di
Lorenzo Cristofani (*)
La legge Rutelli, una pianta per ogni nascita, è completamente disattesa – Lungo via
Pacinotti, dove si prevedeva l’eliminazione degli edifici allineati alle mura per
creare un giardino, si demolisce per costruire più di prima
PISTOIA. Con incredulità si
prende atto della risposta che giunge da Palazzo di Giano, relativa ad una
serie di perplessità, da più parti avanzate, sulle politiche del verde urbano.
Si
ringrazia in proposito la consigliera Simionato per l’adesione alla causa e l’impegno
mostrato nel far pervenire alla pubblica opinione le pagine in allegato.
Come si
legge – con un certo imbarazzo – nella nota ufficiale, si palesa che la legge
Rutelli, una pianta per ogni nascita, a Pistoia, città delle piante, è
completamente disattesa dalla sua introduzione. Per cui è lecito, per il primo
capoluogo di provincia toscano ad avere il distretto forestale, non rispettare
la piantumazione prevista.
Nessuno
vuole certamente pretendere che, non essendo contemplata la sanzione, si debba
comunque rispettare la legge; però serve una riflessione, anche a ritroso,
sulle vicende arboree pistoiesi.
Si poteva,
ad esempio, usare l’attenzione, avuta nel constatare che l’ 80% dei comuni italiani
è ugualmente inadempiente (della serie: tutti colpevoli nessuno colpevole), per
dialogare invece con la città, con gli operatori del settore e coi tecnici per
trovare soluzioni, anche parziali, finalizzate a una politica più rispettosa
del verde.
Viene in
mente che in quella colata di cemento, cui è stata ridotta l’area ex Breda, era
opportuno imporre una zona alberata; peraltro, dai chiarimenti che la Corte dei
Conti pretende per il cambiamento delle condizioni del bando per la zona in
questione, emerge che proprio lì una potenziale area verde è stata sacrificata
(http://quarratanews.blogspot.it/2012/03/in-breveex-breda-interviene-la-corte.html)!
Oppure giova ricordare, ancora una volta, che lungo le mura di via Pacinotti,
dove accorti piani e assennate politiche urbanistiche prevedevano l’eliminazione
degli edifici allineati alla cinta muraria per creare un giardino, si demolisce
per costruire, come prima e più di prima (http://quarratanews.blogspot.it/2012/02/les-remparts-de-pistoia-e-i-rimpianti.html
immagini). Precludendo dunque spazio per la piantumazione suddetta.
Tralasciamo
poi il genocidio di alberi avvenuto una decina d’anni fa e più nello spazio, di
proprietà della Curia, tra il retro del Seminario e il bordo interno delle mura
di viale Petrocchi, per il quale non si è appreso di alcuna ripiantumazione
sostitutiva.
In
definitiva si vorrebbe semplicemente chiarire che è urgente, se proprio non si
vuole rispettare questa nobile ma infelice legge Rutelli, perlomeno sensibilizzare l’opinione
pubblica sul contributo alla qualità della vita degli alberi nelle città e attivare quindi tutte
le operazioni per aumentare e rendere fruibile il verde. E ciò si ribadisce, coerentemente con il
nostro apostolato laico che intende, provando e riprovando, stimolare la riconversione
culturale e del buon senso prima ancora che economica e sociale.
Lo scorso
anno è stato dichiarato dall’Onu “Anno Internazionale delle Foreste” e noi rivolgemmo
un pensiero alla
grande quercia in foto, nei pressi di Candeglia, facilmente raggiungibile con
una breve passeggiata.
L’invito, a
tutti i pistoiesi, è quello di farle una visita, che sarà, ci si augura,
sicuramente piacevole.
(*) Direttivo
Legambiente Pistoia.
Cliccare
sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 26
marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]
Caro Lorenzo, mi dispiace rilevare che ragioni ancora con la stessa logica che ha prodotto i problemi. Questo vuol dire che niene è destinato a cambiare a Pistoia e che i ittadini saranno costretti a continuare a chiedere l'elemosina al "palazzo", per ogni questione dell'ambiente e di mille altre cose. Il programma che presenta la Lista civica di cui sono candidato sindaco è chiarissimo in proposito: i CITTADINI, essendo SOVRANI per diritto naturale inalienabili inviolabile ed imprescrittibile, devono avere gli strumenti giuridici per fare quello che gli eletti non fanno o per abrogare e modificare quanto fanno. Lo strumento giuridico è il referendum deliberativo di iniziativa popolare senza Quorum. Questo avviene nei paesi più civili del mondo. Sta a voi giovani chiedere con vigore questo cambiamento, perché ci va di mezzo il vostro futuro. Noi siamo in politica, non perché aspiriamo a un posto in consiglio, ma per offrire a voi giovani la staffetta delle esperienze che abbiamo maturato nel corso della nostra esistenza.
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