martedì 6 marzo 2012

GIAMPAOLO PAGLIAI, I GIOVANI DISOCCUPATI, GLI ANZIANI, IL LAVORO E LA ‘QUESTIONE MORALE’


«Nel nostro Comune ci sono migliaia di giovani senza lavoro, di anziani con pensione da fame, di persone disperate perché non sanno come arrivare a sfamare i propri figli, e in questo contesto “noi” facciamo lavorare chi invece avrebbe il diritto di riposarsi e godersi il frutto del suo lavoro e delle sue rendite»

PISTOIA [e.b.]. Quel vulcanico inarrestabile di Lingua biforcuta – secondo l’accezione Mazzieri – o di Jurassic Park, come lo abbiamo chiamato noi in un nostro articolo, insomma Giampaolo Pagliai, ne ha oggi scovata un’altra.
Recatosi, come scrive in una lettera inviata al Sindaco Berti, a visitare la mostra di fine mandato del primo cittadino uscente da Palazzo di Giano, ha creduto di ravvisare, nella signora che lo ha accolto, un viso noto: quello – scrive Pagliai – di persona di più che buona condizione economica e, quindi, non nella condizione di dover ricevere compensi per lavoro da parte del Comune di Pistoia, specie in momenti come questi – sottolinea il consigliere – in cui tanti giovani sono a spasso e tanti padri di famiglia sono in difficoltà.

Si è ricordato, Pagliai, che questa scena – se la persona da lui ravvisata era la stessa di tanto tempo fa – lo riportava a una sua interrogazione presentata al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale il 18 gennaio 2008 (immagine 1) a cui fu data risposta dall’Assessore alla Cultura, Rosanna Moroni, il 18 febbraio dello stesso anno (immagini 2 e 3).
Tale persona viene ‘identificata’ (immagine 4, opportunamente depurata dei dati sensibili) come “beneficiaria di un contratto di collaborazione a progetto”, in quanto titolare di pensione etc. etc.
Nello stesso documento si parla anche dei costi sostenuti dal Comune per i servizi di cui si parla.
Date queste premesse, cosa scrive Pagliai al Sindaco Berti? Queste (immagine 5) le sue parole:
Al Sindaco
Agli Organi di Stampa
Caro Sindaco,
“l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Sabato 11 febbraio u.s., verso le ore 11, mi giravano per la testa questi sacrosanti principi, quando decisi di visitare la mostra di fine mandato, però appena entrato ebbi un turbamento: nella gentile signora addetta alla custodia della mostra mi sembrò di ravvisare una persona che avevo già visto molte altre volte.
Il turbamento fu forte, tornai sui miei passi e non visitai la tua mostra: non la visiterò mai.
Dunque, quella signora è la stessa a cui si fa riferimento, in risposta ad una mia interrogazione del 18 gennaio 2008, è quella che “ha un contratto di collaborazione a progetto in quanto titolare di pensione”? La stessa persona è la moglie di un ottimo funzionario del Comune? Si tratta, inoltre, della stessa persona che, da più di 15 anni, è socia accomandataria di una S.A.S. che svolge attività di “affitto e gestione di immobili di proprietà o leasing”, oltretutto con un discreto giro d’affari?
Voglio sperare che sia un abbaglio, oppure un caso di omonimia, altrimenti non riesco a capire per quale motivo, almeno dal 2008, il nostro Comune, direttamente o indirettamente, si avvalga delle prestazioni di una signora pensionata e così benestante.
Sono certo che si sono rispettate tutte le leggi, tutti i regolamenti, tutte le procedure e tutte le graduatorie possibili e immaginabili, ma nel nostro Comune ci sono migliaia di giovani senza lavoro, di anziani con pensione da fame, di persone disperate perché non sanno come arrivare a sfamare i propri figli, e in questo contesto “NOI” facciamo lavorare chi invece avrebbe il diritto di riposarsi e godersi il frutto del suo lavoro e delle sue rendite.
Se quello che scrivo è vero, ti consiglio la lettura di un volumetto: “LA QUESTIONE MORALE” di Enrico Berlinguer; è una piacevole e attuale dissertazione su di una razza che avrebbe una morale migliore e superiore a quella degli altri: la vostra!
La tua mostra non l’ho vista, ma so che è bruttissima: ricordo a memoria una ventina di “pratiche amministrative” che sono diventate pratiche penali o di responsabilità contabile, l’ultimo flash, però, è quello che ho visto mentre pensavo di entrare nelle Sale affrescate per vederla. Cordialmente.
Attendo risposta scritta entro il 20 p.v.
Il Consigliere Comunale del Terzo Polo
Giampaolo Pagliai
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 6 marzo 2012 - © Quarrata/news 2011]

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