venerdì 23 marzo 2012

PD E BARTOLI. SFILATE SULLA PIAZZA ROSSA


PISTOIA. A leggere la stampa locale stamattina, sembra di essere dinanzi a una grande parata sulla Piazza Rossa degli anni della guerra fredda. Si spara con la massima alzata e si pensa di darla a bere a chi legge.
Da una parte si ricorda come la storia Manciulli-Bartoli sia stata svelata dal senatore Marcucci, dall’altra – sia pure con un francobollo – si fa parlare Bertinelli sull’incontro (se non sbagliamo) di Bottegone e sulla partecipazione.
Della confusione alle spalle di Bartoli e dell’intervento di Manciulli ne avevamo parlato ieri noi per primi, e la cosa era già stata svelata nell’implicito in cui, insistendo Manciulli sull’Udc regionale, non era difficile comprendere che un qualche ripescaggio di Bartoli era in corso: ricordatevi che Manciulli aveva detto a Zirri posa l’osso.

Che ci fossero tentativi di ricucire i tessuti sdrucìti era naturale: perché il Pd della libertà è una forma diversa, ma sempre uguale del Pci che lavava – come la bella lavanderina della canzone i suoi fazzoletti – i panni sporchi in casa. E l’affare-Bartoli era (ed è) ben più di una semplice e innocua smoccicata, dato il 28% del Professore: un pasticcio che né Niccolai né Bruni hanno saputo gestire con intelligenza politica – e forse solo perché hanno dato troppa retta al candidato stesso, il Bertinelli dei serafici ed ispirati silenzi.
Dall’altra parte, dicevamo, parla Bertinelli e ci dà lezioni teoriche sulla partecipazione.
Sembra uno di quei preti che, dopo aver passato la notte tra le braccia di una sposa procace e profumatissima, si presenta alla messa e, durante la predica, tuona (ma spargendo ancora il profumo del peccato, che i fedeli sentono in tutta la chiesa) contro i fedeli per accusarli di insensibilità e per invitare i presuli a capire, una buona volta, che la democrazia ecclesiale è alle porte, basta risuscitare lo spirto degli anni 70.

«I cittadini hanno voglia di rimboccarsi le maniche, di dire la propria e di contare davvero, di durare fatica per il bene della loro comunità. Troviamo lo strumento adatto per canalizzare questo impegno civico: allora avremo compiuto il primo passo verso una vera partecipazione». Lo dice il candidato a sindaco per la coalizione di centrosinistra Samuele Bertinelli, in merito all’abolizione delle circoscrizioni, argomento di una serie di incontri.
«Per andare oltre la chiusura delle circoscrizioni, penso sia necessario tornare, almeno nello spirito, all’esperienza del decentramento degli anni ’70», dice invocando impegno dal basso e partecipazione.

Che ridere! È tutto un ridere.
Prima di parlare così sussiegosamente, non farebbe meglio a iniziare lui a rispettare la gente?
Anche se sarebbe fin troppo tardi nel caso che cominciasse a farlo proprio ora partendo dalla storia non punto bella del suo seggio prediletto di Ponte alle Tavole.
Pèntiti, Samuele! Inizia tu a partecipare davvero!
Edoardo Bianchini
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[Venerdì 23 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]

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