giovedì 15 marzo 2012

MR BANANA. ‘COME FROM HERE’


di Luigi Scardigli

Conosco Mr Banana da troppo poco tempo per riuscire a distinguere a primo impatto il suono della sua sei corde da quello di un altro bravissimo chitarrista blues. E anche dopo aver ascoltato, in privilegiata anteprima, il suo primo Cd, Come from here – acquistabile in tutti i negozi autorizzati a partire dal prossimo 2 aprile e che verrà presentato ufficialmente due settimane dopo al Wallace Pub di Prato (Piazza Mercatale) –, l’operazione inconfondibilità resta complicata.

Però, con il blues – a parte qualche mano, più o meno lenta –, si ha spesso la sensazione di sentire cose già scritte; è che è anche altrettanto vero e facile consolarsi, soprattutto quando il bagaglio emotivo di quello che si ha la sensazione d’aver già sentito altrove, arriva comunque diritto al cuore. Mr Banana conosce la vita e gli altri, un po’ meno se stesso, vero, ma quando suona, si confessa e ha solo voglia di rovesciare fuori dal sacco tutti i suoi peccati, che sono esattamente le sue virtù, ma che non sempre, gli altri, riescono a sentire nitidamente, capire, dunque, infine interpretare.
Accanto alla chitarra e alla voce del band leader, per questa registrazione che pareva non dovesse vedere la luce, ci sono Marco Polidori al basso, Stefano Puccianti alla batteria e Alessandro Bolenghi alle tastiere e organo Hammond, oltre due graditissimi ospiti speciali: Yuri Pilgrim all’armonica e la voce – che mi vergogno di non aver mai ascoltato prima –, di Giada Martin Masoni.
«Sì, sono pezzi decisamente datati – confida Marco Pieraccini, seduto attorno ad un tavolo del Wallace onde evitare di peggiorare una già compromessa situazione ortopedica del piede destro –, ma fanno inscindibilmente parte della mia vita: sono esperienze che sarebbero morte, senza nemmeno rito funebre, nella mia memoria e di quella dei musicisti con i quali ho spartito quelle idee, quei progetti, quelle vibrazioni. Oggi ho un’altra formazione e sono soprattutto passati due anni intensissimi, ricchi di esperienze, conoscenze, concerti: la musica è una continua trasformazione; spesso anche un ritorno al passato, anzi, succede spesso, questo, ma è sempre un’altra cosa, mai la stessa».
Chi è Mr Banana? Un chitarrista che non si dà pace all’idea di non aver personalmente conosciuto Jimi Hendrix, ad esempio, pena inconsolabile che si stempera con l’ultimo brano della raccolta e che non a caso s’intitola You don’t know my name. Ma quando avrete per le mani Come from here, non date la precedenza, nell’ascolto della registrazione, al brano di chiusura: lasciate che sia il vostro lettore a dare l’ordine emotivo ai ricordi di Mr Banana e provate a pensare a questo biondo, quasi albino, irriverente, ma simpatico, che non teme confronti e che è disposto, anche ora che deve poggiare ad un angolo le stampelle che gli consentono di bypassare il piccolo infortunio e camminare, di misurarsi con chiunque. Con, non contro: la musica, la musica di Mr Banana è un inno alla tenerezza, una girandola, una jam session che si apre con i primi nottambuli e si chiude in un apoteotico conclave di irrequieti alcolizzati; la musica di Mr Banana è un concentrato di feroce tenerezza, quella che lui vorrebbe non trasparisse, ma che invece esonda puntualmente ogni volta che suona, quell’anomala concentrazione che sembra non doverlo riguardare.
Certo, il 14 aprile, al Wallace, serata della consacrazione di Come from here, Mr Banana e i sessionisti dell’occasione non si limiteranno certo a riprodurre, stile spot, i suoni e la carica di quel lavoro: in più, ma anche in meno, perché no, ci saranno tutte le nuove contrazioni cardiache che precederanno l’appuntamento.
«Poi però – aggiunge Marco Pieraccini – spero proprio di potermi misurare con un pubblico che non ha mai sentito la mia voce, non ha mai visto la mia faccia e soprattutto non ha mai sentito la mia profonda sofferenza acustica: spero proprio che il prossimo concerto in programma al Wallace il 14 aprile sia già vecchio, da ora, oscurato,ma non tradito, da una nuova violenta passione musicale, che mi rinnoverà, per fortuna, senza farmi dimenticare nulla, ma proprio nulla».

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[Giovedì 15 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]

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