lunedì 10 giugno 2013

OSPEDALE ALL’AVANGUARDIA O STRUTTURA PIENA DI PECCHE?


L’Intersindacale Medica critica le scelte aziendali e il nuovo modello di sanità

PISTOIA. Scrive l’Intersindacale Medica: «A fronte dei tanto sbandierati pregi e potenzialità del nuovo ospedale, un sempre maggior numero di colleghi esterna le sue perplessità e critiche quando a poco più di un mese dal trasloco è stato finalmente loro concesso di visitare la nuova struttura» ospedaliera di Pistoia.
Ecco la nota ufficiale:

L’intersindacale Medici ASL3 esprime viva preoccupazione per il fatto che, dopo l’avvio del percorso formativo sul nuovo ospedale voluto dalla Direzione aziendale continuino a pervenire segnalazioni relative a vari aspetti critici prevalentemente di tipo logistico
e strutturale. La fase di coinvolgimento degli operatori – in realtà decisamente tardiva – finalizzata a renderli partecipi e consapevoli del valore che dovrebbe acquisire il trasferimento nel nuovo presidio ha generato dubbi e perplessità. I problemi principali che sono stati individuati riguardano l’estensione, la distribuzione e l’organizzazione degli spazi interni ed esterni unitamente al sottodimensionamento in termini di posti-letto.
PARCHEGGIO
A fronte di un numero di 1160 dipendenti che graviteranno sul nuovo ospedale è stato previsto un parcheggio riservato di soli 350 posti (perché a Prato 850?) senza alcuna area per i mezzi a due ruote. Col trasferimento, moltissimi dipendenti che fino ad oggi si sono recati al lavoro anche a piedi, dovranno fare ricorso all’auto con la conseguenza che, non essendoci spazi di sosta accessibili al di fuori della zona di competenza ospedaliera non è ben chiaro cosa dovrà fare il personale che accedendo con un mezzo di proprietà non troverà posto. Tornare in città, cercare un parcheggio e salire su un autobus per raggiungere nuovamente il luogo di lavoro? Accedere a parcheggi adiacenti e raggiungere a piedi la sede? Parcheggiare nell’area adiacente a pagamento? Inoltre, il parcheggio riservato ai dipendenti ha l’entrata e l’uscita in parallelo ed adiacenti all’accesso delle ambulanze…Non è difficile immaginare cosa succederà al cambio dei turni mattina-pomeriggio o notte-mattina.
AMBULATORI
E’ stata segnalata la mancanza di spazi d’attesa dedicati per le varie specialità ed per questa funzione sono stati destinati corridoi adibiti anche al passaggio. E’ prevedibile, quindi, una riduzione del confort complessivo (la preoccupazione principale riguarda anziani e barellati in particolare), una tutela problematica della privacy.
Gli spazi interni di alcuni ambulatori sono nettamente inferiori agli attuali e risultano inadeguati a contenere strumentazioni di base, archivi di cartelle, materiale di consultazione bibliografico ecc. inoltre, la loro dislocazione nettamente separata dagli spazi di ricovero ordinario e delle attività a ciclo diurno (day hospital, day surgery) potrà comportare una perdita di continuità assistenziale.
AREE DI DEGENZA
La superficie delle stanze di degenza è in generale molto ridotta. In particolare nella Chirurgia dove si prevedono difficoltà di accesso con i carrelli per le medicazioni o per le urgenze, per la presenza di familiari durante la notte ed anche per i piani mobili impiegati per i pasti dei pazienti allettati. Ridottissimo risulta il volume dei servizi igienici nella Psichiatria. Nella Pediatria, addirittura, uno dei due posti-letto di isolamento non è allocabile perché questo non consentirebbe l’apertura del bagno. In alcune aree verranno attivati meno posti-letto per carenze di organico. Prevedibile infine che i detti del cosiddetto 3° livello (bassa intensità) , in assenza di qualunque pianificazione sul territorio finiranno per essere assorbiti dalle degenze ordinarie del 2° livello.
SALE CHIRURGICHE
A fronte di dimensioni anche in questo caso verosimilmente appena sufficienti si rileva la presenza di una sala per la radioterapia chirurgica che non verrà attivata con il trasferimento imminente (e forse non lo sarà mai!). Al momento non è possibile valutare con certezza la agibilità reale con le colonne endoscopiche. Da notare l’assenza di una vera e propria presala.
LABORATORIO
Si delineano delle difficoltà nell’adeguamento impiantistico dei locali destinati ad ospitare il laboratorio analisi con possibili ricadute sull’attività.
SPAZI PER IL PERSONALE
Angusti o inesistenti gli spazi per i colloqui con i pazienti, i familiari, per le attività di studio e di ricerca. Per i medici di guardia sono disponibili servizi a comune dotati di solo due pezzi igienici.
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In uno scenario così impervio non resta che chiedersi cosa sopravvive di questo modello per “intensità di cure”. Al momento il solo il dubbio che in sinergia con alcuni provvedimenti scellerati adottati dal “Governo dei Professori” si voglia portare a casa un’ulteriore contrazione delle risorse professionali.
L’Intersindacale ha chiesto di poter svolgere un sopralluogo dettagliato con la Direzione di Presidio e la Direzione Sanitaria già nella giornata di venerdì u.s. ma ancora non ha ricevuto risposta : vorrà dire che si presenterà davanti ai cancelli del Nuovo Ospedale senza preavviso e quindi fornirà alla stampa ed alle Istituzioni le proprie osservazioni in forza della piena rappresentanza di una componente professionale che quotidianamente si fa carico e continuerà a farsi carico della salute dei cittadini pistoiesi.
L’Intersindacale si riserva di presentare una propria proposta per il rilancio della sanità pubblica nella ASL 3.

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[Lunedì 10 giugno 2013 | 20:00 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Alleluhia! Finalmente qualcuno parla. E vengono fuori altre pecche, e non certo da poco, oltre ad una lunghissima lista di ben ventitre punti fatta dal sottoscritto circa due mesi fa e che non poteva certo essere esaustiva e conclusiva, dato che io non sono nè medico nè infermiere, ma un semplice cittadino un po' curioso ed un po' rompiscatole. Vorrei cogliere l'occasione per ricordare che quella lista, raccolta in una mega lettera che Quarrata News non potè pubblicare, immagino, per giustificatissime ragioni di spazio, la inviai, tra l'altro
    a tutti i gruppi consiliari di Pistoia (allora ben dodici, ma che stavano, proprio in quei giorni per diventare tredici), e mai nessuno ha risposto, non tanto a me come singolo, ma alla cittadinanza tutta.
    Nessuno potrà infatti negare che tutto quanto riguarda l'ospedale, dalla sua nascita, ai motivi per cui è stato voluto proprio lì e perchè e da chi, e come poi funzionerà è innegabilmente un argomento di fortissimo interesse collettivo e pubblico. E di conseguenza, un Sindaco, una Giunta, un Consiglio Comunale, avrebbero il chiaro ed indiscutibile obbligo morale e politico di rispondere e di farlo con parole chiare ed evitando il politichese.
    Piero Giovannelli

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