martedì 13 marzo 2012

ELEZIONI SERRAVALLE. MA COME SE NE VA LA PATRIZIA?


Le spiegazioni di Lapenna e il dietro-facciata – In politica niente è mai come si dice Confermata la nostra notizia di rinuncia del 2 marzo

CASALGUIDI-SERRAVALLE. Patrizia Rosati se ne va. Noi lo avevamo scritto il 2 marzo scorso («Serravalle/Pdl. Patrizia Rosati si ritira?» – vedi), ma siccome siamo pessimi giornalisti – come dice Andrea Bagattini di CittàPerTe di Quarrata, la lista civica  che ha amato e, subito dopo, ripudiato Alessandro Cialdi –, qualcuno che non si fidò (e per essere chiari la stessa Beatrice Faragli, che oggi fa marcia indietro) se ne uscì con la ‘smentitella di occasione’.

I fatti ci hanno dato ragione.
Ma a raccontare i fatti è – come ci dice la tessa Faragli stamattina – il coordinatore provinciale del Pdl, Alberto Lapenna (credo che il cognome si scriva tutto attaccato: e non La Penna…). Che però, secondo noi, non la racconta giusta.
Altro è, infatti, giustificare un flop, altro è la vera ragione del flop stesso: e siccome in politica il più delle volte quel che si dice è un flop oppure una ‘spompettata di fumo negli occhi’, anche in questo caso ci pare assolutamente inutile che Lapenna si ostini. Non ci convince nelle sue accuse a Gorbi e agli altri che fungono da disturbatori della quiete del Pdl e dei suoi accordi.
Stante che il Pdl comunque, in questo momento, è in difficoltà sia a livello nazionale che locale e, più in generale, dappertutto, per il gran casino che ha combinato alla guida del Paese (ma vogliamo essere realistici: ben aiutato in questo da una opposizione che ha fatto assolutamente pena), i motivi del ritiro di Patrizia Rosati in termini di scuse trovano fondamento nelle parole di Lapenna, ma in termini di vera causa lo hanno, il fondamento, in una scarsa capacità di far cagliare una sintesi da parte del Pdl: e soprattutto una sintesi in termini economici.
Insomma, fuori dei denti, non ci sarebbero stati quattrini e disponibilità finanziarie per sostenere una campagna elettorale di un certo tipo, di maggiore sforzo per una lista civica. Si è sentito persino parlare di cifre: intorno ai 18-20mila euro.
Questo il quanto che ci risulta.
In aggiunta, i trascorsi di vicinanza della candidata-Rosati agli ambienti del Pd – a quanto lei stessa sembra aver riferito e lamentato – avrebbero nuociuto perfino ai suoi rapporti umani in ambito privato: sembra che molti democratici (e a Serravalle sono davvero tanti) le avessero girato le spalle fino a toglierle il civile saluto.
Del resto si sa: nei Paesi d’Oltrecortina come Serravalle, anche questo può accadere.
Il resto che ci dice Lapenna, è solo la facciata dell’edificio.
e.b. blogger
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[Martedì 13 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]

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