martedì 14 gennaio 2014

NUTIGATE, E GLI ERRORI DEI PADRI RICADONO SUI FIGLI


di EDOARDO BIANCHINI

PISTOIA. Gli epiloghi arrivano e la storia, come ci insegnano i marxisti fino a liofilizzarci i gemellini, rimette il conto. Ed è un conto salato e amaro: non per i politici, perché trovano sempre e comunque qualcuno che li assolve (a meno che non si chiamino Scajoli e Berluschi): il conto è per il popolo comune, il carducciano volgo sciocco o il manzoniano volgo disperso che nome non ha. Quello, per intenderci, della mamma che, sul Tirreno, dice «Mio figlio? Lui non ha chance».

CINQUE SPUNTI
SU CUI RIFLETTERE


di Catone [*]

CINQUE SPUNTI, caro direttore, di cui non hai certo bisogno. Ma la cosa mi intriga troppo: 
ganzo davvero il Vivarelli. Ho appena visto come ha pubblicato (e commentato) il comunicato dei renziani, facendo da sostanziale … ufficio pubbliche relazioni per Gesat (e sindaco). Terziertà e indipendenza dell’informazione?
Una posizione, oltretutto, assai poco liberale visto che come ha giustamente notato Bartolomei la Gesat è “privata” per modo di dire. Sta sul mercato non come una delle tante aziende private, ma in modo totalmente protetto. Opera in regime di monopolio. È società strumentale per i servizi ospedalieri. 
E ganzo, pure, l’ineffabile Luigi Bardelli. Ieri sera Tvl non ha dato notizia sul Nutigate che, pure, giornalisticamente non poteva non essere la notizia della sera. Aspettiamo l’edizione odierna per vedere se e come il caso viene raccontato.
Una prova in più di un chiaro conflitto di interesse (ri-censurabile in sede Ordinistica) anche visti gli intrecci fra le deleghe istituzionali della Nuti e l’interesse di Apr/Tvl a non creare problemi al manovratore
A mettere in pubblica difficoltà la povera ragazza (la figlia della Nuti) non è stata certo Quarrata/news né chi ha sollevato il problema. È stata esclusivamente la leggerezza dell’assessore (leggerezza ammessa perfino dal Sindaco).
Le domande poste dai renziani sono quelle giuste. E in effetti non sarebbe male verificare se, quando e dove la disponibilità di quei posti di front office ospedaliero sia stata pubblicamente resa nota ai tanti giovani disoccupati. Così come sarebbe utile conoscere chi sono gli altri assunti (a Pistoia ma pure nelle altre sedi ospedaliere, partendo da Prato).
Ma ai renziani è mancata una domanda: la Nuti ha spergiurato di non avere mai avuto rapporti di alcun genere (compresi dunque anche quelli istituzionali) con la Gesat.
Magari sarà vero per i rapporti privati sull’assunzione della figlia (lo sa solo la sua coscienza. Ma se lo dice le va, fino a prova contraria, dato credito lasciando la questione soltanto nell’ambito di opportunità e di stile).
Ma viste le sue deleghe, è certo difficile che sia vero per i rapporti istituzionali: se poi fosse vero, sarebbe – per inciso – grave visto che giustamente erano anche i consiglieri comunali Pd a rivolgersi alla Gesat sulla vicenda costi parcheggi e l’assenza dell’assessore dimostrerebbe che la stessa non si occupava di questo aspetto (cosa grave, politicamente).
Se salta fuori che, invece, la Nuti – come normale – quei rapporti (istituzionali) li ha avuti, come fa la Nuti a restare al suo posto avendo mentito al Sindaco e alla città?
[*] – Lettore fisso

“… Non conosco e non ho mai parlato, né avuto contatti di alcun tipo – né per l’incarico che ricopro, né per altre ragioni – con la società Ge.Sat. …”
Io vorrei aggiungere ancora qualcosa su questa vicenda tristissima, nonostante l’assoluzione ab omnibus censuris, come credo faccia la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana post mortem.
Non ha chance il figlio della signora che parla al Tirreno, come non ha chances la più parte dei figli della gente che vive e vota in buonafede e che – come ho scritto ieri a Bertinelli – alla fine si accorge, dolorosamente e a proprie spese, che i politici votati pensano che cumannàri è mègghiu ca fúttiri: si gode a morte e non si dura fatica.
Non ho letto tutti i giornali né tutta la discarica dei commenti che sono apparsi su quelli che io definirei non social network, ma più provocatoriamente, spazz network – data l’inutile nettezza che alla fine vi si ritrova, quella specie  (come spesso si ama dire oggi) di agorà la quale, anche storicamente, non rappresenta affatto l’Olimpo della democrazia, forse perché è definizione scelta da chi di greco ne mastica il giusto e non sa che agorà, piazza, è soprattutto non il luogo del buonsenso, ma quello in cui si compra e si vende, ossia il mercato: tant’è che agoràzein indica il bazzicar la piazza soprattutto per commerciare/trafficare; e che agoràios definisce un perditempo senza mestiere.
Un problema però me lo sono posto. Sulla figlia dell’Assessore Nuti.
La ragazza è rimasta schiacciata – lei sì – sotto la discarica di fatto che si è scatenata.
E, a modesto avviso – come scrive Albonetti sul Tirreno – del prof castigatore (che brutto stereotipo, scusa Francesco! Se fossi davvero un castigatore, ne vedresti concreti effetti…), come ha scritto ieri la nostra Paola Fortunati, dove non arrivava la figlia – giovane, inesperta e giustamente desiderosa di migliorare la sua vita –, ci sarebbe dovuta arrivare la madre, navigata e responsabile: e troncar la cosa sul nascere, facendo, quanto meno, come il più delle volte (anche se non sempre) fanno i genitori, sacrificando, cioè, se stessa alla carne della propria carne.
Fatto è che non siamo tutti uguali e che, a volte, come dicono nel Comune di Sambuca (e originario di Sambuca dovrebbe essere anche il Sindaco, se ha sangue di Torri), si vuole, nonostante il proverbio, l’uovo, la gallina e il culo sano.
«Ma, signori miei – direbbe il Renzi carotofago di Crozza –, il proverbio per l’esattezza dice “o l’uovo o la gallina o il culo sano”. Tutto è un po’ troppo».
Sia in buona fede, sia perdonata, sia assolta, sia come vi pare: qui il polpettone lo ha fatto la Tina. È lei che, con quel suo vogliamo tutto e lo vogliamo súbito, ha dato il peggio di sé.
Se non arrossisce e se ne resta lì, cavoli suoi e della politica del rinnovamento di Bertinelli.
Ma però la gente vede.
E non si dica che questa storia non ha scosso la città.

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[Martedì 14 gennaio 2014 | 12:50 - © Quarrata/news]

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