Gli organi competenti dovranno
esprimersi entro dieci giorni dalla richiesta della commissione Affari
istituzionali – Sulla risoluzione si sono astenuti Più Toscana e i consiglieri Staccioli e
Donzelli – Il Consiglio si esprimerà entro
fine mese
FIRENZE. Il Consiglio regionale dà mandato alla commissione
Affari istituzionali di richiedere tempestivamente il parere degli organi
comunali competenti sulla proposta di legge che istituisce il comune Montagna
Pistoiese, per fusione dei comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San
Marcello pistoiese. Sulla risoluzione si sono astenuti il gruppo Più Toscana ed
i consiglieri Marina Staccioli (gruppo Misto) e Giovanni Donzelli (Pdl).
È stato il presidente Marco Manneschi (Idv) ad illustrare il testo presentato
dall’ufficio di presidenza della commissione Affari istituzionali. All’ordine
del giorno della seduta consiliare ci sono, infatti, alcune modifiche alla
disciplina dei referendum regionali, con la richiesta di un parere preventivo
degli organi comunali competenti sulle proposte di legge d’iniziativa
consiliare sulle fusioni. Una procedura che il Consiglio ritiene di dover
seguire anche nel caso del comune Montagna pistoiese, nonostante la relativa
proposta di legge abbia già completato il suo iter in commissione. Il suo esame
è perciò rinviato alla prossima seduta del Consiglio. Contrario alla risoluzione si è dichiarato Antonio Gambetta Vianna (Più Toscana), presentatore della proposta di legge. “Sono venti anni che se ne parla – ha dichiarato – facciamo esprimere i cittadini”.
“L’esperienza insegna che, dove si fanno referendum contro la volontà degli organi rappresentativi, si perdono occasioni importanti – ha affermato Marco Ruggeri (Pd) –. Il Consiglio regionale avrà così tutti gli elementi per pronunciarsi, a favore o contro”.
“Sono imbarazzata, perché si tratta di una prospettiva convincente, rispettosa dell’identità territoriale dei Comuni di origine – ha detto Monica Sgherri (Feder. Sin. – Verdi) –. Su questi temi è pericolosa una proposta di legge d’iniziativa consiliare, che non è fatta per questo”.
“La fusione dei Comuni è un impegno costante da perseguire ed il problema è molto sentito localmente – ha aggiunto Gianfranco Venturi (Pd) –. Il punto è che le fusioni non si fanno contro i Comuni”.
“L’iniziativa consiliare è legittima, ma si inserisce in un contesto di frammentarietà e in assenza di un disegno unitario – ha rilevato il vicepresidente Alessandro Antichi (Pdl) –. Il Consiglio regionale o si fa promotore di un progetto unitario, oppure si mette a fianco, come in questo caso, dei processi che nascono sul territorio”.
“Sono anni che un comitato di cittadini lavora. Vogliamo fissare un paletto temporale, rappresentato dalle elezioni amministrative del 2014 – ha aggiunto Gian Luca Lazzeri (Più Toscana) –. Tre amministrazioni comunali su quattro, in vari documenti, si sono pronunciate a favore”.
“È necessario che il Consiglio regionale si esprima sulla proposta di legge in tempo utile – ha sottolineato Giovanni Donzelli (Pdl) –. Fissiamo un termine preciso nella risoluzione”.
Il presidente della commissione Affari istituzionali, Manneschi, ha assicurato che il rinvio dell’esame della proposta di legge è alla prossima seduta del Consiglio regionale, entro il termine del mese di giugno. Un impegno ribadito in aula dal presidente del turno, Roberto Benedetti.
[11/06/2013 23.01 – Regione Toscana]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 12 giugno 2013 | 09:25 - © Quarrata/news]
IL GRILLO PARLANTE
RispondiEliminaCOMUNE UNICO:APPREZZATA LA DECISIONE DEL MOTIVATO RINVIO DEL CONSIGLIO REGIONALE
E’ stata assai apprezzata sulla montagna pistoiese la notizia che il Consiglio Regionale ha deciso di rinviare ulteriormente la decisione riguardo l’approvazione del progetto di legge Gambetta Vianna-Lazzeri con la quale - su imput di un Comitato di privati cittadini, ancorchè includente il sindaco e due assessori di Cutigliano ed alcuni ex amministratori di diversa estrazione politica- si ipotizzava di dar vita ad Comune Unico Montagna pistoiese raggruppante i Comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio ( tutti abbondantemente sotto i cinquemila abitanti e quindi tenuti, per legge, ad associarsi) e quello di San Marcello pistoiese che con i suoi 6800 abitanti non è affatto obbligato a fondersi. E, forse, proprio l’inclusione di quest’ultimo Comune e la frenetica superattività espressa da alcuni componenti il Comitato, sbrigativamente definito , ha suscitato preoccupate reazioni essenzialmente determinate dal fatto che la fusione proposta non avrebbe consentito di valutare se fosse più o meno conveniente la un scelta di Comune a 4, a 3 o a 2. In poche parole, la proposta di referendum sul comune a 4 è generalmente considerata un papocchio sul tipo . Queste problematiche e con esse le spinte –in qualche caso sconsiderate come il ricorso alle firme di sostegno da parte dei singoli consiglieri comunali senza alcuna discussione in Consiglio Comunale ( è il caso di Cutigliano) – hanno provocato una sorta di repulsione trasversale in chi è, era o sarà chiamato ad esprimersi sul referendum. Chi ha avuto modo di seguire la discussione al riguardo tenutasi nella seduta del Consiglio Regionale dell’11 giugno scorso, ha potuto registrare come avversioni e perplessità siano state ben rilevate dal capogruppo del PD e condivise dalla maggioranza dei consiglieri regionali ed in più abbiano evidenziato la necessità di riconsiderazioni sia su come proporre alternative al quesito referendario presentato dagli esponenti di Toscana più, sia sui metodi di preconsultazione popolare che- come chiede il sindaco di San Marcello pistoiese- devono essere condotti non dai privati ma dalle Istituzioni cui, tra l’altro, è affidata la valutazione sul rodaggio della neonata Unione dei Comuni. Su tutto però pesano alla grande le scialbe e discusse figure di alcuni ex ammini-stratori della disciolta Comunità Montana che scompostamente si agitano nella segreta speranza di poter riconquistare le prebende collegate alle perdute poltrone.-