martedì 8 novembre 2011

UN TRAGICO RISVEGLIO, UN ANGOSCIANTE ABBANDONO

di Luigi Scardigli



È uno spaccato di Marilyn Monroe, vero: truce, violento, onirico, divertente, ma potrebbe essere quello di una qualsiasi altra donna, di gran lusso, ovviamente, in preda ad una strisciante solitudine, Bye baby suite, il monologo di Alessia Innocenti, che sarà in scena da giovedì a domenica, alle ore 20:30 e alle ore 22 presso una delle stanze dell’hotel Patria, a Pistoia.
E non c’è nulla di strano, nella inusuale location, perché la rappresentazione, che dura non più di quindici minuti, è proprio un tragico risveglio o un angosciante abbandono che Alessia Innocenti, alias Marylin, riproduce all’interno di una stanza da letto, di un qualsiasi sobborgo metropolitano, prima o dopo una straordinaria partecipazione live, dentro un hotel, alle prese con un trascorso che perde inesorabilmente i contatti con il vissuto e un futuro senza orizzonti, entrambi filtrati da un presente inesistente.
Ne parlo con disinvoltura, dello spettacolo, perché ho già avuto l’onore e il piacere di vederlo, questa estate, in una stanza di un B&B, in via degli Orafi; da allora, nonostante di acqua e tempo, sotto tutti i ponti del mondo, ne sian passati parecchi, non è cambiato molto: né dell’immaginario collettivo della diva statunitense, né per quel che riguarda l’attrice Innocenti, notevole personaggio sulla e della scena teatrale pistoiese, presuntuosa e alessiocentrica quanto non potrebbe essere meno, se non con qualche atomo in più di esperienza e qualche granello di rabbia rispetto ad un ultimo trascorso.
I quindici minuti dello spettacolo – un’immaginabile e prevedibile tragicomica decomposizione della star più imitata e invisa del mondo – sono però una prova dell’inconfutabile poliedricità scenica di Alessia Innocenti, perfettamente a suo agio quando i riflettori del palco privilegiano solo la sua arsura; anzi, meglio ancora se – e in Bye baby suite è proprio così –, il resto non c’è, dovendo dunque affidarsi e confidare nella riuscita dell’esperimento grazie solo e soltanto alla sua camaleontica e presuntuosa statura, un rischio che Alessia corre con elegante disinvoltura, una familiarità con l’alea che alla fine non fa che premiarla e porla, a pieno titolo, sul successivo gradino delle scene.
I posti (pochissimi, siamo in una stanza d’albergo) per gli spettacoli (due ogni sera) sono acquistabili presso la biglietteria del teatro Manzoni, che patrocina l’evento; anche perché, a Pistoia, di Alessia Innocenti, abile impiegata dell’intrattenimento teatrale (ho di proposito evitato di usare il termine artista, perché corre rischi d’inflazione altissimi, da molti anni, il vocabolo), ce n’è oggettivamente ed artisticamente bisogno.

Cliccare sull’ immagine per ingrandirla.
[Martedì 8 novembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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