di Luigi
Scardigli
Qualche amena considerazione e un
invito a Bertinelli a non voler dimenticare il quasi 30% dei voti di Bartoli
Ricapitoliamo. Alla prossima consultazione elettorale comunale,
che si consumerà ai primi di maggio, tra meno di due mesi, dunque, si
presenteranno, a insindacabile giudizio popolare (brogli qui da noi – esclusi quelli, opportunamente ignorati, del seggio del
Ponte alle Tavole… – non se ne consumano: non siamo un paese latino-americano,
né dell’Est europeo), i candidati aspiranti, che sono: Bertinelli, per il
centro-sinistra; Celesti, per il centro-destra, Simionato, per la Lega e
Bartolomei, non sappiamo per chi, ma si sente dire per il Terzo Polo.
Il centro-destra, o meglio, quel che resta del
centro-destra, è fortemente compatto e assicura che farà di tutto per dare in
pasto alla sconfitta la sua ginecologa.
La Lega se ne impipa e visto che ha difficoltà a
riconoscersi nel tricolore, figuriamoci cosa gliene possa interessare del
Leoncino!
Alessio gongola, aspettando il via libera che probabilmente
gli daranno la notte prima degli esami, mentre l’unico che sembra poter
aspettare l’inappellabile giudizio dei pistoiesi in una vera e propria botte di
ferro è Samuele Bertinelli, candidato della maggioranza da sempre, di questa
città e per di più vincitore indiscusso, ma non indiscutibile, dalle recenti
Primarie.
Alle quali, ricordo, si sono presentati in quattro: oltre al
vincitore, anche la Turco, Niccolai e il professor Bartoli, che rispetto agli
altri due sconfitti, ma non solo perché secondo, ha una voglia di far casino
che si capisce a stento.
Mi permetto il lusso di darti un consiglio, Samuele; da
cittadino che ama, rispetta e conosce questa città, da osservatore attento e
disincantato, da giornalista senza borse da portare: al tuo posto, con Roberto,
cercherei di scendere a patti, prima che a miti consigli.
Non si sa mai: la democrazia è un pesce stranissimo e, certe
volte, anche i famigerati montoni di
Panurgo potrebbero avere un impeto di autonomia e decidere di uscire dalle
fila e disallinearsi.
Un altro ballottaggio sarebbe pericolosissimo e stavolta,
probabilmente, nessuno dei tuoi, come successe con Renzo Berti, mi
telefonerebbe per chiedermi di sottoscrivere la tua candidatura…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 13 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]
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