martedì 9 ottobre 2012

TRONCI: UN MAESTRO DI PARTICOLARI, MINUZIE, ANEDDOTI, POESIE, LEGGENDE

di Luigi Scardigli

«Lasciatevi guidare sulle ali di racconti che paiono fantastici solo perché sublimi e incredibili»

PISTOIA. Nei 42 giorni trascorsi in ospedale a farsi curare una calcolosi massiccia alla vescica, Luigi Tronci, 78 anni già compiuti, invece di pensare al loculo e agli eredi ha continuato a prendere appunti. Anzi, non fidandosi ciecamente di chi lascerà alla guida della sua Ufip, ha abbinato utile ad utile, ossia dilettevole a dilettevole – questa è la sua vita – e durante i prelievi, le analisi, le cure e quant’altro possa succedere in quarantadue giorni di degenza, ha formulato una specie di enciclopedia dei suoi interventi più prestigiosi di questi sessanta anni trascorsi nel suo laboratorio, a Sant’Agostino, a Pistoia.
Lo ha fatto scrivendo, da buon ed infaticabile amanuense, tutto quello che la memoria, ancora vigilissima, nonostante le primavere, gli ha rispolverato, contribuendo alla ricostruzione nella stesura dei capitoli anche con alcuni disegni.
Non voglio parlarvi di quello che ha fatto perché sarebbe l’ennesima volta che lo faccio e poi chi non ne sa nulla è bene e giusto che si informi. Voglio raccomandare a tutti, soprattutto i professori di musica di questa Provincia, che invece di far suonare il flauto (quando lo faceva mia figlia era uno strazio: pareva una mattanza in un pollaio) ai loro più o meno giovani discepoli, a questi proponga visite guidate nel laboratorio di Luigi Tronci, che in città, chissà per quanto tempo ancora, è sistematicamente a disposizione di chiunque voglia avvicinarsi alla musica, a quella vera, quella primordiale: il suono.
Lo dico perché oltre ad essere un cultore riconosciuto, stimato e riverito da tutti i batteristi del mondo, Luigi Tronci è un maestro di particolari, minuzie, aneddoti, poesie, leggende, che riesce a offrire con la leggerezza e la passione di chi, nelle cose, ci ha sempre creduto senza averne mai voluto ricavare nulla. Il laboratorio Ufip, il laboratorio Luigi Tronci è una palestra musicale ed esistenziale aperta a tutti coloro i quali, della musica, delle sue necessità storiche e culturali, vogliano capire le origini.
Se decidete di andarlo a trovare, non occorre che avvertiate: lo troverete lì, al primo piano dello stabile, come se fosse in uno studio cinematografico, immerso tra le migliaia di fogliacci sui quali, da sempre, prende appunti. E appena si accorgerà che qualcuno desidera saperne qualcosa di quell’oceano di informazioni che solo lui può dare, inizierà a raccontarvi la sua vita, che è quella della musica in questa città da secoli e secoli. Non lo interrompete, rischia di perdere il filo della ricostruzione e non vi distraete osservando le bretelle che indosserà sicuramente: lasciatevi guidare sulle ali di racconti che paiono fantastici solo perché sublimi, incredibili, ma non c’è nulla di artefatto, di misterioso, di improprio in quello che vi dice.
Così, prima che scompaia e che la città, improvvisamente, scopra la sua immensa statura e si ritrovi a piangere la grandezza di un artigiano più unico che raro, potrete apprezzare, senza filtro alcuno, le infinite risorse di un costruttore di idee e suoni esportati negli angoli più remoti dell’Universo.
Affrettatevi, però…

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Foto di Luigi Scardigli.
[Martedì 9 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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