di LUIGI SCARDIGLI
Secondo appuntamento stagionale con la rappresentazione
teatrale dell’immortale opera dei Pink Floyd
LAMPORECCHIO. I capolavori sono quelli che non hanno età, sui quali l’erosione
del tempo non arreca alcun danno.
Nella musica, un posto di primo piano è
occupato da The Wall (1979), che
appartiene alla trilogia watersiana
del gruppo storico dei Pink Floyd.
Si parla di barriere, silenzi,
incomprensioni, distanze, limiti, frontiere, difficoltà, insormontabili e
insormontate, tra genitori e figli, tra uomini e donne, tra esseri. Si parla di
muri. E Angelo Longoni, regista e scenografo milanese solito e abile ad alchimizzare, ha deciso di poter
trasportare sul palcoscenico di un teatro (quello di Lamprecchio, domenica 1° dicembre,
ore 21) anche l’immortale opera dei Pink Floyd, The Wall, appunto, affidando l’incomunicabilità a Eleonora Ivone e
Ettore Bassi, con un sottofondo dovuto ed indispensabile, quello che
produrranno i Sound Eclipse (Stefano
Cacace alla voce, Marco Zanni alla chitarra, Emanuele Puzzilli alla batteria e
synt e Andrea Agates al basso), cover band famosa, ovviamente, per la rilettura
anche e soprattutto del fluido rosa.
Per contestualizzare ulteriormente un
motivo che difficilmente subirà tentennamenti, Angelo Longoni ha voluto
estremizzare la contemporaneità confidando su un incidente scenico, quello che
vede l’arresto del protagonista, al centro di una storia di truffe e il
conseguente indebolimento dell’amore coniugale, messo a dura prova dalla
detenzione coatta del marito. Una difficoltà apparentemente insormontabile che
sarà invece superata grazie all’amore, eterna panacea.
Se ne raccomanda la visione per la
bellezza dei protagonisti e ci auguriamo per la fedeltà riproduttiva della
rockband: (ri)ascoltare la musica dei Pink Floy è sempre un piacere!
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 28 novembre 2013 | 16:30 - © Quarrata/news]
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