I due esponenti del Pdl intervengono
nella polemica sollevata dall’intervento del Segretario comunale del Pd di
Pistoia
PISTOIA. Partiamo proprio dall’art. 2 del “Patto internazionale
relativo ai Diritti civili e politici” e dall’art. 3 della nostra Costituzione,
citati da Giovannelli nel suo intervento, per ribadire che rigettiamo e
condanniamo ogni forma di violenza e discriminazione, fermamente convinti che
tutti gli uomini siano uguali, con pari dignità, dotati di diritti inalienabili
che lo Stato deve tutelare. Di conseguenza condanniamo le offese e le
aggressioni fisiche alle persone omosessuali non in nome del loro orientamento
sessuale, per altro difficilmente definibile e determinabile (visto che non
corrisponde al dato biologico), ma in quanto persone, e quindi in nome della
inviolabilità della dignità umana e del valore non negoziabile della vita
personale.
Il ddl sull’omofobia e transfobia in discussione al Senato è però superfluo,
inopportuno e incostituzionale. Non solo pareri di incostituzionalità sono
stati sollevati dalla Prima Commissione Affari Costituzionali chiamata ad
esprimere la valutazione di conformità alla Costituzione, ma occorre mettere
in evidenza come la tutela contro le violenze sugli omosessuali è già ben
attuabile nel nostro ordinamento giuridico attraverso l’aggravante
dei motivi abietti e futili e del profittare delle condizioni di debolezza
della vittima (art. 61 del Codice Penale).
Il “ddl Scalfarotto”, estensione della Legge Mancino-Reale, prevedendo la
sanzione con pene fino a 4 anni di reclusione per chiunque si discosti dalla
cultura omosessualista, non fa altro però che procurare al rovescio quello che
si vuole combattere, ossia la discriminazione delle persone omosessuali, in quanto
va a creare delle “categorie protette” di persone da tutelare in maniera
speciale mediante una legge ad hoc che introduce l’aggravante di omofobia, minando
così proprio il principio di uguaglianza contenuto nell’art. 2 del “Patto
internazionale relativo ai Diritti civili e politici” e nell’art. 3 della
nostra Costituzione, che Giovannelli si preoccupa tanto di far rispettare.
A cosa servirebbe tale provvedimento,
dunque? Solo a introdurre il reato di omofobia, che di fatto è un reato di
opinione, poiché, non essendo determinabile l’orientamento sessuale non
corrispondente al sesso biologico di una persona, aprirebbe ampi margini di
discrezionalità e abuso di giudizio in sede giurisprudenziale. Servirebbe
solo a imbavagliare le coscienze e a limitare la libertà di pensiero ed
espressione, considerato che chi pubblicamente afferma, richiamandosi alla
dottrina cattolica, che gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati
oppure si dichiara contrario alle unioni e adozioni gay rischia sanzioni fino a
4 anni di reclusione.
“Il necessario passo avanti in nome
della civiltà”, di cui parla Giovannelli non è altro, come lo stesso
Scalfarotto ha ammesso senza reticenze (per chi avesse ancora dubbi), l’antefatto
legislativo obbligato per arrivare ai “matrimoni” e alle adozioni da parte di
persone dello stesso sesso, che dà inizio così al processo di sgretolamento
della nostra società, il cui pilastro e motore sono da sempre costituiti dalla
famiglia fondata sul matrimonio naturale tra uomo e donna.
Purtroppo stiamo assistendo, nel
silenzio più assoluto e scandaloso dei mezzi di comunicazione sociale e di
quasi tutto il mondo politico, e di conseguenza nell’ignoranza pressoché
assoluta della cittadinanza riguardo a questa proposta di legge, al progressivo
predominio dell’ideologia gender, una teoria culturale relativizzante che,
vanificando l’oggettiva diversità di maschile e femminile, considera l’identità
sessuale non più come dato di natura stabile e biologicamente determinato,
bensì come una costruzione culturale mutevole (“il genere”), condizionata dal
ruolo sociale e dipendente dalla sensibilità del soggetto. In nome di tale
teoria, che cerca oggi un supporto normativo, verrebbero quindi accusati di
omofobia tutti coloro che, esprimendo un libero pensiero, intendono difendere
la famiglia naturale e il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà.
Elena Bardelli
Consigliere Comunale Pdl – Serravalle Pistoiese
Patrizio La Pietra
Capogruppo Pdl Consiglio Provinciale – Pistoia
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[Venerdì 3 gennaio 2014 | 18:45 - © Quarrata/news]
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