«Ha perso il Comitato? Non ci sentiamo dei perdenti, ci
sentiamo, invece, come coloro che hanno la Ragione e non la Forza. Si è persa
una Partita, ma non il Campionato. Questa esperienza ci irrobustirà per vincere
tutte le prossime partite»
SAN MARCELLO-MONTAGNA. Di séguito ecco il primo comunicato del 2014 pubblicato dal
comitato per la fusione dei Comuni della Montagna.
Ripercorre l’iter della proposta fino
alle ultime battute toccandone tutti i vari problemi:
Nella seduta del 25 giugno 2013 il
Consiglio Regionale con una risoluzione votata all’unanimità aveva stabilito
testualmente il seguente percorso per il referendum sulla fusione dei Comuni:
“...
– proprio alla luce dei diversi
orientamenti espressi dai Comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San
Marcello Pistoiese, si ritiene opportuno prevedere un preliminare percorso
partecipativo che risulta essere incompatibile con le scadenze previste dalla
proposta di legge n. 213;
– si ritiene comunque necessario
procedere con la consultazione referendaria sull’istituzione del comune unico
non oltre la fine del mese di gennaio 2014 in modo da poter, eventualmente,
approvare una proposta di legge di fusione entro la fine del mese di aprile
2014;
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a presentare al Consiglio regionale una
proposta di legge di fusione dei Comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San
Marcello Pistoiese entro il mese di ottobre 2013 al fine di permettere lo
svolgimento del referendum consultivo nella prima data utile del 2014;
a prevedere, all’interno della proposta
di legge, che il comune unico sia istituito a far data dal 1° gennaio 2015.
...”
Le cose erano chiare con date ed
adempimenti. Però non è andata così, il 4 dicembre 2013 dopo che non era stata
rispettata la scadenza di ottobre 2013, il Consiglio Regionale, a maggioranza,
ha votato di non indire il referendum. I Consiglieri Regionali pistoiesi
Benedetti, Gambetta Vianna, Morelli e Venturi e gli altri che hanno, invece,
votato a favore del referendum.
È finita una fase che aveva visto il
Comitato impegnato per arrivare al referendum, ed in questo erano stati
coinvolti tanti cittadini, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali.
Tutti convinti della validità della proposta, riconosciuta favorevole per tutta
la Montagna Pistoiese.
Ma chi ha vinto? In questa fase hanno
vinto sicuramente gli interessi particolari e personali, gli interessi di
piccolo campanile, i calcoli elettorali, i poteri forti che sono entrati in
campo e che nel consiglio regionale hanno influito pesantemente per questo
risultato. A questo hanno contribuito componenti conservatrici trasversali a
tutta la classe politica locale ed alcuni comuni, e ciò ha evidenziato la netta
frattura con i cittadini, le associazioni di categoria, le organizzazione
sindacali (favorevoli al referedum ed al comune unico).
Ha perso il Comitato? Non ci sentiamo
dei perdenti, ci sentiamo, invece, come coloro che hanno la Ragione e non la
Forza. Si è persa una Partita, ma non il Campionato. Questa esperienza ci
irrobustirà per vincere tutte le prossime partite.
Allora chi ha perso? Sicuramente ha
perso la Regione. Ha perso perché non ha mantenuto ciò che aveva promesso. Ha
perso un’occasione per stare dalla parte giusta. Cioè dalla parte dei
cittadini. Non ha voluto dare la parola alla gente, e questo è un gravissimo
errore. Quando si impedisce ai cittadini di dire la loro e qualcuno si arroga
il diritto di togliere agli altri il diritto di esprimersi è sempre una cosa
sbagliata.
Lo stesso giorno in cui la Corte
Costituzionale rendeva ai cittadini italiani il diritto di scegliere i loro
rappresentanti, il Consiglio Regionale toglieva il diritto ai cittadini della
Montagna Pistoiese di esprimersi su una scelta fondamentale. Chi era nel solco
giusto è quindi evidente.
Il Consiglio non ha nemmeno dato
ascolto ai rappresentati pistoiesi nel Consiglio Regionale, che meglio di tutti
gli altri conoscevano lo stato dell’arte. Un gesto di un’arroganza inaudita che
da solo testimonia le forti pressioni esterne che hanno condizionato il
consiglio.
