venerdì 30 marzo 2012

2012, PISTOIA SENZ’ACQUA. «E L’AMMINISTRAZIONE CHE FA?»


Conferenza stampa Bartolomei-Pagliai ai Gruppi Consiliari Si profila un’estate da Sahara

PISTOIA. E se quest’estate resteremo – com’è più che probabile – senz’acqua? Come potremo cavarcela? E cosa sta facendo quest’amministrazione, anche solo per iniziare timidamente a indurre la cittadinanza a comportamenti virtuosi?
Sono state queste le domande che stamattina Alessio Bartolomei, nel rivolgersi alla stampa cittadina, si è posto, dopo avere sottolineato che la Giunta Berti non ha nemmeno pensato di far cenno al problema.

E su questo aspetto Bartolomei è entrato nel tema del bacino di Gello, un vero problema viste le difficoltà che caratterizzano l’opera, attualmente bloccata sia per motivi tecnici che per motivi economici.
Quest’anno, fra l’altro, c’è anche un altro non secondario aspetto che crea forti perplessità e preoccupazioni: il cantiere del nuovo ospedale, al campo di volo, sta venendo su proprio in una zona di pozzi che attingono al subalveo dell’Ombrone e alla relativa falda. Ma la movimentazione delle grandi masse di terra dell’area, contribuiscono a intorbidare l’acqua sottostante, imponendo una captazione e un sollevamento molto ridotti rispetto ai reali fabbisogni cittadini. Oltretutto in quell’area è situato anche il pozzo Quota 136, il più profondo e il più produttivo, ma, volendo, anche il più critico, proprio per la sua portata, se dovesse verificarsi una siccità come, purtroppo, ci stiamo aspettando.
«Il bacino di Gello – ha concluso Bartolomei – sarà dunque una priorità assoluta del mio programma».
Alla conferenza stampa, presso i Gruppi Consiliari, erano presenti anche Nicola Barbarito e Giampaolo Pagliai.
E “l’uomo con il cilindro del prestigiatore” che tira fuori conigli bianchi, il più anziano consigliere comunale della città – come ama dire lui stesso –, il vicesindaco quasi istituzionale ha tracciato le coordinate della situazione idrica di Pistoia e del suo territorio ricordando, con una affermazione che quasi non sembra vera, che questa città è poverissima di risorse idriche: non ha fiumi, non ha ghiacciai, non ha laghi naturali e gran parte delle precipitazioni si scaricano a displuvio verso l’Emilia e l’Adriatico ben più che verso la Toscana e il Tirreno.
Gello, realizzazione pensata nel 68 e messa in funzione due anni dopo, fu – per qualche tempo – la salvezza della città, finché, nel 90, entrò in crisi per l’eccessivo attingimento che ne determinò, con un effetto-deserto, il cedimento dell’argine di tenuta.
Quel che è accaduto dopo – e che sarebbe troppo lungo raccontare – meriterebbe un vero e proprio libro-inchiesta sulle attività e le vicende politico-amministrative di Pistoia: anche se non è detto che, prima della fine, questo libro possa essere scritto.
Pagliai ha toccato anche il tema dell’Acar e del Consorzio dell’Alto Reno: quel grande progetto che – voluto da Gestri, Franconi, Nardi e dal Pci – avrebbe dovuto invasare tutta la valle del Reno, dalle Piastre a Pontepetri, per dare acqua buona a Pistoia e Bologna, ma anche a Prato e a Firenze: un progetto che prevedeva una programmazione di acquedotti da quell’epoca fino al 2015; incredibile, ma vero.
Di tutto questo – furono perfino spesi 300 milioni della Comunità Europea per il tracciolino, la piccola strada di destra che i carotaggi del terreno necessari a evitare l’effetto-Vajont – non è rimasto nulla, se non il ricordo.
Oggi Pistoia, invece, rischia di restare a secco e di passare una vera estate da Sahara.
e.b. blogger
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[Venerdì 30 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]

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