Vera la storia del vigile urbano
oggetto della conferenza stampa di Pagliai – Ingiustificabili silenzi e
omissioni da parte del Comune e delle sue strutture – I diversi comportamenti
Pistoia-Quarrata – Può il Presidente della Regione Rossi accusare Pagliai di
propaganda elettorale sotto elezioni?
PISTOIA. Compràteli, questi due giornali, stamattina: Nazione
e Tirreno. Compràteli e leggeteli bene: soffermàtevi sulle pieghe delle
frasi e delle parole. Soffermàtevi anche sulle pieghe delle dichiarazioni:
quelle antiche – di qualche anno fa – e quelle recenti, di ieri pomeriggio.
Magari rileggete anche quello che abbiamo scritto noi (vedi)
che riporta, comunque, qualcosa di non detto sia dalla Nazione che dal Tirreno.
Questa è la città del buongoverno della giunta-Berti. Una
città i cui funzionari riscuotono tanto quanto potete vedere al link che vi
indichiamo: http://quarratanews.blogspot.it/2012/03/lista-civica-cittadini-sovrani-ci-sono.html.
Una città che si limita a rispondere – anche per bocca o per
mano di assessori docenti universitari di diritto – che «niente è arrivato dalla magistratura e, quindi, niente
risultando, niente si fa» a proposito di dipendenti che (come ha dimostrato La
Nazione con il servizio di stamattina) dovrebbero essere sottoposti a
provvedimenti disciplinari perché… non è giusto che, nonostante i pasticci
combinati, non abbiano a subire alcun contraccolpo di alcun genere. È una questione
morale, avrebbe detto Enrico Berlinguer.
Ieri mattina, proprio dopo la conferenza stampa di Pagliai,
parlavamo del Sistema Italia. Dicevamo che tutto il sistema è un marasma di corruzione
e di inefficienza.
Le leggi sono costretti a rispettarle solo i comunissimi
poveri cittadini e pensionati a cui non resta niente altro da fare che subire
le bastonate dell’asino che tira i carichi pesanti: altri – e in maniera
particolare i corrotti, i collusi, gli implicati, i ladri, i falsari, i
truffatori e quant’altro –, loro se ne vengono fuori perché, per l’assoluto
immobilismo delle istituzioni, niente li sfiora, niente li sgraffia, niente li
turba.
Continuano indisturbati a fare la loro vita come se niente
fosse, perché – nonostante le parole del Governatore Rossi, convinto che,
quando un politico sa o sente dire, deve salire le scale della Procura – i politici,
in questo caso pistoiesi, secondo quanto dice Pagliai, non solo non sanno
leggere, ma non sanno neppure ascoltare; né tantomeno sanno andare a cercare la
verità, che è comunque un loro preciso dovere.
Si arriva agli assurdi in questo: da una parte, a Pistoia,
Pd e collegati non si muovono neppure dopo le esplicite richieste di un
consigliere (vedetevi la lettera di Pagliai a questo link); mentre a
Quarrata, stesso minestrone politico, il Sindaco fa stampare, nero su bianco,
sul bollettino di informazione del comune, non la notizia di uno o due
patteggiamenti già avvenuto (e quindi esplicite ammissioni di colpa) di un
dipendente, ma una semplice e vilissima informazione di garanzia nei confronti
del capoufficio dell’edilizia, Franco Fabbri, e fa scoppiare il caso-Cialdi in
piena campagna elettorale. È lo stesso Sindaco quarratino che, al tempo stesso,
pur sapendo che altri dipendenti dovrebbero essere mandati dinanzi alla
commissione di disciplina (e ne abbiamo le prove: nessuno si azzardi a dire che
non è vero) nessun provvedimento viene preso perché l’incriminabile è gradito
al sistema.
Questo è il Sistema Italia della Seconda Repubblica
post-Manipulite. Questa è anche l’Italia di cui fa parte Pistoia.
Scrive La Nazione «Le
indagini, dirette dal pm Luigi Boccia, erano state svolte dai carabinieri della
Sezione di polizia giudiziaria presso la procura e avevano preso il via dalla
denuncia presentata dal comandante della polizia municipale Giuseppe Napolitano»: eppure nessuna comunicazione è pervenuta, in séguito, al
Comune; e il comandante Napolitano – pur avendo dato origine alle indagini –
giurò a Pagliai, al momento delle richieste del consigliere, di non essere
affatto a conoscenza delle vicende del vigile patteggiatore: e questo Pagliai
ha detto ieri mattina durante la conferenza stampa.
Nessuno sapeva, dunque. Nessuno ha visto, nessuno a
comunicato, niente è capitato a chi si è riconosciuto colpevole e ha
patteggiato, se non forse cambiare ufficio e mansioni (sarebbe una sanzione,
questa?) – e magari lo avrà fatto anche accampando motivi di salute.
Dopo avere riflettuto su questo, domandatevi se siete
contenti di vivere in un’aria così irrespirabile.
E pensate se possa essere vero quello che il Presidente
Enrico Rossi dice accusando Pagliai: che, cioè, Pagliai sta solo facendo
campagna elettorale perché maggio si avvicina e si va a votare per la Pistoia
nuova di Bertinelli (vedi)!
Edoardo
Bianchini
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[Sabato 17 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]
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