Le spiegazioni di Lapenna e il
dietro-facciata – In politica niente è mai come si dice – Confermata la nostra notizia di rinuncia del 2 marzo
CASALGUIDI-SERRAVALLE. Patrizia Rosati se ne va. Noi lo avevamo scritto il 2 marzo
scorso («Serravalle/Pdl. Patrizia Rosati si ritira?» – vedi), ma siccome siamo pessimi giornalisti
– come dice Andrea Bagattini di CittàPerTe di Quarrata, la lista civica che ha amato e, subito dopo, ripudiato
Alessandro Cialdi –, qualcuno che non si fidò (e per essere chiari la stessa
Beatrice Faragli, che oggi fa marcia indietro) se ne uscì con la ‘smentitella
di occasione’.
I fatti ci hanno dato ragione.
Ma a raccontare i fatti è – come ci dice la tessa Faragli stamattina
– il coordinatore provinciale del Pdl, Alberto Lapenna (credo che il cognome si
scriva tutto attaccato: e non La Penna…). Che però, secondo noi, non la
racconta giusta.
Altro è, infatti, giustificare un flop, altro è la vera
ragione del flop stesso: e siccome in politica il più delle volte quel che si
dice è un flop oppure una ‘spompettata di fumo negli occhi’, anche in questo
caso ci pare assolutamente inutile che Lapenna si ostini. Non ci convince nelle
sue accuse a Gorbi e agli altri che fungono da disturbatori della quiete del
Pdl e dei suoi accordi.
Stante che il Pdl comunque, in questo momento, è in
difficoltà sia a livello nazionale che locale e, più in generale, dappertutto,
per il gran casino che ha combinato alla guida del Paese (ma vogliamo essere
realistici: ben aiutato in questo da una opposizione che ha fatto assolutamente
pena), i motivi del ritiro di Patrizia Rosati in termini di scuse trovano
fondamento nelle parole di Lapenna, ma in termini di vera causa lo
hanno, il fondamento, in una scarsa capacità di far cagliare una sintesi da
parte del Pdl: e soprattutto una sintesi in termini economici.
Insomma, fuori dei denti, non ci sarebbero stati quattrini e
disponibilità finanziarie per sostenere una campagna elettorale di un certo
tipo, di maggiore sforzo per una lista civica. Si è sentito persino parlare di
cifre: intorno ai 18-20mila euro.
Questo il quanto che ci risulta.
In aggiunta, i trascorsi di vicinanza della candidata-Rosati
agli ambienti del Pd – a quanto lei stessa sembra aver riferito e lamentato –
avrebbero nuociuto perfino ai suoi rapporti umani in ambito privato: sembra che
molti democratici (e a Serravalle sono davvero tanti) le avessero girato le
spalle fino a toglierle il civile saluto.
Del resto si sa: nei Paesi d’Oltrecortina come Serravalle,
anche questo può accadere.
Il resto che ci dice Lapenna, è solo la facciata dell’edificio.
e.b.
blogger
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[Martedì 13 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]
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