lunedì 7 novembre 2011

BARTOLI: «LUIGI, NON TRADIRMI MAI»

Lettera del Professore a Luigi Scardigli


Caro Luigi,
le Tue parole scritte col cuore sono andate dritte al mio. Sono parole di un amico, ma anche di un uomo, di un cittadino, ferito perché più volte “tradito”. Per essere traditi bisogna aver riposto fiducia. E per non tradire si deve corrispondere alle aspettative altrui. Le Tue parole alzano l’asticella, molto, giustamente, finalmente.
Non so se sarò all’altezza degli impegni che si potrebbero prefigurare. Da parte mia ce la metterò tutta, nella consapevolezza che non mi sento un superuomo che non sbaglia mai. Però anche con la certezza che se commetterò errori, non dirò menzogne, proprio perché la fiducia si basa anzitutto sulla verità dei fatti.
Comunque la cosa fondamentale è che io non sia mai visto come un qualcosa che sta lassù (o laggiù) da solo. Tutti i giorni mi si aiuti, mi si stia vicino, mi si diano consigli, si partecipi attivamente con autentico spirito di collaborazione alle attività e alle istanze di chi ha deciso di lavorare con spirito di servizio. Da soli non si fa nulla mai, figuriamoci in politica.
I miei timori, infatti, nascono soprattutto quando mi accorgo di stare tra due fuochi entrambi micidiali, e cioè, da un lato, quello di una realtà politica degradata, immersa in logiche strumentali di mero potere, a volte addirittura incompetente, e, dall’altro lato, quello della società civile, rassegnata a lamentarsi, che crede di far politica soltanto perché vota il giorno delle elezioni e che attende che si realizzi la rivoluzione guardando in pantofole la sera la tv seduta sul suo comodo divano.
Luigi, non tradirmi mai con l’accidia, il pessimismo, l’indifferenza, il nichilismo.
Roberto Bartoli
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[Lunedì 7 novembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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