PISTOIA. Le notizie degli ultimi giorni altro non fanno che
confermare quello che andiamo dicendo da mesi: non ci sarà nulla che tenga; la
Breda sarà venduta e il sogno pistoiese verrà miseramente infranto. Per parlare
in maniera molto realistica, è durato fin troppo: è stato manipolato da tutta
la politica locale, ha contribuito allo sfacèlo dell’azienda con la protezione
di tutti i politici miopi tesi solo a mantenere poltroncine e privilegi a suon
di interventi pubblici di risanamento e ripiano dei bilanci in rosso.
Ma ora si doveva capire che l’allegra
gestione era finita. E si doveva pure capire anche un altro aspetto non
secondario: che, specie con un governo come questo, la pietà era una parola
ignota. Monti – e si è visto – non parla con questo linguaggio e con questi
termini. Siamo qui – dice la Fornero: quella che pianse per le pensioni… – perché dovevamo fare un’operazione sgradevole.
Tanto basta. E se non basta, non basta
solo ai pistoiesi. Politici, vogliamo dire: di quelli che, in buona sostanza,
tendono a bleffare e a ingannare i lavoratori pensando di poter nascondere il
bubbone o di metterci sopra un cerottino di quelli per le sbucciature. E giù
bufale, una dietro l’altra: fino alla più bella, quella dell’ingresso della
Cassa Depositi e Prestiti nelle vicende dell’azienda in disarmo.
Anche il candidato sindaco Bertinelli ci
ha messo del suo, lui e le sue letterine a Fassina – al quale, della Breda, non
può interessare di meno, vista anche la sua posizione in merito all’articolo
18.
E oggi – oggi per questi ultimi giorni –
siamo ai Giapponesi. Che ai pistoiesi non piacciono anche se tra Pistoia e
Tokio c’è il feeling dell’imperatrice che suona anche gli organi Agati-Tronci.
Tutto fuorché i Giapponesi, si dice.
Ma prima era già tutto fuorché i
Canadesi, tutto fuorché gli Americani. Anzi: era ed è tutto
fuorché…
La prospettiva – reale, concreta – è quella
di Orsi: vendita entro la fine dell’anno.
C’è l’avallo dei mercati, ci sono il
rialzo dei titoli in borsa e la fiducia dei ‘vampiri’ della finanza e del
drenaggio delle risorse mondiali. Quindi, diamoci pace.
E se entrerà – come si dice – la Hitachi,
allora sì che saranno finite le pause in fabbrica, o le Tv per guardare la
partita, o la rosticciana a merenda – come abbiamo sentito dire e raccontare da
chi c’era.
È estremamente imbarazzante, dopo
queste considerazioni, sentir dire che della Breda se ne occuperà la Provincia
nella seduta del 3 aprile prossimo.
Ci penserà la signora Fratoni a scongiurare
il pericolo giallo?
Buon per chi ci crede.
e.b. blogger
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 29 marzo 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
"le pause in fabbrica, o le Tv per guardare la partita, o la rosticciana a merenda"
RispondiEliminaha dimenticato:
- il carrello dei gelati;
- la sala sesso;
- il campetto da calcio;
- i corsi di chitarra;
- l'aula formazione futuri sindaci;
- il gioco d'azzardo;
- la preparazione dell'uscita venti minuti prima della sirena (con trenino).
In Breda ci si diverte molto di più di quanto lei possa pensare.
A proposito, lei, può pensare?
Grazie per il suggerimento.
RispondiEliminaFarò i miei piccoli sforzi…
e.b. blogger