di Luigi
Scardigli
Ore 23:41. Scardigli mi scrive un sms: lista civica. Inizio
ad aspettare il pezzo.
Alle 00:38 Paolo Beneforti è il primo a dare la notizia con
un breve comunicato in rete e con una mail laconica: http://www.demokrazy.eu/scegliamo-pistoia-sara-una-lista-civica/
ciao p.
Bravo. È stato velocissimo, Beneforti; e attento come
sempre.
Alle 1:08 ecco il pezzo di Luigi. È essenziale.
È la prima notizia elaborata che regaliamo ai nostri lettori,
a Pistoia e al democratico Pd rinnovato.
e.b.
Non si sa ancora quale sarà il nome, né chi siano i 32
personaggi che formeranno la sua squadra, ma la cosa certa, e semplicemente
elettrizzante, è che alle prossime consultazioni elettorali, oltre a
Bertinelli, Celesti, Bartolomei e Simionato, ognuno in rappresentanza della
formazione politica di appartenenza, ci sarà anche la lista di Roberto Bartoli.
Lo hanno deciso, poco fa, poco prima di mezzanotte, ad
alzata di mano, i presenti all’ennesima riunione del Professore, consumatasi
presso il circolo Garibaldi, in corso Gramsci.
All’ordine del giorno, come annunciato giorni fa su questo
Blog, salutata come unica panacea ad un immobilismo agghiacciante, c’era la
mozione lista civica, osteggiata da una sparuta minoranza, che pur non
condividendo affatto l’incondivisibile linea del partito, avrebbe comunque
preferito restarci dentro, a questo Pd, a volte semplicemente irriconoscibile, soprassedendo
anche alla ritrosia, mista allo spregio, lanciato in faccia al Professore di
Diritto Penale dell’Università di Firenze, addirittura definito, non più tardi
di 24 ore prima, proprio dal vertice del partito democratico, inopportuno e inaccettabile.
«Mi auguro che siate tutti consapevoli che si andrà ad una
guerra – ha immediatamente detto Roberto Bartoli, subito dopo il voto, rivolgendosi
alla platea del circolo Garibaldi –; una
guerra senza esclusioni di colpi. Ci rinfacceranno chissà quante cose,
dimenticando che sono stati loro ad aver estromesso me e i miei 3.500 elettori
dai loro meccanismi».
Il voto che ha ufficialmente battezzato la lista civica di
Bartoli è stato preceduto da un acceso dibattito, nel quale si sono
democraticamente confrontate le anime vecchie e nuove del partito, semplici
simpatizzanti, qualche nostalgico e quello stuolo indiscriminato di bartoliani
ai quali, la sopravvivenza del Pd, non interessa assolutamente nulla. A
cominciare dallo zio del Professore, Roberto Barontini, che proprio poco fa, al
termine del suo intervento, ha ufficialmente comunicato di uscire dal partito,
dopo una militanza lunga venti gloriosi anni.
Si è chiuso poco fa, dunque, un matrimonio oggettivamente
difficile, anomalo, che uno dei due celebranti, però, il Pd, avrebbe potuto e
dovuto gestire decisamente meglio, invece che accompagnare con disprezzo al
baratro della separazione.
Una situazione che per molti versi mi ha ricordato la gag
del film Madonna che silenzio c’è stasera,
di e con Francesco Nuti: quella nella quale il mattatore
fiorentino è seduto, da solo e in piena notte, su una panchina in un giardino
pubblico, quando improvvisamente gli si avvicina un bambino, che gli chiede se
sia solo e se sia fidanzato.
«No, non sono fidanzato», risponde,
preso alla sprovvista, il comico.
E il ragazzo: «Ti ha
lasciato, eh?».
«Sì, mi ha lasciato – ribatte Nuti –. Mi ha lasciato, è vero,
ma l’ho deciso io».
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Martedì 20 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]
è una decisione logica anche se sicuramente sofferta. all'esterno apparirà probabilmente come una incoerenza rispetto alla partecipazione alle primarie, ma l'ostracismo e la voglia di epurazione manifestate dalla dirigenza del PD sono molto più dure, radicali e brutali di quanto appaia dai comunicati ufficiali.
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