CUTIGLIANO E I SUOI MISTERI: IL LIPPARINI CI AVREBBE FATTO UN ALTRO DEI SUOI RACCONTI DELLA MONTAGNA

di FELICE DE MATTEIS

Analisi della vendita a ribasso (– 33% del costo) di Palazzo Tigri

CUTIGLIANO. Ma guarda come è strano il caso! In quel limpido stagno che è il Comune di Cutigliano dove si voterà nel maggio 2014 e dove tutti si augurano che il futuro Sindaco provenga dalle alture del Comune, magari dalla Doganaccia dove l’aria è pura e fresca e il papabile Sindaco sicuramente “al di sopra” dei miasmi della piana e di fresca residenza anagrafica, si è proceduto nel frattempo all’alienazione dell’immobile Foglio 44, Mappale 229, Sub 18,19 e 23, alias Palazzo Tigri.

Fra le tante cose caratteristiche di Cutigliano esiste anche la vendita all’incanto con “busta segreta” contenente il massimo ribasso che l’Amministrazione prevede come soglia massima di offerta (al ribasso, appunto), anche se nel regolamento comunale si parla di offerta segreta al ribasso ma anche al rialzo.

Nella determina 499 del 19 dicembre 2013, però, si menziona solo la busta “segreta” al ribasso, come se le aspettative di asta fossero anch’esse già “psicologicamente” predisposte al peggio. Deve essere una caratteristica della Montagna da dopo la rovina della Comunità…

L’immobile, valutato €. 236.800,00 poteva essere acquistato a una cifra maggiore ma nessuno ha offerto un centesimo in più. In compenso nella busta “segreta” era segnato un limite di ribasso del 33%, insomma, un bello sconto per l’eventuale acquirente.

Una inezia: prima del termine per le eventuali offerte è arrivata una (salvifica per le casse comunali) proposta di acquisto e – ma guarda un po’…! – con un ribasso del 32%: minore di appena un punto rispetto al 33% stabilito dalla “busta segreta” e, quindi, una proposta valida e ineccepibile. Del resto si sa che la Montagna è anche patria di maghi e di streghe: ce lo insegna anche il Lipparini nei (appunto) Racconti di Cutigliano…

Per completezza di informazione, essendo un atto pubblico, il fortunato acquirente è riconducibile a un assessore esterno del Comune di Abetone (dove girano i quadrini l’Abetone non manca mai) attraverso lo Studio Sisi s.r.l.

Le domande che sorgono spontanee sono:

• qual è stato il criterio in base al quale si è stabilito l’abbattimento del valore di un bene addirittura del 33%, un terzo del valore

• se non sia il caso che la Corte di Conti dia una occhiata, evitando di dare per scontato che tutto l’iter precedente sia stato fatto a perfetta regola d’arte.

Abbiamo così scoperto un’altra peculiarità del nostro territorio: l’incanto a base d’asta non con aumento minimo di offerta, ma il suo esatto contrario.

Essendo il periodo propizio ai regali e alle tombole, questa “operazione” la si può veramente definire un “dono di Natale” non tanto da parte di chi ha acquistato nei riguardi del Comune, quanto da chi ha venduto nei confronti dell’acquirente. O per tutti e due, se mai.

Se qualche malizioso alla Andreotti sorridesse considerando che in busta segreta era fissato il 33% di massimo ribasso e il compratore ha azzeccato il 32%, è fuori strada: nella vita esiste anche “il caso” e questo è sicuramente uno di quelli!

Speriamo che questa bella sommetta serva al Comune per riassestare un po’ le sue finanze e per consentire all’eventuale “piovuto” dalla Doganaccia e futuro Sindaco Pd, con il beneplacito della attuale maggioranza o di qualche membro della medesima, di continuare a applicare la famosa “regola del Gattopardo”: tutto cambi affinché nulla cambi.

Attenti, però, a fare i conti senza l’oste, cioè i cittadini.

Loro s’ì, in busta chiusa e segreta, potrebbero far saltare il banco (e i chicchi)…

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[Lunedì 6 gennaio 2014 | 17:56 - © Quarrata/news]