giovedì 8 marzo 2012

AIAS/APR-BARDELLI. ANCORA ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLA RISPOSTA DI DON DIEGO PANCALDO A PRINCIPATO


PISTOIA [e.b.]. Il 6 marzo scorso, Lucia Agati scriveva sulla Nazione:

Il presidente dell’Aias, Antonio Principato, chiede al presidente della fondazione «Maria Assunta in Cielo», monsignor Renato Gargini, di poter partecipare alla prossima riunione di consiglio.
Principato tende la mano a Bardelli nell’ennesimo capitolo di questa complessa vicenda, della quale sembra difficile intravedere la fine. Entrambi sono stati invitati, dalla nostra redazione, a prendere parte ad un forum nella nostra sede. Bardelli ha apprezzato, ma ha declinato l’invito, Principato vi avrebbe preso parte volentieri.

La lettera in questione Principato l’ha inviata anche al segretario della fondazione, don Diego Pancaldo, al tesoriere, Angiolo Bianchi, a tutti i consiglieri (Luigi Bardelli, Fabrizio Feraci, Piera Guardincerri, Renzo Barrocci, Patrizia De Luca ed Edo Biagini) e, per conoscenza, al vescovo Mansueto Bianchi. Per il momento – ci ha detto Principato ieri sera – non ha ricevuto risposta. «Ma il mio – ha dichiarato il presidente dell’Aias – è comunque un gesto di buona volontà».
«Lo Statuto della Fondazione – spiega Principato nella lettera – enuncia apposite previsioni che dispongono dell’utilizzo dei beni dello stesso ente in favore dell’Aias, per agevolarla e sostenerla nel perseguimento dei suoi obiettivi di assistenza alle persone disabili, e impone il presidente pro tempore della sezione Aias di Pistoia come membro di diritto della Fondazione. Alla luce di ciò – scrive Principato – in spirito di sincera volontà di collaborazione al recupero di un clima di civile confronto sui problemi, nell’esclusivo interesse del servizio, invito il presidente della Fondazione a comunicarmi con sollecitudine la data della prossima riunione di consiglio, in modo che possa insediarmi e prendere parte ai relativi lavori, contribuendo – conclude – ad avviare a soluzioni le difficili problematiche insorte nei rapporti tra l’associazione e la Fondazione. Tra questi, in primo luogo, il desolante stato di abbandono del cantiere di quello che avrebbe già dovuto essere, per gli assistiti e i lavoratori, il nuovo Centro di Riabilitazione».

Così la collega. Ma io vorrei tornare per un momento sul testo della lettera che – leggendo Il Tirreno – don Diego Pancaldo sembra avere spedito solo a quel quotidiano e non anche alla Nazione.
Dice, don Pancaldo, che prima o poi dovrà essere la magistratura a decidere circa gli addebiti di Principato riguardo al «se tutto è regolare nella gestione dei soldi nel percorso Aias-antica-di-Bardelli (precedente all’Apr), Fondazione Maria Assunta in cielo (magari, aggiungiamo qui, attraverso l’associazione Pax et Justitia, guidata a suo tempo da Luigi Egidio Bardelli, di cui abbiamo parlato più volte su questo blog) e, poi, Tvl-Bardelli».
In effetti c’è proprio da auspicare che chiarezza venga fatta, secondo i desiderata di don Pancaldo, anche alla luce di fatti incontestabili, che non depongono certo a favore – almeno all’apparenza – di un’assoluta e inoppugnabile trasparenza all’interno di questa specie di Triangolo delle Bermude dove tutto sfuma fino a scomparire in una sorta di nebbia entro la quale (stando alle metafore di Pancaldo) si muovono i lupi della terra contro gli agnelli del cielo.
Sta di fatto – e lo dobbiamo risottolineare come accorti cronisti – che la figura stessa di Pancaldo è molto variegata: il sacerdote che, infatti, scrive al Tirreno, e vagamente minaccia azioni da parte della magistratura, non rende conto all’opinione pubblica pistoiese (di quei cittadini, cioè, che pagano, con le loro tasse, quei denari che poi Scarafuggi fa finire nelle casse dell’Apr/Bardelli), non rende conto all’opinione pubblica del fatto che proprio lui, don Diego Pancaldo, è, al tempo stesso, e socio e amministratore sia degli enti danti che degli enti prendenti: Pancaldo è segretario della Maria Assunta in cielo, ma, di fatto, stanti le condizioni di salute di don Renato Gargini, plenipotenziario della Fondazione; Pancaldo è amministratore e socio di Tvl-Bardelli, nonché secondo azionista, per importanza, dopo Bardelli stesso (si vedano le immagini  1, 2, 3).
Don Pancaldo dovrebbe, dunque, essere forse più prudente nell’affrontare certi temi, se non altro perché la molteplicità dei ruoli e delle connessioni annodate all’interno della complessa architettura di cui parliamo, lo espone – volente o nolente – a rilievi di palesi e incontestabili incompatibilità e conflitti di interesse.
Per quanto riguarda il passaggio di denaro, di cui Principato parla esplicitamente nella sua lettera di qualche giorno fa, si consiglia ai lettori di rivedersi con attenzione questo post: Aias. Un 1° di aprile ma senza pesce, all’indirizzo http://quarratanews.blogspot.com/2011/04/aias-un-1-di-aprile-ma-senza-pesce.html
e.b. blogger
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[Giovedì 8 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]

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