martedì 8 novembre 2011

AGLIANA. IN BANCA SÌ, MA COL C/C!

Lettera aperta al Direttore Generale della Caript



È stato per combinazione che, trovandomi nei pressi della Caript di viale Roma ad Agliana, mi sono inteso di pagare un ticket sanitario di 131,15 € al suo sportello.
Erano esattamente le 13,25 (Istituto G. Ferraris Torino) quando ho pigiato il bottone di chiamata dalle bussola di sicurezza per il controllo accessi che, alle mie richieste, restava comunque spietatamente chiusa.
Dopo qualche attimo, ho capito che la bussola era stata “disarmata” dalla funzione di controllo degli accessi. In buona sostanza l’accesso era impedito, ancorché  fossero le 13,25 e fuori dalla stessa fosse ben esposto l’orario di servizio: dal lunedì al venerdì, 8,30 - 13,30. Dunque, avevo ancora 5 interminabili minuti per poter entrare.
Ecco che dunque, alle 13,27, giunge la responsabile della cassa aperta al servizio di incasso che mi fa osservare che l’agenzia sta chiudendo. ‘Ma però’ non era ancora chiusa, osservo io caparbiamente! E dunque, ecco che si apre un formale, distaccato e antipatico colloquio della cassiera, assistita da una collega indispettita dalla mia insistenza “citofonica” entrambe protette dalle vetrate delle porte di controllo degli accessi.
Io: «Ma non chiude alle 13,30?»
Lei: «La banca è aperta nell’ultimo tempo (e quanto sarebbe “l’ultimo tempo”? ndr) solo per i correntisti (e come si riconoscono dai non correntisti? ndr), sa le lunghe file… prima della chiusura... Ma dica,... cosa deve fare?»
Io: «Dovrei pagare un ticket sanitario. Non è forse qui, la tesoreria di Asl 3?
Lei: «Si, è così (un poco seccata – ndr)… beh adesso la faccio entrare… ci scusi, sa... questa è la nostra regola…»
Excusatio non petita, accusatio manifesta!
Lei: «La banca, chiude nell’ultimo quarto d’ora per limitare l’afflusso dei clienti, permettendo l’accesso solo ai correntisti...»
Ecco che la rivelazione di tale confessata discriminazione mi ha non poco sbalordito facendomi chiedere – nel tempo di attesa dell’esaurimento della fila di due clienti due – se e come si vedeva dalla mia faccia che non c’ho il conto corrente lì, presso la Caripit di Agliana.  
L’episodio, sarebbe concluso qui, con un appunto sulla evidente mancanza di bon ton che la Caripit riserva agli utenti discriminando de facto i non correntisti, probabilmente spinta a tale sciagurata determinazione dalle solite rivendicazioni sindacali che trovano sempre compensazione nelle più ingiuste vessazioni alla clientela.
Purtroppo – con non poca sorpresa – ho scoperto che la Tesoreria della Azienda Asl 3, non permette il pagamento dei ticket presso i suoi sportelli bancari con una regolare, sicura e diffusa Carta di Credito Visa, mentre diversamente ciò è possibile presso tutti gli apparati di riscossione automatica dislocati nei distretti socio sanitari.
Ma come? I pagamenti con denaro elettronico non sono proprio venduti e forniti dal circuito delle banche? E quindi, per quale diabolica ratio le banche non ne consentono l’uso proprio ai loro medesimi sportelli? Una delle più diaboliche contraddizioni disponibili nel panorama del sistema bancario: una mamma banca che disconosce e rinnega l’accesso e ogni dignità all’adorata figlia, battezzata e cresimata come carta di credito (o di debito).
Caro Direttore Generale della Cassa di Risparmio, non posso permettermi, quale semplice cittadino, di protestare per le disposizioni di servizio sull’accettazione delle carte di credito: a casa Sua decida come fare Lei!
La invito comunque ad essere più chiaro con il cartello precariamente affisso sul fronte esterno delle bussole di accesso: l’orario di apertura della banca è fino alle 13,15 per i semplici cittadini, mentre ai correntisti è consentito fino alle 13,30.
Ah, dimenticavo: rimetta pure l’orologio elettronico un minuto indietro, ripristinando l’orario esatto d’Italia, che, certe volte, è proprio quello che fa la differenza.
Sembra fatta a pallino e attuale la manifestata speranza dell’ex sindaco di Pistoia Renzo Bardelli, e chiaramente espressa lo scorso 29 a un incontro svoltosi a Villa Cappugi: «Spero che la Cgil scompaia presto!»
Alessandro Romiti
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[Martedì 8 novembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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