Il consigliere chiede di sapere quali
provvedimenti disciplinari siano stati adottati nei confronti dell’ipotetico
responsabile che avrebbe patteggiato la pena – «Seguo le indicazioni di Enrico Rossi e della Corte dei
Conti: salire le scale delle Procure e denunciare ciò che non va»
PISTOIA. 2 febbraio 2011. Giampaolo Pagliai, consigliere dell’Udc si
rivolge al Sindaco, e a mezzo mondo della struttura amministrativa comunale, e
chiede se è vero che anche un vigile di Pistoia sia stato coinvolto nello
scandalo che ricompare, stamattina, sulle cronache cittadine.
Qualche tempo dopo, il 1° marzo, l’assessore
al personale, Alberto Niccolai, risponde che niente risulta, dopo le dovute
indagini; che è obbligo della magistratura avvertire gli enti pubblici di
eventuali coinvolgimenti di loro dipendenti in procedimenti giudiziari, ma che
niente è pervenuto a Pistoia; che quindi non sa che altro aggiungere.
È stato più o meno questo il tenore
della conferenza stampa convocata stamattina – 16 marzo, 11:30, presso i Gruppi
Consiliari – da Giampaolo Pagliai.
«Non posso certo sapere come stiano
precisamente le questioni – ha sottolineato Pagliai del Terzo Polo –, ma ritengo
che qualcosa non vada in tutto un sistema in cui, se da parte della
magistratura manca la trasmissione della notizia, dall’altra, dalla parte del
Comune, manca qualsiasi indagine in merito alle notizie che ogni giorno si
leggono sui giornali, ma di cui, come ho anche detto di recente, i massimi
responsabili dell’ente sembrano sempre all’oscuro. Non sanno leggere?».
Intorno al 7 luglio 2010 – ha detto
Pagliai – qualcuno gli aveva accennato che, in un processo celebrato a Prato,
un vigile di Pistoia, che si dava per coinvolto nel giro delle truffe, aveva
patteggiato 10 mesi di carcere. Tutta la questione era iniziata nel 2008 ed
aveva implicato la carrozzeria Diamante di Montale, con la quale – ha sottolineato
Pagliai – il Comune di Pistoia ha condiviso diversi patrocini in manifestazioni
culturali (per citarne una, quella ruotante intorno alla Posta del Granduca
delle Piastre).
«Niente di strano – ha aggiunto Pagliai
–, ma di inopportuno senz’altro, visto quello che stava succedendo e di cui
solo i vertici del nostro Comune sembravano essere all’oscuro».
È certo che, se la vicenda del vigile
non è una pura illazione, ma corrisponde a verità, c’è da chiedersi – sempre secondo
Pagliai – quali provvedimenti siano stati adottati nei confronti del dipendente
di Pistoia sotto il profilo disciplinare connesso all’aspetto amministrativo
del rapporto di lavoro con l’ente: «Perché – ha concluso il consigliere del
Terzo Polo – una negligenza da parte di un magistrato che omette di dare un’informazione,
non è sufficiente a giustificare quella dell’amministrazione e dei vertici
politici del Comune nel seguire, con la dovuta attenzione, le vicende di propri
dipendenti note al mondo intero attraverso le cronache dei giornali locali e
oltre. Enrico Rossi e la Corte dei Conti mi invitano a denunciare tutto ciò che
non va…».
e.b. blogger
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[Venerdì 16 marzo 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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