Al
giornale La Nazione
Al
giornale Il Tirreno
A
Tvl
A Quarrata/news
Buon lunedì.
In risposta all’articolo di Cristina
Privitera, giornalista, ed al parere di Antonio Pileggi “esperto di
amministrazione pubblica”, espongo quanto segue.
Quando Pietro Mazzotta fu condannato in
primo grado, né i consiglieri di maggioranza “né i membri dell’opposizione
hanno avuto niente da ridire”, proprio così perché siamo in uno stato di
diritto (né sovietico né post comunista…) e, fino al terzo grado, vale la
presunzione di innocenza; e per me Pietro Mazzotta è ancora “innocente”, e aspetterò
la Cassazione.
Ben altra questione è quello che è
successo, o non è successo, quando, dopo il 24 novembre 2011, la Corte di Appello
di Firenze, in nome del popolo italiano, e non del signor Prefetto di Pistoia e
tantomeno del Signor Segretario Generale del Comune di Pistoia, ha pronunciato
una sentenza che condanna, in secondo grado, Mazzotta Pietro ad “anni 3 e mesi
4 di reclusione” e dichiara inoltre il suddetto interdetto dai pubblici uffici
per la durata di anni 5.
Ne consegue, ai sensi dell’art. 59 L.
267/2000 (salvo errori), che “sono sospesi di diritto” (1° co. lett. B) coloro
che con sentenza di primo grado, confermata in appello, per la stessa
imputazione, hanno riportato, dopo l’elezione e la nomina, una condanna a una pena non inferiore ai due
anni di reclusione per un delitto non colposo.
Il 24 febbraio u.s., verso le ore 20:30,
mentre scrivevo emendamenti al Regolamento Urbanistico, fra le carte sul mio
tavolo di lavoro mi capitò il succitato art. 59; sobbalzai, cercai le cronache
della Nazione della fine del 2011, non la trovai e allora chiamai un
taxi e mi recai presso la redazione della Nazione dove consultai la cronaca di Pistoia
e lessi, strabiliando, la pagina 5 del 26 novembre 2011.
Tornai a casa e mi consultai con alcuni
legali ed esponenti del Consiglio Comunale; decidemmo insieme di chiedere un
incontro urgente con il signor Prefetto: ci fu concesso il 29 febbraio alle ore
11:15.
Il 28 febbraio presentammo, in Consiglio
Comunale di Pistoia, una mozione sul caso Mazzotta, che per la verità ebbe
soltanto 4 voti a favore, mentre gli altri sorrisero di noi.
Il 29 di febbraio alle ore 12 uscimmo
dall’incontro con il signor Prefetto. Che ci confermò che niente era arrivato
da Firenze.
Finalmente, il 1° marzo, di prima
mattina, ma dopo 97 giorni dalla sentenza, arrivò a Pistoia la comunicazione
della corte d’appello di Firenze: evidentemente nel nostro Paese le poste
funzionano male.
Devo dare atto che il signor Prefetto ha
emesso immediatamente il decreto di sospensione, e i signori Segretario
Generale, Presidente del C.C. e Sindaco ne hanno preso atto, informando subito
i consiglieri comunali.
Poi ci hanno detto che Mazzotta Pietro
si era dimesso: non ho parole.
Cara Cristina Privitera, l’intervento
del signor Prefetto a me “non ha dato la sveglia” infatti ero sveglio da una
settimana. All’amico Antonio Pileggi, che per la verità poteva non sapere,
chiedo solo una cosa: la sospensione dai pubblici uffici sentenziata nei
confronti di Mazzotta Pietro per 5 anni, decorre dal 24 nov. 2011 o deve essere
“decretata” e “recepita” dal signor Prefetto e dal signor Sindaco? Insomma ha valore
giuridico, a tutti gli effetti, ex nunc o ex tunc? Da ora o dal
momento in cui è stata sentenziata?
Questo è il dilemma, ma io non sono
fresco di studi giuridici e quindi non mi pronuncio: ad altri l’ardua sentenza.
Carissima Privitera, io non sono certo
il nuovo che avanza, ma il vecchio che resiste.
Infine, al di là dei codici e dei cavilli,
consiglio a tutti, ma soprattutto a quelli che hanno le mani pulite ed una
morale diversa e superiore a quella degli altri, di leggere il volumetto La
questione morale, intervista del 28.07.1981 rilasciata da Enrico Berlinguer.
In quanto a Pietro Mazzotta non è stato
vittima di 4 consiglieri di minoranza, ma di tanti altri che, per lo meno politicamente,
si sono dimostrati peggiori di lui.
Grazie per la cortese attenzione,
Giampaolo Pagliai
Consigliere Comunale di Pistoia
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 4 marzo 2012 – ©
Quarrata/news 2011]
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