L’abolizione del turno di notte viola le
norme della privacy – Una stridente contraddizione con le attività del Sindaco
che ha sempre promosso le ‘settimane della legalità’
QUARRATA. Siamo dei cittadini di Quarrata e con questa lettera
vogliamo manifestare la nostra viva protesta e il nostro disappunto in merito
al fatto che nel nostro territorio comunale non ci sono più farmacie, private o
pubbliche, che fanno servizio di apertura notturna.
Circa un anno fa è stato fatto un
accordo, ratificato dall’attuale Giunta, tra le farmacie e la Croce Rossa per
garantire la consegna domiciliare dei farmaci in orario notturno.
Questo è sicuramente importante per
quelle persone, soprattutto anziane, che di notte possono avere difficoltà a
muoversi.
Quello che non abbiamo capito un anno
fa e non capiamo adesso, è perché non poteva rimanere una farmacia aperta di
notte.
I due fatti, cioè l’assistenza da parte
della Croce Rossa per le persone impossibilitate a muoversi e l’apertura
notturna di una farmacia, non sono secondo noi assolutamente in contrasto.
Una farmacia può tranquillamente
rimanere aperta per il servizio notturno per chi si può muovere mentre la Croce
Rossa può fare il meritorio servizio di consegna a domicilio delle medicine.
Invece chi si può muovere e
sfortunatamente ha qualcuno in casa che ha bisogno di medicine per un’emergenza
notturna deve recarsi a Pistoia o a Prato dove ci sono le farmacie aperte se
non vuol chiamare la Croce Rossa.
Non dobbiamo dimenticare che gli
aspetti medici fanno parte della privacy e della vita privata di una persona e
quindi ci possono essere anche delle difficoltà di tipo personale a coinvolgere
il servizio della Croce Rossa a cui va comunque un grande encomio e
riconoscimento per il servizio che fa sul nostro territorio.
A quanto ci risulta l’accordo tra le
farmacie e la Croce Rossa, ratificato dalla Giunta, cioè Sindaco attuale e assessori
con tutti presenti e nessun voto contrario, prevede una sperimentazione di un
anno, anche se nella delibera di Giunta non ci sono tracce.
Proprio perché l’anno di
sperimentazione è quasi al termine chiediamo con forza agli attuali e ai futuri
amministratori che venga ripristinato il servizio di turno notturno per le
farmacie, mantenendo comunque l’importante servizio di recapito domiciliare per
le persone impossibilitate a muoversi.
Alberto e Marta Salvatori
I signori Salvadori hanno perfettamente
ragione: l’aspetto delle cure mediche è uno di quelli che rientrano, per
espressa previsione, nella privacy del cittadino. È, quindi, doveroso rispettare
la previsione di legge anche per evitare che – sia pure personale della Croce
Rossa – qualcuno debba venire a conoscenza delle patologie della gente di Quarrata.
Al tempo stesso – e proprio per non
creare disagio in chi non vuol fare vedere di quali malattie soffra – occorre
evitare, a chi abita a Quarrata, di dover fare 20 e più chilometri di notte, per
andarsi a cercare una farmacia a Prato, a Pistoia o in qualsiasi altro comune
confinante con la città.
Sono convinto di averlo scritto anche
io, da qualche parte – anche se non ricordo precisamente dove.
Il problema è farlo capire, questo, a
un medico di base come il Sindaco di Quarrata – che pure di questi aspetti
dovrebbe intendersene per professione –; un Sindaco che, fra l’altro, ha speso
anche quattrini pubblici per le famose ‘settimane della legalità’: una legalità
evidentemente riservata alla sua personale discrezionalità, secondo un metodo e
un modo di agire che hanno portato la città ai livelli storici più bassi dal dopoguerra
fino ad oggi.
e.b. blogger
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[Sabato 17 marzo 2012 - © Quarrata/news
2012]
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