Deludente la serata organizzata
ieri presso il seminario di Pistoia – Breve cronaca di alcuni interventi – Un Bertinelli criptico
e cerebrale che ha confuso i presenti
PISTOIA. Doveva essere il primo confronto pubblico tra i
candidati sindaco quello organizzato ieri sera nell’aula magna del seminario di
Pistoia, ma così alla fine non è stato.
Dopo una lunga introduzione di
Mons. Frosini che ha presentato al pubblico il suo ultimo libro “La città delle
persone” e l’intervento, ricco di spunti utili, dell’ex consigliere comunale
Piero Bargellini sulla disastrosa situazione economica di Pistoia, i candidati,
in rigoroso ordine alfabetico hanno preso la parola per confrontarsi, almeno
questa sembrava essere la finalità del dibattito, sulle possibili ricette per
un governo migliore del territorio.
Il primo ad intervenire è stato
Alessio Bartolomei che ha rilanciato alcuni punti presenti nel suo programma.
«Il sindaco avrà il compito di
vendere il nostro territorio – ha detto – non dovrà più sostare ininterrottamente all’interno
del palazzo comunale ma girare per l’Italia e per il mondo per spingere grandi
imprenditori ad investire su Pistoia e portare qui nuovi posti di lavoro. Non
solo, l’amministrazione dovrà pensare a tutte le facilitazioni possibili affinché
questo avvenga, come concedere aree gratuite dove poter aprire un’azienda».
Secondo intervento quello di
Samuele Bertinelli candidato del Pd e di altre 6 liste, difficile riportare le
sue esatte parole, il suo intervento è stato puramente filosofico e poco
pratico. Una grande cultura dietro un discorso che pochissimi presenti sono
riusciti a comprendere.
Ha parlato di megalopolis,
di secessione di pezzi di città, di libertà, partecipazione, di misura della
città e della politica. Soluzioni, obiettivi pratici? Niente di tutto ciò.
Forse ha voluto evitare il confronto tanto che prima di lasciare il microfono
ha chiaramente detto che il suo intervento non sarebbe stato utile alla
campagna elettorale o forse ha voluto soltanto commentare il libro presentato
durante la serata, lasciando comunque palesemente insoddisfatti tutti coloro
che erano passati per il seminario di Pistoia solo per farsi un’idea di chi
scegliere alle urne.
Poi Anna Maria Celesti, molto
pacata e umile ha, nel suo intervento, ricordato la centralità della persona e
la delicata posizione che dovrà ricoprire il futuro sindaco.
«Il futuro primo cittadino dovrà
essere umile, pieno di buon senso e dedicarsi all’ascolto della città – ha dichiarato al microfono –. Lo dico come medico e come candidato».
Paolo Bonacchi, della lista Cittadini
Sovrani ha ricordato e rivendicato la sovranità del popolo su tutte le
future scelte dell’amministrazione comunale, Giacomo del Bino della Lista 5
Stelle ha parlato di promozione delle eccellenze del territorio.
Erano presenti altri due
candidati (uno dei quali Franco Matteoni) ma non ho assistito ai loro
interventi. Assente Daniela Simionato della Lega Nord. Una serata fin troppo
lunga e noiosa che ha deluso le aspettative non solo della stampa, ma anche di
tutti coloro che sono intervenuti, il confronto tanto atteso alla fine non c’è
stato.
Ufficio Stampa Bartolomei
[comunicato]
* * *
Alle 22:49 ho ricevuto il seguente sms:
«sono in seminario a sentire i candidati sindaco che
rispondono a monsignor forsini e ora parla bertinelli, usa tutte le lingue e
tutte le citazioni di testi e autori… roba allucinante».
Per chiarezza, mi scriveva un laureato
in giurisprudenza.
Bertinelli non mi meraviglia più di
tanto: ma è certo che, se il Sindaco deve comportarsi così, è meglio che i
pistoiesi si iscrivano subito all’università.
Può darsi che alla fine del quinquennio
di studi, con la laurea specialistica in mano, finiscano con il poterlo capire
nelle sue circonvoluzioni intellettualistiche…
e.b. blogger
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[Sabato 31 marzo 2012 - © Quarrata/news
2012]
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