«Nel
nostro Comune ci sono migliaia di giovani senza lavoro, di anziani con pensione
da fame, di persone disperate perché non sanno come arrivare a sfamare i propri
figli, e in questo contesto “noi” facciamo lavorare chi invece avrebbe il
diritto di riposarsi e godersi il frutto del suo lavoro e delle sue rendite»
PISTOIA [e.b.]. Quel
vulcanico inarrestabile di Lingua biforcuta – secondo l’accezione
Mazzieri – o di Jurassic Park, come lo abbiamo chiamato noi in un nostro
articolo, insomma Giampaolo Pagliai, ne ha oggi scovata un’altra.
Recatosi, come scrive in una lettera inviata al Sindaco Berti, a visitare
la mostra di fine mandato del primo cittadino uscente da Palazzo di Giano, ha
creduto di ravvisare, nella signora che lo ha accolto, un viso noto: quello –
scrive Pagliai – di persona di più che buona condizione economica e, quindi,
non nella condizione di dover ricevere compensi per lavoro da parte del Comune
di Pistoia, specie in momenti come questi – sottolinea il consigliere – in cui
tanti giovani sono a spasso e tanti padri di famiglia sono in difficoltà.
Si è ricordato, Pagliai, che questa scena – se la persona da lui
ravvisata era la stessa di tanto tempo fa – lo riportava a una sua
interrogazione presentata al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale il
18 gennaio 2008 (immagine 1) a cui fu data
risposta dall’Assessore alla Cultura, Rosanna Moroni, il 18 febbraio dello
stesso anno (immagini 2 e 3).
Tale persona viene ‘identificata’ (immagine 4,
opportunamente depurata dei dati sensibili) come “beneficiaria di un contratto
di collaborazione a progetto”, in quanto titolare di pensione etc. etc.
Nello stesso documento si parla anche dei costi sostenuti dal Comune per
i servizi di cui si parla.
Date queste premesse, cosa scrive Pagliai al Sindaco Berti? Queste (immagine
5) le sue parole:
Al Sindaco
Agli Organi di Stampa
Caro Sindaco,
“l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. “Tutti i
cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza
distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,
di condizioni personali e sociali”.
Sabato 11 febbraio u.s., verso le ore 11, mi giravano per la testa questi
sacrosanti principi, quando decisi di visitare la mostra di fine mandato, però
appena entrato ebbi un turbamento: nella gentile signora addetta alla custodia
della mostra mi sembrò di ravvisare una persona che avevo già visto molte altre
volte.
Il turbamento fu forte, tornai sui miei passi e non visitai la tua
mostra: non la visiterò mai.
Dunque, quella signora è la stessa a cui si fa riferimento, in risposta
ad una mia interrogazione del 18 gennaio 2008, è quella che “ha un contratto di
collaborazione a progetto in quanto titolare di pensione”? La stessa persona è
la moglie di un ottimo funzionario del Comune? Si tratta, inoltre, della stessa
persona che, da più di 15 anni, è socia accomandataria di una S.A.S. che svolge
attività di “affitto e gestione di immobili di proprietà o leasing”, oltretutto
con un discreto giro d’affari?
Voglio sperare che sia un abbaglio, oppure un caso di omonimia,
altrimenti non riesco a capire per quale motivo, almeno dal 2008, il nostro
Comune, direttamente o indirettamente, si avvalga delle prestazioni di una
signora pensionata e così benestante.
Sono certo che si sono rispettate tutte le leggi, tutti i regolamenti,
tutte le procedure e tutte le graduatorie possibili e immaginabili, ma nel
nostro Comune ci sono migliaia di giovani senza lavoro, di anziani con pensione
da fame, di persone disperate perché non sanno come arrivare a sfamare i propri
figli, e in questo contesto “NOI” facciamo lavorare chi invece avrebbe il
diritto di riposarsi e godersi il frutto del suo lavoro e delle sue rendite.
Se quello che scrivo è vero, ti consiglio la lettura di un volumetto: “LA
QUESTIONE MORALE” di Enrico Berlinguer; è una piacevole e attuale dissertazione
su di una razza che avrebbe una morale migliore e superiore a quella degli altri:
la vostra!
La tua mostra non l’ho vista, ma so che è bruttissima: ricordo a memoria
una ventina di “pratiche amministrative” che sono diventate pratiche penali o
di responsabilità contabile, l’ultimo flash, però, è quello che ho visto mentre
pensavo di entrare nelle Sale affrescate per vederla. Cordialmente.
Attendo risposta scritta entro il 20 p.v.
Il Consigliere
Comunale del Terzo Polo
Giampaolo
Pagliai
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 6 marzo 2012 - © Quarrata/news 2011]
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