L’opportunità di esprimersi non è stata
tolta solo ai sostenitori del Comune Unico, ma anche a coloro che non
condividono la proposta e che al referendum avrebbero votato NO pensando di
archiviare con il loro voto la partita del Comune Unico.
Il vero perdente è il territorio
montano e la gente che vi abita che, come purtroppo sta succedendo da troppo
tempo, vede rimandata un’opportunità per uscire dalla crisi e per affrontare il
futuro sicuramente pieno di incognite. La fusione dei comuni avrebbe portato
11.000.000,00 di euro di contributi straordinari in 10 anni, rinunciare a
questi è stata una grave responsabilità. Il comune unico avrebbe potuto ridurre
le tasse locali, sostenere il lavoro, l’economia ed avviare importanti
interventi.
Un pasticcio, dunque. Ne prendiamo
atto, ma dovrebbero essere altri a prenderne atto in modo più profondo e
ricredersi.
Che fare? Il Comitato non molla.
Continua il suo impegno per arrivare al risultato di dare alla Montagna
Pistoiese una rappresentanza più forte, più semplice, più efficiente, più
economica rispetto all’attuale situazione di sbracamento.
Basta pensare a cosa sono ridotti
alcuni comuni come San Marcello P.se e Cutigliano, i quali hanno difficoltà a
pagare persino il personale, per capire in quale direzione si dovrebbe andare.
L’Unione dei Comuni sarà un ulteriore complicazione che non risolverà i
problemi.
A maggio/giugno ci saranno le elezioni
nei comuni di Abetone, Cutigliano e Piteglio. San Marcello ha già votato nel
2012. Dal 1.7.2014, dopo la proroga rispetto al 1.1.2014, tutte le funzioni dei
comuni con meno di 3000 abitanti dovranno essere affidate obbligatoriamente al
nuovo ente chiamato Unione dei Comuni.
Ma il programma di indirizzo del nuovo
ente non sarà un programma organico e studiato ad hoc per gestire al meglio un
territorio vasto, ma sarà la somma dei programmi dei nuovi sindaci che
vinceranno le elezioni. E potranno essere di destra, sinistra, centro, liste
civiche o chissà cosa. Una lotteria insomma. A presiederlo sarà un Sindaco con
rotazione annuale. La Giunta sarà formata dai Sindaci.
Cosa potrà fare un ente con un
programma assemblato e gestito in questo modo, dove per definizione ogni
sindaco rappresenterà doverosamente il territorio che lo esprime?
Sarà un disastro annunciato. Un
condominio rissoso, come abbiamo visto fino ad oggi. Ed a pagare le conseguenze
sarà ancora la Montagna che non risolverà i suoi problemi grazie all’ottusità
di chi vuole conservare il nulla.
È un dovere quindi per il comitato
continuare la sua opera di informazione dei cittadini, di stimolo a comuni e
regione per arrivare quanto prima al referendum.
Nei prossimi giorni riprenderemo l’iniziativa.
Chiederemo di incontrare i consiglieri
regionali pistoiesi che hanno sostenuto il referendum, per valutare insieme a
loro le nuove leggi sopravvenute e le possibilità esistenti.
Avvieremo una raccolta di firme dei
cittadini per sostenere la proposta di un referendum che renda il diritto di
scelta a tutti.
Saremo dunque in campo con tutti quelli
che vorranno essere della squadra e giocheremo tutto il campionato.
Buon 2014 a tutti.
Il Comitato per la fusione dei Comuni
di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello Pistoiese
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 7 gennaio 2014 | 08:02 - © Quarrata/news]
IL GRILLO PARLANTE
RispondiEliminaDopo il voto contrario del Consiglio Regionale alla proposta di legge per il Comunone Dynamone ancora una volta il Comitato promotore (politici trombati e lobbisti) si riaffaccia per riaprire a forza una porta chiusa ma che - ove riaperta- potrebbe servire a riciclare personaggi altrimenti destinati a non poter contare sulle accoglienti poltrone così mal utilizzate nel passato prossimo.-
il comune unico"potrebbe"essere una risorsa,ma gestito dai"soliti noti"assolutamente NO!e poi piantamola che a San Marcello,hanno pagato gli stipendi con regolarità,al massimo si parlava di un ritardo di una settimana,che poi non c'è stato,e poi con gli sprechi che si permette e i casini che combina,tutta la giunta dovrebbe stare zitta e dimettersi,se avessero un minimo di coscienza
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