giovedì 29 marzo 2012

RAPIDAMENTE BREDA

PISTOIA. Le notizie degli ultimi giorni altro non fanno che confermare quello che andiamo dicendo da mesi: non ci sarà nulla che tenga; la Breda sarà venduta e il sogno pistoiese verrà miseramente infranto. Per parlare in maniera molto realistica, è durato fin troppo: è stato manipolato da tutta la politica locale, ha contribuito allo sfacèlo dell’azienda con la protezione di tutti i politici miopi tesi solo a mantenere poltroncine e privilegi a suon di interventi pubblici di risanamento e ripiano dei bilanci in rosso.

Ma ora si doveva capire che l’allegra gestione era finita. E si doveva pure capire anche un altro aspetto non secondario: che, specie con un governo come questo, la pietà era una parola ignota. Monti – e si è visto – non parla con questo linguaggio e con questi termini. Siamo qui – dice la Fornero: quella che pianse per le pensioni… – perché dovevamo fare un’operazione sgradevole.
Tanto basta. E se non basta, non basta solo ai pistoiesi. Politici, vogliamo dire: di quelli che, in buona sostanza, tendono a bleffare e a ingannare i lavoratori pensando di poter nascondere il bubbone o di metterci sopra un cerottino di quelli per le sbucciature. E giù bufale, una dietro l’altra: fino alla più bella, quella dell’ingresso della Cassa Depositi e Prestiti nelle vicende dell’azienda in disarmo.
Anche il candidato sindaco Bertinelli ci ha messo del suo, lui e le sue letterine a Fassina – al quale, della Breda, non può interessare di meno, vista anche la sua posizione in merito all’articolo 18.
E oggi – oggi per questi ultimi giorni – siamo ai Giapponesi. Che ai pistoiesi non piacciono anche se tra Pistoia e Tokio c’è il feeling dell’imperatrice che suona anche gli organi Agati-Tronci. Tutto fuorché i Giapponesi, si dice.
Ma prima era già tutto fuorché i Canadesi, tutto fuorché gli Americani. Anzi: era ed è tutto fuorché
La prospettiva – reale, concreta – è quella di Orsi: vendita entro la fine dell’anno.
C’è l’avallo dei mercati, ci sono il rialzo dei titoli in borsa e la fiducia dei ‘vampiri’ della finanza e del drenaggio delle risorse mondiali. Quindi, diamoci pace.
E se entrerà – come si dice – la Hitachi, allora sì che saranno finite le pause in fabbrica, o le Tv per guardare la partita, o la rosticciana a merenda – come abbiamo sentito dire e raccontare da chi c’era.
È estremamente imbarazzante, dopo queste considerazioni, sentir dire che della Breda se ne occuperà la Provincia nella seduta del 3 aprile prossimo.
Ci penserà la signora Fratoni a scongiurare il pericolo giallo?
Buon per chi ci crede.
e.b. blogger
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[Giovedì 29 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]

2 commenti:

  1. "le pause in fabbrica, o le Tv per guardare la partita, o la rosticciana a merenda"
    ha dimenticato:
    - il carrello dei gelati;
    - la sala sesso;
    - il campetto da calcio;
    - i corsi di chitarra;
    - l'aula formazione futuri sindaci;
    - il gioco d'azzardo;
    - la preparazione dell'uscita venti minuti prima della sirena (con trenino).

    In Breda ci si diverte molto di più di quanto lei possa pensare.

    A proposito, lei, può pensare?

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  2. Grazie per il suggerimento.
    Farò i miei piccoli sforzi…

    e.b. blogger

    RispondiElimina

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