di ALESSANDRO ROMITI
AGLIANA. Fa caldo –
all’interno dei locali alla Misericordia di Agliana – ma non per la stagione: è
così da alcuni mesi. Dopo che ho avuto notizia che uno degli argomenti proposti
per l’assemblea del 22 prossimo è la “nomina del Correttore” (nell’avviso, non
è specificato “morale” ma non è un refuso, non servirebbe a niente!) ho inviato
il dossier a S.E. il Vescovo. Questi
ha già espresso un primo parere, recentemente pubblicato dal blog; ora attendo
fiducioso il colloquio per la rappresentazione della serie di illegittime, antidemocratiche
e anche temerarie iniziative che vengono perpetrate nei misericordiosi luoghi.
Chissà cosa disporrà il Vescovo sull’affaire Misericordia visto che a Lui, e
solo Lui, spetta l’imprimatur della
conferma del Correttore (art. 18 dello statuto vedi).
Dopo che il supremo Consiglio Direttivo
ha eccepito che la mia domanda di socio era “non conforme” e pertanto veniva cestinata, mi sono rivolto alla CCIAA di
Pistoia e ho avviato una procedura conciliativa, per farmi spiegare vis à vis quali erano le “incongruenze”
registrate e così riconsultare – con un conciliatore camerale – il dettato
dello Statuto che pare non equivocabile. Chiaramente il Presidente Artioli ha
declinato l’invito, ignorando la convocazione e costringendomi a rivolgermi a
un avvocato per le iniziative di tutela del caso.
Ordunque, mentre i cittadini che
chiedono di diventare soci della nuova stagione (sì, perché fino allo scorso
marzo, nessuno immaginava di potersi iscrivere) hanno da tempo depositato le
domande, solo una parte minoritaria – ma affidabile – è stata esaminata e
ammessa dal consiglio. Altre, numerose e anche di volontari di lungo corso, sembrano
essere lì, giacenti nel fondo del cassetto della sig.ra Simonetta che ne ha premurosa cura, in attesa che tra
qualche anno siano decise dal Supremo Consiglio.
Tra queste c’è sicuramente anche quella
della sig.ra Adele, che, dopo aver correttamente compilato la domanda di
iscrizione a socio (vedi), riferisce oggi che non ha più avuto alcuna notizia.
Bene: mi permetto di dirle che, forse, mai
ne avrà.
Chissà cosa diranno i fedeli e virtuosi
volontari Lionello Reali e Paolo De Michele che hanno difeso Artioli con tanta
passione all’evento del teatro Moderno il 13 febbraio scorso.
Oggi tacciono, dissolti come nebbia?
Intanto che l’Assemblea dei soci
incombe, si ha notizia che:
– nel nuovo fabbricato residenziale,
costruito sulla vecchia sede di via Amendola, tre appartamenti sarebbero stati
acquistati da familiari di soci del Supremo Consiglio;
– molti dei soci si sono risvegliati
dal prolungato torpore quando hanno scoperto (dal blog) che non è affatto vero
che il “controllo” di Unimise e Fondazione è assicurato all’Assemblea. Chi
aveva dato tale rassicurazione, aveva mentito, visto il contenuto dello Statuto
della Fondazione. Mai come questa volta, vale il detto les jeux sont faits!
– se siete soci e volete conferire
delega a qualcuno, preparatevi alla cavillosa e ferrea procedura indicata
nell’invito: vi passerà la voglia di farlo. Quando serve, lo Statuto è ben
rispettato e applicato in modo rigoroso e indefettibile;
– Le numerose irregolarità di procedura
e di violazione dei patti statutari, hanno creato un grave pregiudizio per la
regolarità degli atti svolti e raccolti senza maggioranze legalmente costituite
secondo i principi previsti dallo Statuto. Che sia prossima un’azione di revocatoria di tutti gli atti, impropriamente
adottati in questi anni, dal Supremo Consiglio illegittimo, perché ha lavorato
in assoluto regime di prorogatio?
E la Confederazione Regionale delle
Misericordie che cosa dice di questo pasticciaio?
Allegati: Lettera di invito
all’assemblea del 22
Nota di convocazione della CCIAA
(snobbata da Artioli)
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 19 giugno 2013 | 13:15 - © Quarrata/news]
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