lunedì 26 marzo 2012

PISTOIA CITTÀ DELLE PIANTE?


di Lorenzo Cristofani (*)

La legge Rutelli, una pianta per ogni nascita, è completamente disattesa – Lungo via Pacinotti, dove si prevedeva l’eliminazione degli edifici allineati alle mura per creare un giardino, si demolisce per costruire più di prima

PISTOIA. Con incredulità si prende atto della risposta che giunge da Palazzo di Giano, relativa ad una serie di perplessità, da più parti avanzate, sulle politiche del verde urbano.
Si ringrazia in proposito la consigliera Simionato per l’adesione alla causa e l’impegno mostrato nel far pervenire alla pubblica opinione le pagine in allegato.

Come si legge – con un certo imbarazzo – nella nota ufficiale, si palesa che la legge Rutelli, una pianta per ogni nascita, a Pistoia, città delle piante, è completamente disattesa dalla sua introduzione. Per cui è lecito, per il primo capoluogo di provincia toscano ad avere il distretto forestale, non rispettare la piantumazione prevista.
Nessuno vuole certamente pretendere che, non essendo contemplata la sanzione, si debba comunque rispettare la legge; però serve una riflessione, anche a ritroso, sulle vicende arboree pistoiesi.
Si poteva, ad esempio, usare l’attenzione, avuta nel constatare che l’ 80% dei comuni italiani è ugualmente inadempiente (della serie: tutti colpevoli nessuno colpevole), per dialogare invece con la città, con gli operatori del settore e coi tecnici per trovare soluzioni, anche parziali, finalizzate a una politica più rispettosa del verde.
Viene in mente che in quella colata di cemento, cui è stata ridotta l’area ex Breda, era opportuno imporre una zona alberata; peraltro, dai chiarimenti che la Corte dei Conti pretende per il cambiamento delle condizioni del bando per la zona in questione, emerge che proprio lì una potenziale area verde è stata sacrificata (http://quarratanews.blogspot.it/2012/03/in-breveex-breda-interviene-la-corte.html)! Oppure giova ricordare, ancora una volta, che lungo le mura di via Pacinotti, dove accorti piani e assennate politiche urbanistiche prevedevano l’eliminazione degli edifici allineati alla cinta muraria per creare un giardino, si demolisce per costruire, come prima e più di prima (http://quarratanews.blogspot.it/2012/02/les-remparts-de-pistoia-e-i-rimpianti.html immagini). Precludendo dunque spazio per la piantumazione suddetta.
Tralasciamo poi il genocidio di alberi avvenuto una decina d’anni fa e più nello spazio, di proprietà della Curia, tra il retro del Seminario e il bordo interno delle mura di viale Petrocchi, per il quale non si è appreso di alcuna ripiantumazione sostitutiva.
In definitiva si vorrebbe semplicemente chiarire che è urgente, se proprio non si vuole rispettare questa nobile ma infelice legge Rutelli, perlomeno sensibilizzare l’opinione pubblica sul contributo alla qualità della vita degli alberi nelle città e attivare quindi tutte le operazioni per aumentare e rendere fruibile il verde. E ciò si ribadisce, coerentemente con il nostro apostolato laico che intende, provando e riprovando, stimolare la riconversione culturale e del buon senso prima ancora che economica e sociale.
Lo scorso anno è stato dichiarato dall’Onu “Anno Internazionale delle Foreste” e noi rivolgemmo un pensiero alla grande quercia in foto, nei pressi di Candeglia, facilmente raggiungibile con una breve passeggiata.
L’invito, a tutti i pistoiesi, è quello di farle una visita, che sarà, ci si augura, sicuramente piacevole.


(*) Direttivo Legambiente Pistoia.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 26 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Caro Lorenzo, mi dispiace rilevare che ragioni ancora con la stessa logica che ha prodotto i problemi. Questo vuol dire che niene è destinato a cambiare a Pistoia e che i ittadini saranno costretti a continuare a chiedere l'elemosina al "palazzo", per ogni questione dell'ambiente e di mille altre cose. Il programma che presenta la Lista civica di cui sono candidato sindaco è chiarissimo in proposito: i CITTADINI, essendo SOVRANI per diritto naturale inalienabili inviolabile ed imprescrittibile, devono avere gli strumenti giuridici per fare quello che gli eletti non fanno o per abrogare e modificare quanto fanno. Lo strumento giuridico è il referendum deliberativo di iniziativa popolare senza Quorum. Questo avviene nei paesi più civili del mondo. Sta a voi giovani chiedere con vigore questo cambiamento, perché ci va di mezzo il vostro futuro. Noi siamo in politica, non perché aspiriamo a un posto in consiglio, ma per offrire a voi giovani la staffetta delle esperienze che abbiamo maturato nel corso della nostra esistenza.

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