PISTOIA. A leggere la stampa locale stamattina,
sembra di essere dinanzi a una grande parata sulla Piazza Rossa degli anni
della guerra fredda. Si spara con la massima alzata e si pensa di darla a bere
a chi legge.
Da una parte si
ricorda come la storia Manciulli-Bartoli sia stata svelata dal senatore
Marcucci, dall’altra – sia pure con un francobollo – si fa parlare Bertinelli
sull’incontro (se non sbagliamo) di Bottegone e sulla partecipazione.
Della confusione
alle spalle di Bartoli e dell’intervento di Manciulli ne avevamo parlato ieri
noi per primi, e la cosa era già stata svelata nell’implicito in cui,
insistendo Manciulli sull’Udc regionale, non era difficile comprendere che un
qualche ripescaggio di Bartoli era in corso: ricordatevi che Manciulli aveva
detto a Zirri posa l’osso.
Che ci fossero
tentativi di ricucire i tessuti sdrucìti era naturale: perché il Pd della
libertà è una forma diversa, ma sempre uguale del Pci che lavava – come la bella lavanderina della canzone
i suoi fazzoletti – i panni
sporchi in casa. E l’affare-Bartoli era (ed è) ben più di una semplice e
innocua smoccicata, dato il 28% del Professore: un pasticcio che né Niccolai né
Bruni hanno saputo gestire con intelligenza politica – e forse solo perché
hanno dato troppa retta al candidato stesso, il Bertinelli dei serafici ed
ispirati silenzi.
Dall’altra
parte, dicevamo, parla Bertinelli e ci dà lezioni teoriche sulla
partecipazione.
Sembra uno di
quei preti che, dopo aver passato la notte tra le braccia di una sposa procace
e profumatissima, si presenta alla messa e, durante la predica, tuona (ma
spargendo ancora il profumo del peccato, che i fedeli sentono in tutta la
chiesa) contro i fedeli per accusarli di insensibilità e per invitare i presuli
a capire, una buona volta, che la democrazia ecclesiale è alle porte, basta
risuscitare lo spirto degli anni 70.
«I cittadini
hanno voglia di rimboccarsi le maniche, di dire la propria e di contare
davvero, di durare fatica per il bene della loro comunità. Troviamo lo
strumento adatto per canalizzare questo impegno civico: allora avremo compiuto
il primo passo verso una vera partecipazione». Lo dice il candidato a sindaco
per la coalizione di centrosinistra Samuele Bertinelli, in merito
all’abolizione delle circoscrizioni, argomento di una serie di incontri.
«Per andare
oltre la chiusura delle circoscrizioni, penso sia necessario tornare, almeno
nello spirito, all’esperienza del decentramento degli anni ’70», dice invocando
impegno dal basso e partecipazione.
Che ridere! È
tutto un ridere.
Prima di parlare
così sussiegosamente, non farebbe meglio a iniziare lui a rispettare la gente?
Anche se sarebbe
fin troppo tardi nel caso che cominciasse a farlo proprio ora partendo dalla
storia non punto bella del suo seggio prediletto di Ponte alle Tavole.
Pèntiti,
Samuele! Inizia tu a partecipare davvero!
Edoardo Bianchini
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[Venerdì 23
marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]
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