di Luigi
Scardigli
Conosco Mr Banana da troppo poco tempo per riuscire a
distinguere a primo impatto il suono della sua sei corde da quello di un altro
bravissimo chitarrista blues. E anche dopo aver ascoltato, in privilegiata
anteprima, il suo primo Cd, Come from
here – acquistabile in tutti i negozi autorizzati a partire dal prossimo 2
aprile e che verrà presentato ufficialmente due settimane dopo al Wallace
Pub di Prato (Piazza Mercatale) –, l’operazione inconfondibilità resta complicata.
Però, con il blues – a parte qualche mano, più o meno lenta –,
si ha spesso la sensazione di sentire cose già scritte; è che è anche
altrettanto vero e facile consolarsi, soprattutto quando il bagaglio emotivo di
quello che si ha la sensazione d’aver già sentito altrove, arriva comunque
diritto al cuore. Mr Banana conosce la vita e gli altri, un po’ meno se stesso,
vero, ma quando suona, si confessa e ha solo voglia di rovesciare fuori dal sacco
tutti i suoi peccati, che sono esattamente le sue virtù, ma che non sempre, gli
altri, riescono a sentire nitidamente, capire, dunque, infine interpretare.
Accanto alla chitarra e alla voce del band leader,
per questa registrazione che pareva non dovesse vedere la luce, ci sono Marco
Polidori al basso, Stefano Puccianti alla batteria e Alessandro Bolenghi alle
tastiere e organo Hammond, oltre due graditissimi ospiti speciali: Yuri Pilgrim
all’armonica e la voce – che mi vergogno di non aver mai ascoltato prima –, di
Giada Martin Masoni.
«Sì, sono pezzi decisamente datati – confida Marco
Pieraccini, seduto attorno ad un tavolo del Wallace onde evitare di
peggiorare una già compromessa situazione ortopedica del piede destro –, ma
fanno inscindibilmente parte della mia vita: sono esperienze che sarebbero
morte, senza nemmeno rito funebre, nella mia memoria e di quella dei musicisti
con i quali ho spartito quelle idee, quei progetti, quelle vibrazioni. Oggi ho
un’altra formazione e sono soprattutto passati due anni intensissimi, ricchi di
esperienze, conoscenze, concerti: la musica è una continua trasformazione;
spesso anche un ritorno al passato, anzi, succede spesso, questo, ma è sempre
un’altra cosa, mai la stessa».
Chi è Mr Banana? Un chitarrista che non si dà pace all’idea
di non aver personalmente conosciuto Jimi Hendrix, ad esempio, pena
inconsolabile che si stempera con l’ultimo brano della raccolta e che non a
caso s’intitola You don’t know my name.
Ma quando avrete per le mani Come from here, non date la precedenza,
nell’ascolto della registrazione, al brano di chiusura: lasciate che sia il
vostro lettore a dare l’ordine emotivo ai ricordi di Mr Banana e provate a
pensare a questo biondo, quasi albino, irriverente, ma simpatico, che non teme
confronti e che è disposto, anche ora che deve poggiare ad un angolo le
stampelle che gli consentono di bypassare il piccolo infortunio e camminare, di
misurarsi con chiunque. Con, non contro: la musica, la musica di
Mr Banana è un inno alla tenerezza, una girandola, una jam session che
si apre con i primi nottambuli e si chiude in un apoteotico conclave di
irrequieti alcolizzati; la musica di Mr Banana è un concentrato di feroce
tenerezza, quella che lui vorrebbe non trasparisse, ma che invece esonda
puntualmente ogni volta che suona, quell’anomala concentrazione che sembra non
doverlo riguardare.
Certo, il 14 aprile, al Wallace, serata della
consacrazione di Come from here, Mr Banana e i sessionisti dell’occasione
non si limiteranno certo a riprodurre, stile spot, i suoni e la carica di quel
lavoro: in più, ma anche in meno, perché no, ci saranno tutte le nuove
contrazioni cardiache che precederanno l’appuntamento.
«Poi però – aggiunge Marco Pieraccini – spero proprio di
potermi misurare con un pubblico che non ha mai sentito la mia voce, non ha mai
visto la mia faccia e soprattutto non ha mai sentito la mia profonda sofferenza
acustica: spero proprio che il prossimo concerto in programma al Wallace
il 14 aprile sia già vecchio, da ora, oscurato,ma non tradito, da una nuova
violenta passione musicale, che mi rinnoverà, per fortuna, senza farmi dimenticare
nulla, ma proprio nulla».
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 15 marzo 2012 - © Quarrata/news 2012]
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