Seri dubbi e riserve sulla correttezza
di tutta l’operazione di recupero
PESCIA. Stiamo seguendo con attenzione la vicenda degli avvisi di
accertamento, Ici e Tarsu, che a nome del Comune di Pescia, una società di
Mondovì (Cuneo), ha inviato ai Cittadini della nostro territorio.
Premesso che consideriamo la lotta all’evasione
fiscale una priorità è evidente che questa va condotta con tempestività,
professionalità e trasparenza. Da quello che emerge, quanto avvenuto, non
corrisponde a nessuno di questi criteri.
Analizzando meglio la situazione
possiamo affermare che non vi sia stata tempestività, in quanto gli
accertamenti sono stati inviati a pochi giorni dalla prescrizione (che è di ben
cinque anni), non vi e stata professionalità in quanto molti degli avvisi, per
quello che abbiamo potuto verificare direttamente, sono errati, non vi è stata
trasparenza perché il Comune di Pescia non ha informato né sulla stampa né sul
sito web che sarebbero arrivati degli accertamenti da Areariscossioni SpA,
tanto che qualcuno ha anche pensato a un tentativo di truffa.
Andando più a fondo, seppure dall’Amministrazione
non siano arrivate informazioni dirette, sembra che gli avvisi di accertamento
superino il numero di 3.000 e che il gettito atteso sia oltre 1,3 milioni di euro,
numeri importanti ma che avrebbero dovuto far riflettere. O siamo di fronte a
una evasione di livello altissimo (Viene da chiedersi dove erano i nostri
Amministratori mentre questa si consumava?) o c’è qualcosa che non quadra, e
qualcosa sembra non quadrare… almeno nei documenti che abbiamo potuto
controllare vi sono errori; tanto da sembrare che la soc. di Mondovì abbia
lavorato su dati errati, incompleti o non aggiornati.
Per finire, negli avvisi è indicato un
numero telefonico (per informazioni) e la Commissione Tributaria di Cuneo per
eventuali ricorsi. Al di là di inutili tecnicismi (che ci riserviamo di esporre
nelle sedi opportune) vorremmo sapere come fa un’Amministrazione locale a
creare le condizioni per cui un Cittadino, che riceve una contestazione da 100
Euro, debba andare a Cuneo per avere giustizia? È possibile che questo diventi
uno strumento per evitare i ricorsi? È un modo insomma per far pagare chi ha
già pagato e lasciare gli evasori, quelli veri, tranquilli?
È possibile inoltre che, a fronte di
numeri così importanti, non sia stato predisposto un ufficio dove i cittadini
possono chiarire le proprie posizioni? In caso si confermi che il Comune ha
fornito dati errati chi paga i danni? Chi risarcirà i cittadini che hanno
ricevuto richieste infondate?
Sono tutte domande alle quali vorremmo
una risposta dal Sindaco, per questo abbiamo presentato un’interpellanza per il
prossimo Consiglio Comunale, ma pensiamo sarebbe utile anche un intervento
diretto a mezzo stampa, che vorremmo sollecitare.
Il Segretario dell’Unione Comunale
Marco Guerri
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[Sabato 11 gennaio 2014 | 11:38 - © Quarrata/news]
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