendum siano stati compiutamente messi a
conoscenza dei pro e dei contro di una siffatta scelta.
Ma ciò che è da chiedersi è se sia o
meno possibile per un Consiglio Regionale accogliere la manifesta ingiunzione
avanzata dal Comitato di 16 privati in cui, con questa veste, fanno parte
alcuni sindaci giunti a scadenza i quali, fiutata l’aria e per il timore di
venire rottamati tanto sono contestati sulla montagna, dichiarano di aver
deciso di non ripresentarsi.
Non sarebbe davvero cosa più opportuna
lasciare che questo affare dai contorni assai discutibili sia sciolto dagli
amministratori che verranno eletti nelle imminenti elezioni di primavera 2014 ?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 22 novembre 2013 | 17:03 - © Quarrata/news]
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