PISTOIA. Farà bene, stasera, Bartoli a prendere le sue decisioni e
le sue distanze.
Le distanze da un partito che non è un
partito e che non sarà mai un partito, perché è una confraternita di iniziati
senza libertà di opinione e senza diritto di replica.
Leggo – e mi si rizzano quei pochi
capelli che mi sono rimasti – quello che ha sunteggiato Il Tirreno dal
lungo documento che la Segreteria Comunale ha diffuso.
Non posso muovermi più di tanto anche perché
non ho il testo integrale (loro, i Pd democratici, se ne guardano bene dal
mandarmi i documenti, anche se leggono questo blog e ci stanno appiccicati non
come se avessero le ventose, ma come se fossero ventose loro stessi), ma quello
che vedo mi basta per confortarmi, sempre di più, nel mio originario proposito
di non poter mai e poi mai condividere una democrazia come questa: cioè una
democrazia del già deciso.
Chi ci sta, chi sta dentro a questa
democrazia, non credo che sappia ben calibrare e capire il significato di tanto
sangue speso per l’affermazione della libertà.
Siamo – a Pistoia in modo particolare –
in piena era stalinista: rimasti lì fra muffe e penicilline, ma stantìe e
inefficaci.
Farà bene, Bartoli, a prenderne le
distanze, sì.
Ne guadagneranno il suo animo, la sua
anima, Pistoia stessa e quel gruppo di sinceri innovatori che, intorno a lui,
si erano trovati condividendo un progetto comune.
Perché a Pistoia non hanno cittadinanza
i progetti comuni: sopravvivono solo i progetti comunisti.
Onore al Professore.
e.b. blogger
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[Lunedì 19 marzo 2012 - © Quarrata/news
2012]
Caro Direttore Bianchini,
RispondiEliminala posta è troppo ghiotta e non ho resistito. Mi sono letto il CS del PD Pistoiese decisamente appassionante! Vuoi vedere che anche a Pistoia potrebbe succedere un "terremoto" dagli effetti salvifici più imprevisti e inimmaginati?
Le osservazioni portate nel CS del Pd sono decisive a dimostrare l'inadeguatezza e inacapacità di un (P)artito (D)ominante che, sembra vacillare sotto i "colpi di maglio" dello sviluppo telematico delel comunicazioni, che permette una qualificante circolazione di opinioni. Non è un caso che lo stesso PD auspìchi che a Pistoia, non succeda come in altre città d'Italia, evidentemente afflitte da manìè di protagonismo degli elettorio o dei candidati alle primarie. E' infatti cara la cinta muraria, degna del cupo periodo medievale, destinata presto a essere abbattuta dai bit.
Riprendo pedissequamente:
-"Bartoli si è mosso in modo correntizio";
e che doveva fare: chinare il capo alla nomenklatura che si è insediata a Pistoia dal dopoguerra a oggi? Interessante l'argomentazione introdotta, per la quale la "corrente interna del partito" è espressione del metodo di una "vecchia politica".Niente di più gattopardesco di questa notazione!
- "Bartoli interveniva annunciando che...mai avrebbe promosso liste civiche".
E di cosa hanno paura? del "Confronto democratico" o della catàrsi che si andrebbe ad aggiungere ad altri precedenti (elezioni di Montale del 2009)conseguite grazie alla liberazione di una sana e produttiva dialettica, questa sì, autenticamente democratica. Tutto questo è solo e davvero l'espressione di una volontà pervicace di detenere il "potere", altro che "violazione di un patto delle primarie"!
Prima di tentare di parlare di esercizio democratico, si assumano il coraggio di fare un ballottaggio: questa sì, che sarebbe una prova democratica ed espressione autentica della volontà della base!
Caro monsieur De Bois,
RispondiEliminavorrei aver scritto io quello che tu hai scritto...
la cosa buffa è che quelli che oggi si scandalizzano se Bartoli ha chiesto candidature sono gli stessi che nel 2009 strillavano perché le candidature al Consiglio provinciale fossero fatte sulla base dei risultati delle primarie!
RispondiEliminaCAro PB, è normale che ciò succeda è la sistematica condizione di contraddittorietà che incombe sulle argomentazioni dei "compagni". Loro sono soliti usare il cervello del Partito e non il loro! leggiti il bellissimo pensiero di G. Zagrebelsky, pubblicato sul questo blog proprio qualche giorno fà.
EliminaIl problema è che il fatto di tenere il "cervello all'ammasso" non permette ai compagni di comprendere niente. Neanche quali sono le mistificazioni e reticenze che sono propinate a "pioggia". Ed ecco che quindi le contraddizioni fioccano a quintali.
Quindi, speriamo ancora nei "bit" e nelle nuove generazioni: non c'è altra strada e fai bene caso che il professor Bartoli è, infatti, quasi un ragazzo, giovane e illuminato!
MDB