PISTOIA. Il dado è tratto e ora tutti potranno dormire sonni
tranquilli: il nuovo è alle porte e i problemi saranno spinti lontano mille
miglia.
Leggo dalla Nazione: «Parità assoluta
di genere: 16 uomini e 16 donne. Nove non iscritti al partito. Quattro
consiglieri comunali uscenti. Sette segretari di circoli territoriali. Tre
sostenitori di Cecilia Turco alle primarie. Nessuno di area Roberto Bartoli.
Trova la quadratura del cerchio la lista Pd per il Consiglio comunale, che si
presenta alla città in conferenza stampa con il segretario comunale Paolo
Bruni, il provinciale Marco Niccolai, e Giovanni Sarteschi, attuale capogruppo
in Provincia e candidato capolista. Come nel 2007 con Renzo Berti, anche
stavolta per il partito che esprime il candidato sindaco del centrosinistra
vale la regola: “chi è in lista non potrà essere nominato assessore”».
Fate quattro conti con il lapis come
una volta: 16 a 16 sarà la garanzia di base della buona politica. Già: perché
un Consiglio Comunale è una ricetta dell’Artusi e di sale ce ne vuole q.b.
(quanto basta). Ma poi come sono dosati tutti bene gli ingredienti! Nove non
iscritti al partito: garanzia di indipendenza; quattro uscenti: moderata
continuità; tre turchiani: certezza del rispetto del 16% della Cecilia; sette
segretari di circoli: quattro virtù cardinali (prudenza, fortezza, giustizia e
temperanza) e tre virtù teologali (fede, speranza e carità). Ma meglio di
qualsiasi altra cosa: nessuno di area di Roberto Bartoli. E questo è ciò che
più conta, perché chi destabilizza o anèla alla diversità rinnovata, va decisamente
messo alla porta e cacciato a dovere fuori, dove c’è tenebra e stridore dei
denti.
Eppure… eppure (e qui sono
perfettamente d’accordo con le osservazioni di Umberto Semplici in Il volo
della gallina, http://umbertosemplici.blogspot.it/2012/03/il-volo-della-gallina.html),
la verità sui bartoliani la dice proprio quel Paolo Bruni che ha preso, sin da
sùbito, la situazione per la collottola e non l’ha mollata fino a portarla alle
estreme conseguenze: ovviamente nel nome della democrazia.
Dice Bruni, sempre sulla Nazione:
«Malgrado l’assenza dalla lista, nel Pd non si dispera di poter contare anche
sul voto dei bartoliani. “Non è stato possibile avere nessuno in lista perché
dopo aver discusso al loro interno hanno deciso così — afferma Bruni. Tuttavia,
all’abbandono di Bartoli non sono seguite dimissioni di massa dal partito.
Certo, non è stato un passaggio indolore, ma adesso che c’è da scegliere fra
centrodestra e centrosinistra siamo certi che chi votava Pd continuerà a farlo”.
Il segretario provinciale sottolinea che la “formazione non è stata fatta con
il bilancino degli ex. È una lista autenticamente democratica e l’entusiasmo
della campagna elettorale permetterà di lasciare alle spalle le polemiche delle
ultime settimane”».
Sì. Quella di Bertinelli è davvero una
lista autenticamente ‘demo(stratamente)cratica’, cioè palesemente impostata sul
braccio di ferro di chi conta, alla faccia delle minoranze. Ma è anche vero –
ne sono certo – che «adesso che c’è da scegliere fra centrodestra e
centrosinistra siamo certi che chi votava Pd continuerà a farlo». È sempre
stato così e, in fondo, sono solo fatti loro.
Come osservatore, però, vorrei solo
sapere una cosa – alla quale i Pd non risponderanno mai, ne sono certo: «Tirando
la volata come capolista al candidato sindaco Samuele Bertinelli, Giovanni
Sarteschi è destinato a prendere il posto di Luciano Mazzieri alla guida del
gruppo Pd a Palazzo di Giano. “Non ho chiesto questo impegno — tiene a specificare
l’avvocato —. Avverto anzi un senso di disagio verso gli elettori e il mio
gruppo in Consiglio provinciale. Ma — dice — è stato ritenuto che la mia
candidatura fosse non solo utile ma necessaria”».
Ecco: mi piacerebbe sapere, da
Sarteschi, in cosa e perché la sua candidatura sia stata ritenuta «non solo
utile ma necessaria», perché, detta così, la cosa rimane del tutto gratuita e
immotivata. È chiedere troppo?
Calma, però. Tanto ora a Pistoia
arrivano Debora Serracchiani, Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani.
La città è salva.
Edoardo Bianchini
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[Venerdì 30 marzo 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
i nomi in lista sono un autentico "premio fedeltà alla corrente" - senza entrare nel merito della qualità e competenza delle persone, ché non è bello.
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