venerdì 2 marzo 2012

FRANCESCA BARDELLI. BELLA E IMPOSSIBILE CON GLI OCCHI GRIGI E IL SUO SAPOR ‘TRANSIZIONALE’


PISTOIA. La rigiri come vuole, la bella Francesca, ma quello che dice non dicendo, o non dice parlando, la dice lunga: e lo ha fatto sin dall’inizio, da quando, cioè, la abbiamo sgamata con il nostro primo post Francesca Bardelli, ‘diceria dell’untore’ (vedi) del 13 febbraio scorso.

In quell’occasione la professoressa giocò un po’ il ruolo dell’io-cado-dalle-nuvole e mi scrisse una bella letterina calligrafica in cui mi diceva:

Gent. Sig. Bianchini,
innanzitutto mi fa piacere conoscerla.
Spesso ricevo gli aggiornamenti del suo blog, ma le confesso che non sempre ho aperto il link.
Ieri pomeriggio [14 febbraio – n.d.r.] quando sono arrivata in Consiglio comunale i colleghi di maggioranza mi hanno espresso solidarietà per l’attacco subito da parte del mio partito, sono caduta dalle nuvole, mi hanno spiegato di cosa si trattasse e attraverso l’Iphone ho dato velocemente un’occhiata. Stamani mi sono connessa dal pc e colgo l’occasione per questa mail.
La voglio ringraziare per il titolo che ha dato al post che mi riguarda perché è perfettamente rappresentativo della realtà. Se tali “voci” provengono realmente dal Pdl e non ho motivo di dubitarne, o dal Fli, è esattamente il lavoro dell’Untore di nuocere al prossimo.
Ho trovato il suo blog interessante e mi dispiace non averlo scoperto prima. Ne ho uno anch’io, un po’ più arruffato del suo, uno scatolone dove metto un po’ di tutto. Era nato durante la campagna elettorale del 2007 e doveva morire subito dopo, poi visto che aveva molti visitatori, mi dispiacque chiuderlo e lo tenni, tanto che mi ci sono affezionata. In passato era prettamente politico, adesso è uno Zibaldone. Se a lei facesse piacere linkarlo al suo ne sarei lusingata.
Cari saluti
Francesca Bardelli

Ovviamente la ho sùbito accontentata e ho linkato il suo blog. Era da fare per cavalleria.
Poi, però, nei giorni scorsi, ecco un’altra notizia che affiora – con ancor maggiore insistenza – e che trova posto in un secondo mio post, Bardelli. Diceria dell’untore 2 del 27 febbraio (vedi).
Stranamente, stavolta, la professoressa non si rende reperibile, non si fa viva, e lascia correre senza neppure una riga di commento o di saluto.
Ripeto quello che ho già detto altrove, che è impossibile passare inosservati, quando si è buon cibo, sotto il naso a dei vecchi coccodrilli come chi scrive: troppo il mestiere e troppi gli anni di cronaca sulle spalle; e non bastano i politici di qui per farla franca. Evidentemente c’era qualcosa che non andava.
Ed ecco, puntuale come un orologio, la verifica: ecco cosa scrive stamattina La Nazione in proposito, cosa che, appunto, avevo già pubblicato il 13 e il 27 febbraio scorsi. È la piena conferma del transizionismo ‘bardellesco’ (non posso dire bardelliano perché, in generale, questo aggettivo lo adopero per un altro Bardelli: Luigi Egidio di Tvl).
Leggiamo La Nazione, che segue il tracciato del mio solco:

Promotrice della prima ora di un tentativo [di lista civica – n.d.r.] si dice sia Francesca Bardelli, consigliera comunale eletta in Forza Italia e oggi nel Pdl a Palazzo di Giano, che lungo questo cammino andrebbe a braccetto con l’ex consigliere del centrodestra Maurizio Gestri.
Interpellata, Bardelli ci gira intorno un bel po’: «Io, che ero convintamente per Berlusconi, negli ultimi tempi mi sono ricreduta su tante cose. A differenza di altri, ho continuato a stare nel Pdl in Consiglio comunale perché non volevo tradire il mandato degli elettori, ma sento che la gente è stanca dei soliti politicanti. Anche a Pistoia – si avvicina pian piano al succo della storia – non mi sembra proprio che le persone abbiano tanta voglia di votare i soliti partiti». Da qui l’idea di andare oltre «per i tanti delusi scocciati e amareggiati». La sorpresa è che «l’oltre» di Bardelli potrebbe arrivare fino al centrosinistra. Si dice da tempo, e con sempre più insistenza in città: quella dell’attuale consigliera Pdl potrebbe essere una delle liste civiche a sostegno di Samuele Bertinelli sindaco. Che dice la diretta interessata? «Il discorso è ancora molto più indietro. Ancora non è stato nemmeno deciso se la lista si farà o meno. Figuriamoci», risponde.

Sulla storia dell’appoggio a Bertinelli, la ormai ex-Pdl Francesca sembra ancora negare, ma – se tanto mi dà tanto – è un no per segno di amabile (quanto inutile) cortigianeria.
In realtà la carriera di Francesca Bardelli non ha dato, a questa coerente consigliera (come dice lei di se stessa) i frutti sperati; e per questo, forse, è meglio veder di trovare altre vie: l’ambizione pucciniana, l’area verdiniana e il sostegno per emergere (tanto atteso e mai giunto) è probabile che non abbiano corrisposto a pieno alle aspettative della professoressa e allora è forse arrivato il dannunziano ‘tempo di migrare’ dei Pastori d’Abruzzo.
Niente di male in questo: per nessuno e, quindi, neppure per la Bardelli.
Solo che avrebbe fatto meglio a dirlo sùbito: Veritas in politicitate, scriverebbe – se fosse un politologo e non un teologo – il buon Benedetto XVI al posto della sua enciclica Caritas in veritate.
Fatto così, viene voglia di canticchiare – in parodia – una famosa (e, peraltro, mi pare notevole) canzone della Nannini: Bella e impossibile, con gli occhi grigi e il suo sapor ‘transizionale’…
Auguri e buon passaggio del guado!
Edoardo Bianchini
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 2 marzo 2012 – © Quarrata/news 2011]

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