lunedì 26 marzo 2012

BARTOLI E & PD. «NESSUN DORMA!… TU PURE, O MIO PD, NELLA TUA FREDDA STANZA…»


di Edoardo Bianchini

Il Professore nel Purgatorio dell’attesa – Forse domani Paolo Bruni a Roma a prendere ‘dritte’? Sabato ultima possibilità per presentare le liste

PISTOIA. Così canta il tenore della Turandot di Puccini, e continua: Guardi le stelle / Che tremano d’amore e di speranza
È bella la poesia, è bello il melodramma – e una volta Pistoia era una città di melomani –, ma non è bella né Pistoia che si appresta a ‘scegliere’ il candidato impóstole dalle segreterie del Pd (pensate all’ossìmoro), né il «Noi tireremo dritto» del vincitore delle primarie, il libraio-filosofo che, di Bartoli – secondo quello che si dice – «se ne frega».

Al contrario, Bartoli ha ancora un sacco (e forse anche uno e mezzo) di scrupoli: forse perché – come ha dichiarato anche al nostro Luigi Scardigli – ha un modo di ragionare non per postulatici assiomi e regole da ‘rotoloni Regina’, ma scandito e scientificamente dialettico: che si basa e fa forza, per le decisioni finali, nello svisceramento delle ipotesi fattibili, misurabili, confrontabili e utili alla decantazione dell’improbabile e dell’assurdo.
«Adoro prendere decisioni ponderate, metabolizzate – pensa Roberto Bartoli, a voce alta –: questa situazione invece (la lista civica e il poter-dover correre per le amministrative che si consumeranno tra poco più di un mese, n.d.r.) sta prendendo il sopravvento e io ho qualche timore; ho il terrore che dovendo scegliere e decidere in così poco e breve tempo, commetta qualche errore, che non vorrei fosse troppo grande», così ha detto a Scardigli (vedi).
È per questo motivo che ieri – mi dicono – Bartoli si è incontrato con i suoi fedelissimi intorno al tavolo da pranzo di casa sua: e che ha discusso non poco per cercare di chiarirsi le idee.
Il Professore – ben diversamente da quel che si dice di Samuel the Winner – si arrovella ancora per il fatto che non sa spiegarsi bene il perché in quel Partito, che lui immaginava sinceramente D, di democrazia ce ne sia davvero più poca. Ed è ancora lì che pensa, che spera, che si augura di non dover ricorre alla extrema ratio di una lista civica – proprio mentre verso di lui si stanno allungando diverse mani.
Lo capisco perfettamente. L’ora è cruciale. Cruciale anche perché, dal P(artito) D(ominante) di Pistoia gli stanno ancora arrivando inviti a permettere che alcuni elementi dei suoi (diciamo 4 o 5?) vengano imbarcati nella Berti-nelli’s List. Lui però no. E chissà quante promesse – almeno questo si dice – gli stanno facendo i ‘vetro-caimani’ per un futuro in carriera, purché non pretenda di baccagliare a tu per tu con il prescelto, perché potrebbe anche turbare la sua libertà di azione amministrativa nella veste di primo cittadino di Pistoia.
Lo hanno messo in Purgatorio, il Professore. Lo tengono, surgelato, con queste prospettive incerte, lì: dentro il forno a microonde dell’attesa, con il dire che… è probabile che Roma stessa intervenga e risolva tutto con uno schiocco di dita. E mentre fanno questo tengono la mano sull’interruttore, per fare scena, come se dovessero spingerlo sull’on per scongelare la situazione all’istante e chiudere la crisi p(d)istoiese.
Chissà se è vero quello che si dice: che il buon Paolo Bruni, domani, parte, appunto, per la capitale a bere alle fonti primarie del sapere, alla sorgente dell’eterna giovinezza del partito.
È ovvio che noi non capiamo molto di politica – o altrimenti staremmo sùbito dalla parte di Bertinelli e del Pcus-Pistoiese: vale a dire della conservazione della conservazione.
Ma è marzo. E il prete è già passato per l’acquasanta.
Se lo ricordi anche il Professore e non si lasci menare per le lunghe.
Il tempo scorre. Entro sabato, o i giochi sono fatti, o i treni sono tutti persi.
E sarebbe un vero peccato, Professore…

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[Lunedì 26 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]

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