martedì 26 novembre 2013

A PROPOSITO DEL CENTRO RACCOLTA RIFIUTI E CANTIERE OPERATIVO DI PUBLIAMBIENTE

Giacomo Del Bino

di Giacomo Del Bino [*]

PISTOIA. In questi giorni, la Commissione urbanistica del Comune di Pistoia sta istruendo la pratica relativa alla variante numero 5 al Regolamento Urbanistico, proposta dalla Giunta per poter costruire un centro di raccolta rifiuti e cantiere operativo (centro direzionale) a valenza provinciale in zona Sei Arcole, vicino al centro commerciale Panorama ed a quartieri residenziali di recente costruzione.
Il M5S di Pistoia già si è espresso in merito al progetto in sede istituzionale (Commissione consiliare) ed in maniera “informale” (vedi “La Ronda” di Loppa e Bracco), ma riteniamo opportuno adesso – dopo aver “studiato le carte” e maturato il pensiero – chiarire definitivamente la nostra posizione.

Premesso che il M5S ha nel suo DNA la volontà di portare a compimento il progetto di raccolta differenziata porta a porta sul territorio comunale – nella convinzione che i rifiuti siano risorse da riutilizzare e non scarti da bruciare o scorie da smaltire – il nostro giudizio sulla scelta del sito dove collocare il servizio è negativo, per questioni di merito, ma soprattutto di metodo.
Circa il merito, questi i motivi principali:
– siamo contrari alla cementificazione di territorio vergine;
– presenza di una falda acquifera a 2 metri di profondità. L'opera si può fare, ma a quale prezzo? Da notare che il progetto prevede anche la costruzione di volumi interrati;
–la destinazione urbanistica del sito è “aree agricole multifunzionali di pianura con valenza paesaggistica”, “parchi urbani e giardini pubblici di progetto” e, in piccola parte, “parcheggi pubblici”: la variante al R.U. – approvato da pochi mesi – avrebbe, appunto, lo scopo di modificarla in “aree per attrezzature tecniche ed impianti tecnologici”;
– la variante non risulta interamente conforme alle previsioni del vigente Piano Comunale di Classificazione Acustica (PCCA): l'area dovrà rientrare interamente in classe IV – “aree di intensa attività umana” –, mentre adesso è parzialmente in III – “aree di tipo misto”. Sarebbe necessaria una variante ad hoc;
– traffico ed inquinamento: non è ancora terminata l'analisi di Publiambiente relativa al traffico previsto ed al conseguente aumento di inquinamento. Non ci sono attualmente informazioni disponibili sufficientemente indicative circa la qualità attuale e prevista dell'aria. Certo è che il traffico privato e quello dovuto ai mezzi di Publiambiente aumenterebbe sensibilmente, anche sulla via Sestini/Montalese: come gestire le critiche dei cittadini di Pontenuovo e dintorni, che da anni chiedono una soluzione per l'eccessivo carico gravante su questa via e che lo vedrebbero addirittura aumentare?;
– da considerare, infine, che la grande maggioranza delle analisi sono state eseguite in riferimento a cartografie molto vecchie e non più rappresentanti lo stato di fatto dei luoghi: non riportano, infatti, la presenza della lottizzazione di Panorama, con annessa urbanizzazione primaria e secondaria, che, per la sua ampiezza ed intrusività, non può essere sottovalutata;
– il Sindaco ha affermato che farà il possibile affinché – nel caso in cui si dovesse costruire il centro raccolta sul sito in oggetto – ogni altro indice edificatorio che ancora residua nella vasta area ex Pallavicini venga azzerato: il Sindaco sì immagina parchi e piste ciclabili al posto di ulteriori spazi commerciali e del previsto albergo. Non abbiamo motivo di dubitare della sua buona fede, ma, purtroppo, il “farò di tutto” non è sufficiente. Se il Sindaco non dovesse in seguito riuscire in questa apprezzabile impresa? Se tra qualche tempo, dopo aver costruito il Centro raccolta, fosse costretto ad accettare anche quella parte di edificato che – pur tra dubbi, corsi e ricorsi, mancati pagamenti di oneri, obblighi inevasi, ecc. ecc. – è comunque attualmente previsto? A proposito: la SIRIM investimenti ha già recintato l'area per il cantiere per la costruzione dell'albergo, con tanto di cartello (e questa è un'altra storia). È sicuro il Sindaco di quello che sta promettendo? Di cuore, gli consigliamo di stare attento a quello che dice e che fa.
Sul metodo siamo più critici:
– il sito è stato individuato a seguito di analisi a nostro avviso frettolosa e poco approfondita circa le possibili alternative. La ricerca avrebbe dovuto interessare principalmente siti già compromessi, lotti totalmente o parzialmente edificati, soprattutto nella zona industriale di S. Agostino (es. Cantieri Comunali);
– il programma del Sindaco prevede la partecipazione dei cittadini alle scelte importanti per la città ed il territorio: talvolta ciò è stato fatto – a onor del vero – ma in questo caso non c'è stata alcuna condivisione preventiva, bensì il piatto è stato presentato già preparato, i cittadini sono stati solo “informati” su decisioni già prese.
Comprendiamo l'ansia del Sindaco di imprimere un'accelerata al processo legato alla raccolta differenziata, per rimediare ad anni di inefficienza ed immobilismo, ma non è corretto far ricadere sui cittadini le colpe dell'inerzia amministrativa. È forse colpa dei cittadini delle Fornaci o delle Sei Arcole se l'amministrazione si è svegliata tardi e solo adesso decide di chiudere la stalla?
Intendiamoci. Siamo in una democrazia rappresentativa, per cui gli eletti hanno il diritto/dovere di compiere scelte e di operare per il bene comune, assumendosene la responsabilità e accettando plausi o fischi. Bene. Che lo facciano in silenzio, allora, senza però utilizzare la retorica della partecipazione, senza far credere ai cittadini di contare qualcosa. Che lo dicano con chiarezza: “siamo stati eletti e facciamo quello che riteniamo giusto”. Sarebbe legittimo, anche se antipatico ed impopolare. Il peccato originale consiste proprio nell'ostentare apertura e trasparenza e, nei fatti, chiudersi invece a riccio e andare avanti a colpi di maggioranza, senza ascoltare le richieste dei cittadini. Ma la maggioranza talvolta scricchiola e, ad ogni buon conto, non è con i colpi di mano che si conquista l'elettorato. Già: la maggioranza scricchiola. Ci auguriamo che il Sindaco – che è persona intelligente – prenda in seria considerazione l'ipotesi di siti alternativi, anche alla luce delle posizioni critiche tenute da alcuni consiglieri della stessa maggioranza.
Se sbagliamo nell'affermare che la decisione di costruire lì il centro raccolta era già stata presa ben prima di coinvolgere la popolazione, il Sindaco ce lo dimostri con i fatti, visto che la popolazione non è per niente soddisfatta della scelta. Saremo ben lieti di essere smentiti.
[*] – Consigliere M5S Pistoia
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[Martedì 26 novembre 2013 | 13:38 - © Quarrata/news]

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