PISTOIA. Aspetto la domenica anche per leggere i commenti di
Cristina Privitera.
La collega è di una precisione millimetrica nell’individuare,
di volta in volta, i temi più appropriati alla discussione e alla riflessione.
Brava davvero.
Stamattina scrive, sulle primarie:
Le primarie? Un bel giocattolo, come quelli un po’ delicati
per i quali i bambini si eccitano tanto appena li vedono. Ma poi si rompono con
facilità e i bambini piangono.
Anche a Pistoia è andata così e ora il Pd cerca di
riattaccare i cocci, dopo che è esploso il caso dell’esclusione di Roberto
Bartoli, secondo classificato dietro Samuele Bertinelli nella corsa alla
candidatura a sindaco per il centrosinistra , con quasi il 30% dei consensi.
È proprio questo il punto: tutte quelle persone, elettorato
Pd – perché Bartoli è del Pd – che per lui hanno votato. Come fare per
recuperare quel consenso che ora il partito rischia di buttare al macero?
È su questo che varrebbe la pena di riflettere, al di là del
giudizio di valore sulla persona Bartoli, che ora – dopo cinque anni da
consigliere comunale Pd – viene descritto come un discolo che sempre ha dato
rogne al partito. Avrebbe anche colpe di «correntismo», come se il Pd fosse
stato dalla sua formazione a ora una sorta di partito-monolite dove tutti la
pensano allo stesso modo. Ma chi ci crede?
Per le primarie sono stati messi a punto i meccanismi del
prima e del durante, ma non del dopo. Chi vince prende tutto il piatto? E quelli
che hanno votato per gli altri candidati? Ma la democrazia non prevederebbe –
sempre – la rappresentanza delle minoranze?
Già, un bel giocattolino. I fiorentini e i toscani di un
tempo avrebbero detto un bel badalucchino (= balocchino), ma fragile. Ed
è proprio così.
Aggiungerei solo – tanto per rompere le scatole a gratis
– che il Pd (un Pci che è cambiato di nome, ma non di fatto, direbbe Renzo
Bardelli) si diverte a ‘giocare agli americani’, ma resta incagliato, come la
Costa Concordia, negli scogli della sua anima bolscevica: ve lo immaginate
mettere in mano a un russo anni-50 5mila dollari di colpo? Sarebbe impazzito e
non avrebbe saputo che altro fare se non casino, casino e casino.
Le primarie, giocate come sono, sono solo una farsa totale.
Sarebbe come se venissero a chiedermi di giocare a scacchi: non sono capace di
fare una partita a dama livello-principiante, immaginatevene una di quel tipo!
Con le primarie Bertinelli & C. non sono stati neppur
capaci di gestire i brogli del seggio 11 di Ponte alle Tavole – cosa che per me, e per molti altri, resterà comunque un
problema e uno scoglio insormontabile –: figuratevi cosa non sarebbe potuta
diventare la gestione del 30% delle istanze del rinnovamento! Un vero e proprio
attacco alla terra da parte di alieni.
Del mancato rispetto delle minoranze, ne avevamo già
parlato.
Personalmente credo che non resti che una cosa sola: dare il
sano consiglio al Pd – ma anche a tutti gli altri pseudopartiti di questo tempo
sgangherato – di farla finita di rompere i cabbasisi agli elettori con
tanti bei giocattolini che si chiamano primarie.
Sono – come giustamente scrive Cristina Privitera –
attrezzini che si rompono sùbito e mettono in crisi tutti.
E, se vogliamo essere seri, non si può giocare con
giocattoli Made in China che non hanno tutti i requisiti della sicurezza
come Dio comanda.
Edoardo
Bianchini
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[Domenica 25 marzo 2012 – © Quarrata/news 2012]
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