martedì 20 marzo 2012

BARTOLI: «IL PROBLEMA È LA SCONCERTANTE ANTIDEMOCRATICITÀ DEL PARTITO DEMOCRATICO»


di Luigi Scardigli

Prime dichiarazioni del Professore dopo le decisioni del Circolo Garibaldi – «Se scenderemo in campo nel giro di una settimana la città saprà da quale squadra sarà governata» «Ora ci sarà solo da lavorare, sodo, duro, con rigore»


Il tempo delle ipocrisie, anche quelle di facciata, che sono servite solo a calmierare ipocritamente amori e odi, ora è veramente finito.
Il Partito, oggettivamente poco Democratico, si è finalmente liberato dall’impiccio Bartoli e lui, il Professore, ora che gli hanno definitivamente chiuso la porta in faccia facendogli addirittura sapere di non aver mai gradito la sua inopportunità e la sua inaccettabilità, è libero di misurarsi con il proprio elettorato, che sono quei 3.500 che lo avrebbero volentieri visto alla guida del centro-sinistra, più tutti quelli che all’inizio di maggio decideranno di continuare a credere ancora in lui e nelle sue profezie, seppur proferite senza alcuna casacca.

«Il problema di fondo è la sconcertante antidemocraticità del Partito Democratico – mi dice Roberto Bartoli, raggiunto telefonicamente ad Alessandria, dove ha svolto per tutta la giornata un importante approfondimento universitario –. Se a un coinquilino, quale sono stato per un lustro pieno di battaglie, si riserva un trattamento del genere, non posso e non voglio nemmeno immaginare come si vorranno comportare, qualora dovessero vincere, con quella parte della città che non li ha caldeggiati».

Timori più grandi di ogni ragionevole dubbio?

«No, ma in questo momento, al Paese e a Pistoia, occorre davvero una coesione straordinaria, un’inclusione il più possibile allargata, una partecipazione trasversale capaci di consentire il raggiungimento dell’altra riva per riprendere, quanto prima e quanto meglio, il cammino interrotto».

Parole di ispirazione liberale?

«Scrivi, pure, Luigi: viva Monti! È l’uomo, l’attuale presidente del Consiglio, che ha concentrato all’interno del proprio coraggio e della propria pacatezza tutta la forza straordinaria grazie alla quale abbiamo ancora qualche possibilità di resurrezione: o decidiamo di intraprendere quel cammino, che sarà pieno di insidie e sacrifici, o corriamo realmente il rischio di naufragare».

Certo, tempo a disposizione ne hai davvero poco, per imbastire una campagna elettorale a dovere…

«Non è a mancanza di tempo a spaventarmi, ma i tanti e grandi problemi ai quali dovrò e dovremo far fronte: il mio grande problema è che sono un lavoratore impegnatissimo, soprattutto in questo periodo dell’anno, in cui si concentrano sessioni di laurea e d’esame. Nel giro di pochissimo tempo dovrò stabilire, con il mio entourage, se ci siano davvero le condizioni, ambientali e materiali, per concorrere e correre; dopo di che, una volta tratto il dado, ci proveremo, con tutta la nostra onestà, il nostro coraggio, la nostra abnegazione, la nostra insaziabile voglia di essere cittadini di una comunità privilegiata, straordinaria, bella».

L’ho chiesto agli altri aspiranti Sindaco, figuriamoci a te, Roberto: presto, prestissimo, bisogna conoscere la squadra!

«Se potremo iniziare a combattere, nel giro di una settimana l’intero Comune saprà, scegliendomi, da chi sarà governato: non ho mai sofferto di sindromi da mistero, figuriamoci ora, in questa battaglia che condurremo sicuramente alla luce del sole e senza sotterfugi».

La lista civica avresti anche potuto battezzarla e vararla all’indomani delle primarie: pensi di aver perso un mese prezioso?

«No. Chi ha perso veramente tempo, prezioso, forse inestimabile, è stata la città intera, che in un momento tanto delicato e vitale, forse, ha dovuto assistere, inerme e inerte, al teatrino delle cordate, degli accorpamenti, senza che chi di dovere pensasse a dare risposte, veloci, gravi ed urgenti, ad interrogativi che potrebbero mandare al tappeto la città intera. Penso al nodo dell’ospedale, alla Breda, alla rinascita imprenditoriale. Inutile piangere sul latte versato, comunque: ora ci sarà solo da lavorare, sodo, duro, con rigore, lealtà e tenerezza».

Un omaggio al Comandante?

«No, ad Annalisa, mia moglie. Senza di lei, al mio fianco, non potrei andare lontano, e probabilmente, non sarei potuto arrivare fino a qui».

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[Martedì 20 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]

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